In casa Pro Patria la vigilia di San Valentino viene vissuta in modi diametralmente opposti.
L'ex presidente Patrizia Testa, dopo essersi innamorata del Consorzio Sgai, ha passato le pratiche all'avvocato per la separazione non consensuale e si negozia per gli alimenti, mentre i giocatori organizzano una festa perfetta nella città di Giulietta e Romeo.
Uno smart box in versione Premium che prevede il bacio della fortuna che regala la vittoria con la Virtus Verona, cena con vista salvezza e una dedica ai veronesi firmata "Castelli", che in tema di innamorati è un nome che fa sempre la sua bella figura.
Virtus Verona che si lascia stregare dal programma bustocco, senza accorgersi che oggi era solo la vigilia del giorno degli innamorati, Per cui, niente giacca e cravatta, ma tigrotti brutti, sporchi e cattivi che fanno per gran parte della partita scuola di difesa ad oltranza e resistenza partigiana.
Non il giorno giusto per pensare alle bomboniere, visto che il pullman tigrotto è più vuoto che pieno, viste le lungodegenze alle quali si aggiungono imprevisti dell'ultima ora, come Galli.
In panchina manca Mister Prina messo ko dal virus, ma mister Sala è un noto portafortuna e nel giorno degli innamorati è il regalo più gradito.
Chi c'è si sente quasi in colpa, così fa di tutto per non essere di disturbo. La notizia del giorno l'espulsione di Sandro Turotti che ad occhio deve aver sfogato tutta la rabbia e la delusione accumulata in questi giorni per quanto accade nella vicenda societaria, diversamente non si comprenderebbe il rosso diretto mostratogli dall'arbitro, cosa rara per un gentleman come lui.
Pro Patria che finalmente trova un balance tra la qualità della prestazione e il risultato finale centrando una vittoria che vale il doppio, dopo una prestazione non indimenticabile.
Il calcio è strano e spesso incoerente con sè stesso, inutile prendersela se lo si conosce.
La Pro Patria ha visto solo con il binocolo la porta avversaria per gran parte della partita.
Il pareggio sembrava già "tanta roba", vista la supremazia territoriale dei padroni di casa.
Poi, ecco arrivare il primo tiro in porta dell'ultimo arrivato Castelli per trovare il goal, per poi raddoppiare con il solito Pierozzi che da quasi centrocampo la metteva alle spalle del numero uno veronese uscito in modalità "kamikaze".
Tre punti d'oro che fanno decollare la Pro Patria al tredicesimo posto con un jolly da giocare nella gara interna con la Pro Sesto, che se vinta, darebbe una scossa al campionato tigrotto.
Non era certamente il giorno per aspettarsi il gioco, vista la mancanza di Nicco e Bertoni, era il giorno della sofferenza, della pazienza, della furbizia nell'attendere un errore avversario, era il giorno perfetto per tornare alla vittoria e strappare tutti e sei i punti agli avversari, già colpiti all'andata dallo stesso Pierozzi, che quando vede la Virtus Verona è come il toro che vede rosso.
Una vittoria che vale molto anche perchè arriva dopo l'ennesima settimana nella quale la squadra e lo staff hanno dovuto fare di necessità virtù, visto lo stato di totale incertezza societaria e di totale silenzio che certamente non aiuta chi sta cercando di salvare la Pro Patria.
Un merito che va riconosciuto a questi ragazzi e a chi li motiva e li sostiene in questa vacanza dirigenziale che sta diventando un avversario in più da battere. E, pensare che questa difficoltà sia creata dall'interno è veramente inaccettabile. La strada della salvezza è già irta di suo, se poi la si rende ancora più difficile con cervellotiche stesure di compromessi di vendita così dettagliati da mandare in confusione persino chi li ha scritti, allora poi rimarrebbe solo da cantare il mea culpa.
Uno stallo da risolvere con grande urgenza e regalare certezze a chi tutto si aspettava, tranne che vivere una situazione del genere, così anomala da farla assomigliare ad una gag di scherzi a parte.
Flavio Vergani
VIRTUS VERONA – AURORA PRO PATRIA 1919 0 – 2 (0 – 0)
Marcatori: 31′ s.t. Castelli (PPA), 43′ s.t. Pierozzi (PPA).
VIRTUS VERONA (3-5-2): 1 Giacomel; 6 Daffara, 4 Cella (35′ s.t. 9 Arma), 23 Pellacani; 99 Zarpellon (27′ s.t. 15 Vesentini), 17 Lonardi, 16 Halfredsson, 24 Metlika, 3 Mazzolo (27′ s.t. 25 Zugaro); 32 Marchi (1′ s.t. 31 Nalini), 91 Zigoni.
A disposizione: 12 Bragantini, 22 Sheikh, 5 Munaretti, 7 Danieli, 8 De Rigo, 9 Arma, 13 Priore, 18 Tronchin, 27 Faedo. All. Fresco.
AURORA PRO PATRIA 1919 (3-5-2): 1 Caprile; 6 Sportelli, 13 Boffelli, 5 Molinari; 11 Pierozzi, 25 Ferri (17′ s.t. 21 Colombo), 16 Fietta, 23 Ghioldi (40′ s.t. 2 Vaghi), 15 Pizzul; 27 Piu (17′ s.t. 7 Stanzani), 9 Parker (23′ s.t. 30 Castelli).
A disposizione: 12 Mangano, 4 Saporetti, 22 Bergamo, 24 Giardino, 32 Pesenti. All. Prina.
ARBITRO: Matteo Canci di Carrara (Franco Iacovacci della Sezione di Latina e Ferdinando Pizzoni della Sezione di Frattamaggiore. Quarto Ufficiale David Kovacevic della Sezione di Arco Riva).
Angoli: 10 – 1.
Recupero: 1′ p.t. – 4′ s.t.
Ammoniti: Marchi (VVER); Ghioldi (PPA).
Espulsi: Al 43′ p.t. per proteste il Direttore Sportivo della Pro Patria Sandro Turotti; AL 47′ s.t. Sportelli (PPA) per proteste.
Note: Giornata fresca e soleggiata. Terreno di gioco in discrete condizioni. Spettatori 222.
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