Nel derby tra le due "Pro", delle quali una ha due nomi Aurora e Pro Patria, due Presidenti, uno effettivo e l'altra per i nostalgici, due allenatori, ossia Sala e Le Noci, si vedono cinque reti: quattro nella porta tigrotta e uno in quella dei piemontesi.
Pensare che il goal di Piu, dopo soli due minuti di gioco, avevano fatto pensare ad un deciso cambio di marcia dopo il cambio di allenatore.
Un'illusione, niente di più di un'illusione.
La partita si è subito canalizzata verso la normalità con i padroni di casa che nel giro di un paio di minuti hanno pareggiato e ribaltato la partita.
Per la serie: ecco l'ennesima rimonta avversaria dopo il vantaggio tigrotto.
Dopo il riposo il tracollo, con altre due reti incassate.
Niente di nuovo nemmeno sul fronte cambi con decisione rischiosissima di effettuare il terzo slot di cambi a venti minuti dal termine. Solita girandola di attaccanti con fuori i due che sono partiti ( Piu e Stanzani), per un sempre più irriconoscibile Parker e un sempre più deludente Castelli.
Risultato? Il solito. Dopo i cambi gli avversari segnano immediatamente e anche stavolta ecco il terzo goal dei padroni di casa.
Non manca il solito infortunio, stavolta di Colombo (ennesimo risentimento muscolare, sempre casuali?) costretto ad abbandonare il campo nel primo tempo, sostituito da un Vezzoni che a inizio torneo veniva descritto dagli esperti come un potenziale fuori categoria, ma che anche oggi non ha dato questa impressione. E' sparito il potenziale è rimasto il "fuori categoria ( per difetto).
L'impressione è che con il risicato budget messo sul piatto dalla passata Presidente per costruire una squadra da cedere alla prima, o meglio, alla terza occasione, di fenomeni non ne sarebbero potuti arrivare, ma solo andare via. E, così è avvenuto tanto che i risultati parlano da soli.
Di insolito rimane il risultato che dopo un cambio di allenatore in genere è positivo per potere della cabala, ma qui, ormai di solito non è rimasto nulla, ci è rimasto solito l'insolito.
La situazione sembra sempre più identificabile come "alla canna del gas", se si volesse usare una sintesi banale e scontata, seppur il parallelismo potrebbe essere più indicato parlando di canna dell'acqua, nella speranza che almeno questa rimanga aperta e i giocatori possano almeno bere quando hanno sete.
Se non sarà frizzante, sarà almeno naturale e potabile.
"Conditio sine qua non" per poter lottare fino all'ultimo minuto dell'ultima partita.
Domenica prossima, ennesimo scontro decisivo per il futuro dei tigrotti con Giana Erminio, squadra letteralmente salvata dalla Pro Patria la scorsa stagione con il gesto di fairplay al confine con l'autolesionismo di Colombo che ricevette in cambio un trattamento "barba e capelli" dai padroni di casa che restituirono a mister Javorcic una squadra decimata nei playoff.
Per la serie, oltre al danno la beffa.
Un motivo in più per vendicare sportivamente quella partita che poco ci diede, molto regalò e molto ci tolse.
Starà a Mister Sala utilizzare anche questo ricordo per toccare le corde dei tigrotti apparsi ancora anestetizzati a livello agonistico e con poca forza di reazione.
Di carota ne è rimasta poca, rimane il bastone.
Non sembra essere più il tempo di complimentarsi a nastro con la squadra e pensare che pronunciare la parola magica "lavoro" possa servire e bastare per dare una scossa al trend della Pro Patria.
Ci sono molto domande da fare e da farsi: come mai giocatori determinanti fino allo scorso anno (Nicco)sono la brutta copia di loro stessi? Come mai giocatori, come Pierozzi, hanno perso le qualità di inizio campionato? Come mai Parker è l'ombra di sè stesso? Mister Prina diceva di lui " il miglior centravanti da me allenato in carriera". Come mai Piu, l'unico che segna viene sempre sostituito? Come mai Stanzani nel precampionato segnava spesso e adesso non segna mai, o meglio, nemmeno tira in porta? Come mai per un infortunato che recupera, regolarmente altri due entrano in infermeria? Come i vari Ghioldi e Brignoli sembrano involvere, invece che evolvere?
Temi oggettivi che, a nostro parere, più che complimenti meritano risposte chiare e puntuali.
Flavio Vergani
F.C. PRO VERCELLI 1892 (3-4-3): 12 Rizzo; 3 Minelli, 4 Cristini (36′ s.t. 30 Secondo), 28 Macchioni; 33 Bruzzaniti (27′ s.t. 29 Iezzi), 8 Emmanuello (27′ s.t. 20 Louati), 13 Vitale, 21 Crialese; 11 Della Morte (15′ s.t. 7 Rolando), 10 Comi, 32 Gatto (15′ s.t. 37 Panico).
A disposizione: 22 Rendic, 99 Valentini, 14 Macanthony, 18 Jocic, 19 Belardinelli, 23 Clemente, 24 Rizzo. All. Nardecchia (Lerda squalificato).
AURORA PRO PATRIA 1919 (3-5-2): 1 Caprile; 5 Molinari, 13 Boffelli, 4 Saporetti; 21 Colombo (20′ p.t. 17 Vezzoni), 10 Nicco, 8 Brignoli (23′ s.t. 16 Fietta), 23 Ghioldi (4′ s.t. 25 Ferri), 11 Pierozzi; 7 Stanzani (23′ s.t. 30 Castelli), 27 Piu (23′ s.t. 9 Parker).
A disposizione: 12 Mangano, 2 Vaghi, 6 Sportelli, 14 Bertoni, 19 Lombardoni, 31 Caluschi. All. Sala.
ARBITRO: Giorgio Vergaro di Bari (Federico Fratello della Sezione di Latina e Alessandro Parisi della Sezione di Bari. Quarto Ufficiale Cristian Robilotta della Sezione di Sala Consilina).
Angoli: 5 – 5.
Recupero: 3′ p.t. – 5′ s.t.
Ammoniti: Saporetti, Boffelli (PPA); Minelli, Macchioni, Vitale (PVE).
Note: Giornata fresca e soleggiata. Terreno di gioco (sintetico) in discrete condizioni.
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