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Termina l’avventura di Mister Prina alla Pro Patria, che paga con l’esonero il pareggio casalingo con il Legnago.

Finisce sempre così, ma non a Busto, dove le cose semplici piacciono poco e si trova il modo per renderle diverse dal solito.

Così, oltre all’allenatore paga anche il preparatore atletico Stefano Bortolan.

Evidentemente, i frequenti infortuni e i finali di partita fatali per i tigrotti, hanno consigliato di cambiare strada non solo per quanto riguarda la conduzione tecnica.

Da capire quanto siano stati tempestivi di tempi di intervento. Se per l’allenatore potrebbe aver avuto un senso attendere fino ad oggi, per il preparatore atletico, nel caso fossero stati a lui imputati degli errori, la decisione sembra tardiva.

I punti persi nel finale di partita ( AlbinoLeffe al minuto 83, Piacenza al minuto 84, Giana al minuto 88, Fiorenzuola al minuto 93, Piacenza ritorno al minuto 82, Padova al minuto 90 e Legnago al minuto 86), sommano ben 11 punti persi in zona Cesarini. Il dubbio che non siano solo dei casi, ma conseguenze di una preparazione fisica e psichica non ottimale ha motivo di esistere. E, da come è finita, sembrerebbe esistere. Perché non si è intervenuti prima di Prina?

Ci sarebbe poi da aprire la parentesi Lombardoni i cui tempi di recupero sembrerebbero dipendere da altre discutibili scelte del passato, non riferibili al preparatore atletico, ma non complichiamoci la giornata e facciamo finta che lo stesso sia stato solo sfortunato, anche rimangono forti dubbi su alcune scelte fatte.

Chi arriva?

Sgai, esperta in ristrutturazioni, ha scelto di partire dalla sala, o almeno, da Sala, che come da noi anticipato domenica scorsa, ha fatto le prove generali di main coach fin dalla partita con il Legnago.

Certi rumors non avevano motivo di esistere, per cui, non era difficile capire.

Beppe Le Noci collaborerà con Sala, continuando a fare il ragazzo di bottega che impara un mestiere.

Per quanto riguarda il nuovo preparatore atletico ecco Scirea.

Mister Prina, uomo fin troppo perbene per il mondo del calcio, paga colpe proprie e non.

Un esonero giustificato dai risultati, quindi da colpe oggettive, anche se rimangono aperti alcuni punti di responsabilità quali se fosse una colpa o meno il fatto di aver accettato di rientrare nel mondo del calcio allenando una squadra costruita in modalità “hard discount”, dopo che la proprietà aveva deciso di dismettere il suo impegno.

Da capire, se fosse una colpa o meno aver accettato un progetto indebolito dei suoi attori principali, ma non nella sua natura di sempre, ossia quello di essere in cima alla classifica delle squadre che garantiscono più minutaggio ( leggasi contributi), per la presenza di giovani in squadra.

Da capire se sia una sua colpa, o meno, aver accettato che nel mercato di Gennaio la società si sia ingessata mani e braccia per non operare e quando lo ha fatto ha pensato ad un giocatore fermo da un anno per un grave infortunio.

Rischi che accettati sono diventati un boomerang che nella realtà hanno pesato sulla sua performance, anche se nell’immaginario collettivo si pensa più alle presunte errate sostituzioni, piuttosto che alle condizioni nel quale l’allenatore ha dovuto operare.

Certamente, come tutti, Mister Prina non è esente da colpe, potrà piacere o no rispetto a quello di prima, ma lui si chiama Prina e non ha avuto quello che ha avuto quello prima.

Per cui, il confronto diventa improponibile.

Dato a Cesare quel che è di Cesare, il cambio era diventato obbligatorio, visti i recenti risultati e vista la sensazione che la squadra avesse perso fiducia in sé stessa e nel suo condottiero.

Troppi giocatori dei quali si conosceva la performance degli scorsi campionati hanno mostrato preoccupanti peggioramenti.

Ora, gli alibi stanno a zero, si apre un nuovo libro e si scrive una nuova pagina.

Flavio Vergani

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