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 Ivan Vavassori, ex portiere della Pro Patria, figlio del patron Pietro Vavassori, ha deciso di combattere la guerra alla Russia, al fianco degli Ucraini.

Nato in Russia, adottato all'età di 5 anni da Pietro Vavssori e Alessandra Sgarella, Ivan ha vestito le maglie di Alcione, Legnano, Pro Patria e Vittuone, prima di dedicarsi all'attività di famiglia, ossia del colosso ItalSempione.

Attualmente viveva in Bolivia.

Sul suo profilo Tik Tok è possibile vedere video di Vavassori al suo arrivo in Ucraina, ancora disarmato e alla ricerca del modo per acquistare un fucile e trovare un modo per combattere, dopo aver rifiutato la proposta dell'esercito ucraino, in quanto richiedeva di firmare un contratto che lo vincolasse fino alla fine del periodo di emergenza, che potrebbe perdurare per anni.

Poi, respinto al confine, Ivan riesce ad entrare da un valico alternativo e lo si vede armato con altri ragazzi che hanno deciso di appoggiare l'Ucraina da esterni. Infine, eccolo sul campo quando afferma di inseguire le "merde cecene" e dopo aver combattuto la prima battaglia con due feriti nel suo gruppo e la morte di due soldati russi. Da giorni, non si hanno più notizie di Vavassori, anche se, in un video pubblicato pochi giorni fa, Ivan fa sapere che sarebbe stato difficile pubblicarne altri a causa del bombardamento delle linee in atto nella zona ove avrebbe combattuto.

Vavassori ha scelto il nickname di "Rome", ossia aquila nera, guadagnandosi il titolo di Capitano per merito e non per raccomandazione. Dice che combatte la guerra per evitare che la stessa possa sconfinare in altri stati dell' Europa, certo che per la libertà potrebbe dare la sua vita. Prima di chiudere il suo video, una provocazione a chi commentava la sua scelta in modo sarcastico: "Continuate pure a criticare dall'Italia seduti sul vostro divano e con il culo al caldo, intanto io combatto la guerra per la libertà di tutti i popoli".

Flavio Vergani



 

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