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Dopo due anni si chiude con un nulla di fatto, leggasi archiviazione, il procedimento intentato da Patrizia Testa e Nazareno Tiburzi nei confronti dell'ex patron della Pro Patria Pietro Vavassori.

La denuncia di truffa per aver nascosto ai nuovi proprietari una consistente passività è stata smontata in sede processuale, dopo le indagini condotte dal Pubblico Ministero Nadia Calcaterra, che ha rilevato l'insussistenza di qualsivoglia condotta illecita da parte di Vavassori.

Una vittoria per lo studio legale A&A e dell'avvocato Stefania Colombo chiamati a difendere l'ex patron dalla denuncia "di aver volontariamente omesso di rappresentare la sussistenza di un' ingente passività relativa ad oneri previdenziali non versati".

Sempre positivamente si era chiusa la stessa vicenda in sede civile che Patrizia Testa aveva portato avanti al Tribunale di Milano. A tale proposito specifica lo studio legale che" con ciò consacrando la piena correttezza dell'operato dell'ex dirigente del club di via Cà Bianca".

Tutto bene, quel che finisce bene? Neppure per scherzo, Pietro Vavassori incassa la vittoria della partita giocata in difesa e minaccia di aprirne un'altra con il ruolo di attaccante.

Ecco, le sue dichiarazioni, nel dopo primo match, sempre diffuse dal suo studio legale:"Vavassori, che per tali fatti è stato oggetto di pesanti attacchi portati in sede mediatica, accoglie la definitiva chiusura del procedimento penale con grande soddisfazione e non esclude di agire a tutela del proprio nome e della propria immagine nelle sedi giudiziarie competenti".

Insomma, la sentenza è data, ma l'udienza è aperta.

Flavio Vergani

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