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Nonostante la sconfitta di Vercelli, dicono gli ottimisti, la Pro Patria è in piena lotta per la salvezza.

Dopo la sconfitta di Vercelli, dicono i pessimisti, la Pro Patria è a tre punti dall’ultimo posto, ossia dalla retrocessione diretta. 

Tra gli ottimisti e i pessimisti ci sono i realisti che ascoltano quello che dice chi parla e ne traggono delle conclusioni.

Ad esempio, la visura camerale che dice che la Pro Patria è del Consorzio Sgai.

Ne segue, che il notaio che ha validato l’atto non ha ritenuto influenti le clausole che, secondo la precedente proprietà, non sono state ottemperate.

Questo, al di là delle aspettative comuni e dei desideri dei singoli, restituisce una realtà certa: la Pro Patria oggi è di Sgai, domani (forse) si vedrà.

Oppure, ascolta le parole di chi ha dichiarato che Sgai aveva un progetto ambizioso per la Pro Patria che è sfumato allo sfumare della presenza di Galloro ai vertici del Consorzio.

Parole di chi dice che il progetto è ora in fondo alle priorità del Consorzio, tanto da non disporre di un budget per eventuali screening per il cambio di allenatore. Parole confermate poi dalla realtà.

Qualcuno l’ha chiamata scelta, ma, il suo vero nome è scelta condizionata.

La stessa che ha portato a Busto un giocatore fermo da un anno nel mercato di Gennaio. Trattasi del piuttosto di niente, non certamente una scelta tra le molte possibilità.

Questo, non per sminuire il valore di nessuno, ma per dettagliare meglio il reale significato di qualche scelta chiamata tale, anche se trattasi di un sinonimo per difetto.

Questo a conferma che il progetto non gode certamente delle attenzioni finanziarie di Sgai.

Ottimisti e pessimisti saranno d’accordo con i realisti che, al di là di come finisca questo campionato, la preoccupazione per il futuro non può e non deve essere un dettaglio.

O le clausole reclamate da Patrizia Testa sapranno riconsegnare nelle sue mani la Pro Patria per una cessione bis in modalità “ritenta sarai più fortunata”, oppure si dovrà capire come verrà gestito un asset di Sgai poco strategico per il cambio di management che ha investito la società campana.

Tra le due variabili, ci sta la possibilità di una nuova cessione della Pro Patria da Sgai ad un nuovo acquirente, realtà non semplice da ipotizzare, soprattutto se fossero confermate le cifre sborsate dal Consorzio per avere la società bustocca. Cifre che sono sinonimo di clamorosa over- valutation.

Una realtà non di poco conto da considerare, visto che difficilmente si vorrà mettere una minusvalenza a bilancio e trovare un acquirente disponibile per pareggiare il sell in con un identico valore di sell out è davvero un esercizio di grande ambizione.

Ultima considerazione, il ritorno di Lombardoni e Bertoni allarga la rosa disponibile per Mister Sala.

La domanda viene spontanea: vista la difficile situazione in classifica, la società è disponibile a rinunciare alla presenza fissa in squadra di molti under, pur di centrare la salvezza grazie al contributo massivo di giocatori d’esperienza? 

Sarebbe un modo alternativo e indiretto per spendere adesso quanto non speso nel mercato di Gennaio con la blanda giustificazione della deadline concordata tra acquirente e parte venditrice.

Una soluzione che darebbe la possibilità di vedere insieme Piu con Parker o con Pesenti e non per forza con Castelli o Stanzani. Una difesa con Boffelli, Lombardoni e Saporetti e non per forza con Sportelli o Vaghi o Molinari e un centrocampo con chi volete voi, vista la scelta, ma non per forza con Brignoli, Ferri, Vezzoni e Pierozzi.

Un modo diverso per tentare di salvarsi, non solo affidato ai giocatori, ma con il contributo concreto della società che darebbe dimostrazione di volere a tutti i costi la salvezza.

Certamente si chiede un sacrificio economico, ma non sembra così sorprendente visto che si è scelto il calcio di serie C, ben noto a tutti non certamente per la sua profittabilità sul conto economico della company di riferimento.

Soluzione che, forse, sarebbe bastata anche a Prina, costretto a giocare con una squadra che lo stesso Presidente Citarella ha definito come : “Tra le prime in classifica quanto a minutaggio dei giovani”.

E’ possibile pensare di perdere qualche posizione in questa classifica, per guadagnarne in quella che conta?

Sarebbe un regalo per Mister Sala poter schierare la squadra più competitiva e non la più giovane e un aiuto nei cambi di metà partita, quando potrebbe scegliere chi merita di entrare e non scervellarsi con in mano il calendario dei compleanni dei giocatori per rischiare di mandare in campo un over, invece di un under.

Crederci, per noi vuol, dire anche questo.

Fateci sapere

Flavio Vergani

 

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