Il calcio è strano, sorprendente, provocante, persino un po' birichino nello smentire teoremi certi, presunte competenze assodate, facili pronostici.
Chi lo avrebbe mai detto che a quattro giornate dalla fine del campionato è più facile che si salvi la Pro Patria, piuttosto che il Sud Tirol vada in serie B?
In una manciata di turni è cambiato il mondo a Busto, a Bolzano, a Padova.
Si sono spente certezze, riaccese speranze, cambiati gli scenari.
Due cambi di allenatore hanno innestato la quinta marcia della Pro Patria e del Padova con, rispettivamente, quattro vittorie di fila e sei successi consecutivi.
Sud Tirol dei record, quasi mai sconfitto, con pochissimi goal al passivo, torna nel mondo dei normali e prova cosa significa vivere la paura.
Fragili equilibri spostati da un soffio di vento che sa muovere le nubi di alcuni e oscurare il sole di altri.
Boffelli, nel dopo partita di Seregno, ha pronunciato la parola magica: ritorno al passato, aggiungendo che la squadra ha iniziato a trovare le certezze di prima: non prendere goal il primo pensiero, segnare un goal il secondo. Tra prima e Prina cambia solo una consonante, invece è cambiato il mondo.
Password che fin dalla batosta di Renate dell'andata, era stata pronunciata da chi quella password l'aveva creata, ossia da Sandro Turotti, quando consigliò a mister Prina l'importanza del clean sheet.
Facile vivere il passato da chi quel passato non lo ha vissuto, trattasi di una recita, più difficile rivivere il passato con chi di quel passato ne ha fatto parte.
Il calcio è strano e non finisce di stupire. Dopo aver fatto molto soffrire, sa far molto gioire.
Pensare che dopo un anno vissuto con la paura della retrocessione diretta, o con l'incubo dei playout, all'orizzonte appare un arcobaleno chiamato playoff lascia senza parole.
Il calcio è talmente imprevedibile che pensare che nell'anno più buio della recente storia della Pro Patria si possa centrare il secondo turno dei playoff è parte del contratto.
Pensate che controsenso, la squadra del quinto posto superata da quella del quint'ultimo posto di Prina, anzi di prima.
Sarebbe pure troppo, basta molto meno, ma visto fino a qui come è andata, come non pensare che tutto possa succedere?
Bonazzi, Javorcic, Prina, Sala- Le Noci, un'alternanza di flessi e picchi che sta diventando una costante.
Quando si trova il picco, meglio confermarlo, perchè il prossimo potrebbe essere ad alto rischio.
Flavio Vergani
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