Il Presidente Domenico Citarella è sbarcato a Busto per una cinque giorni utile per finalizzare alcuni punti in agenda.
Giovanni Pellegatta, leader del nostro sodalizio ha acceso il localizzatore satellitare e grazie a "suo cuggino", noto barman del "Mazzini", ha individuato Citarella in zona relax dello stesso ristorante e lo ha intercettato per un caffè.
Da cosa nasce cosa, così il passo dal "Mazzini" alla sede del Pro Patria Club è stato un attimo.
Il titolo di questo pezzo non è un dettaglio, in quanto specifica che l'ospite è stato Domenico Citarella e non il Presidente Domenico Citarella, come lui ha voluto specificare, per cui nulla di ufficiale nelle sue risposte alle domande dei tifosi, ma, certamente utili per sentire una "campana". Quella tra le due che ha deciso di parlare e metterci la faccia. L'altra continua a rimanere chiusa in un ostinato silenzio e a fare la parte degli assenti che hanno sempre torto.
Citarella ha ricostruito la vicenda dalla nascita, ossia da Maggio 2021, quando ci fu il primo approccio con Patrizia Testa, fino al fidanzamento ufficiale del 5 Novembre, quando si è celebrato il consenso alla cessione il pagamento della caparra.
Un timing che conferma il fatto che questa squadra è nata in piena "exit strategy" da parte di Patrizia Testa e quindi ben spiega il valore qualitativo e il relativo budget messo sul piatto.
Citarella non ha negato che il progetto iniziale fosse molto ambizioso e che le vicende accadute al Presidentedi Sgai Galloro abbiano influito notevolmente sullo sviluppo dello stesso.
Che poi, a Gennaio, non sia stata rinforzata per un assurda vacanza dirigenziale, è un discorso che meriterebbe un approfondimento. Ieri sera abbiamo sentito una campana, l'altra, aspettiamo che suoni, spieghi, motivi, giustifichi, smentisca, aggiunga, rettifichi. Fino ad allora ci teniamo in stand bye quello che abbiamo sentito, credendoci il giusto.
Futuro? Ottimismo prima di tutto, ha detto Citarella, retrocedono tre squadre, non di più, perchè dovremmo essere noi?
Intanto, lavora sugli organigrammi e si lascia scappare che non a breve, ma tra un po', potrebbe arrivare un nome caldo come responsabile marketing per favorire una raccolta pubblicitaria più corposa.
Un nome che mi è stato consigliato, aggiunge Citarella., senza cedere alle insistenze di ufficializzarlo in anteprima. Non difficile arrivarci da soli.
Good news sul fronte maglia che verrà ridisegnata completamente e per fortuna aggiungiamo noi, visto che l'attuale è semplicemente inguardabile e se il cambio fu giustificato dalla necessità di avere "white space" per gli sponsors, il progetto è doppiamente fallito.
Sui temi caldi messi sul tavolo dai tifosi relativi al passaggio societario si è a lungo dibattuto, ma, vista la mancanza dell'altra parte in causa e, visto che Citarella non era presente in veste ufficiale, non riteniamo di doverne fare cenno.
Rimane il nostro commento: una vicenda grottesca, ai limiti con la fantascienza che lascia interdetti e senza parole, anche considerando le mancate cessioni ad altre cordate da tempo operative in altre città con risultati del tutto soddisfacenti.
Sul tema, però, Giovanni Pellegatta ci tiene a specificare quanto segue: "Citarella ci ha messo la faccia,, è venuto in sede e spiegato la sua versione e di questo gli diamo atto. Le porte sono aperte anche per Patrizia Testa il cui silenzio è francamente incomprensibile. Cosa ha da nascondere ai tifosi? Perchè non dice le cose come stanno e cosa si sta facendo per risolvere la situazione? Da cosa dipende questo ostinato silenzio? Il Consorzio Sgai sembra disponibile a restituirle la squadra, perchè non versa quanto ricevuto e chiude l'operazione? Le porte del Club sono aperte, oppure faccia un comunicato stampa, ma è venuto il momento di far sapere anche la sua posizione in questa vicenda".
Intanto, squadra e staff continuano a lottare soli e contro tutti in trincea, senza un punto di riferimento nel "daily time", ma solo con contatti posticci con la dirigenza, quando si paventa e per il tempo che rimane. Un fatto che alla lunga potrebbe incidere sulla pazienza di professionisti ambiti da tutta la serie C e da mezza serie B.
Portarli all'esasperazione con il rischio di un autoesonero sarebbe il modo migliore per scavarsi la fossa e giocare le partite decisive senza una struttura di riferimento solida.
Se, come ha sempre correttamente affermato Patrizia Testa, la stima verso Turotti, Ramella e lo staff è sempre stata massima, tanto da difenderli nel passato da ogni situazione che non li prevedesse, adesso è giunto il momento di dimostrare questa stima con le parole, con i fatti e non con il silenzio.
Oltre al danno di una cessione societaria in modalità "insoddisfatti e non rimborsati", si eviti la beffa di perdere anche il patrimonio umano e professionale di due top players, dopo aver accettato consciamente il rischio di perdere la categoria. Sarebbe troppo e anche i quattro precedenti non basterebbero per consolare i tifosi.
Flavio Vergani
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