La Pro Patria è una grande emozione, quando ci sono le elezioni, che diventa un imbarazzo dopo una cessione societaria del c...o (la rima giustifica il francesismo).
Busto Arsizio, dopo aver perso il basket maschile di serie B, chiamato Omega Bilance e il basket di serie A, chiamato Ceramiche Forlivesi, regalato a Varese la possibilità di risorgere dalle sue ceneri grazie al numero di matricola del Busto 81, dopo aver promesso, ma non concesso, la realizzazione di due campi in sintetico per la Pro Patria e dopo aver costruito lo scheletro del Palaghiaccio per poi donarlo ai ratti di Beata Giuliana, tenta l'impresa impossibile, mai riuscita nemmeno a candidati illustri quali Zoppo e Tesoro, di far sparire la Pro Patria. Una mission che da impossibile sta diventando possibile, visto il capolavoro realizzato in sede di cessione societaria che ha la scelto il modo perfetto e il candidato modello per centrare la grande impresa. Sarebbe un capolavoro da incorniciare nell'anno dell'elezione di Busto a città europea dello sport, ma , anche e soprattutto, nell'anno delle prossime elezioni politiche.
Chissà, se dopo le sfilate degli scorsi anni, quando con orgoglio i candidati si stimavano dell'appartenenza al popolo tigrotto, qualcuno dopo aver raggiunto lo stadio solo grazie a Google maps, questa volta si stimeranno di essere stati parte attiva di questa impresa: cancellare la Pro Patria dalle mappe del calcio italiano.
Nel passato il compito era stato persino più semplice, infatti spesso la società annegava nei debiti, per cui sarebbe stato troppo facile affondarla. Colpa di Alfredo, direbbe Vasco Rossi, invece siamo ancora qua. eh già... e ce la passiamo persino bene.
Conti societari perfetti, grazie alla gestione sostenibile di Patrizia Testa, giocatori di proprietà che sono piccoli tesoretti (Ferri su tutti), conto corrente rinforzato dai soldi della cessione di Gatti più contributi giovani top nella categoria, squadra ai playoff, ossia non composta da scappati di casa come sembrava essere, staff altamente qualificato, tanto da essere invidiato e un Direttore Sportivo che tutti vorrebbero, visto che con due zucche e tre meloni sa far nascere i campioni.
Un quadro generale così perfetto sembrerebbe rendere impossibile l'impresa, ma, come diceva quello che ha il figlio in guerra, "a Busto l'acqua scorre al contrario", per cui, tutto diventa possibile, soprattutto l'impossibile.
Così, proprio mentre la Lega di serie C annuncia la prima lista di obblighi da espletare per la prossima iscrizione al campionato, alcune delle quali da risolvere entro Maggio, a Busto si pensa ancora a come non risolvere il problema, rincorrendo soluzioni trite e ritrite, alcune delle quali poste e riproposte e che fanno rima con un portiere che c'era prima e che speriamo si riprenda presto, ma che non torni più.
Altri, guardano oltreconfine: sono gli amanti della benzina che costa meno, del cioccolato fondente e degli orologi a cucù. Ossia, la soluzione perfetta per una suoneria personalizzata che canti più o meno così: Cucù...Cucù..la Pro Patria non c'è più.
Altri, sono certi che la soluzione ci sarebbe, ma non c'è, grazie alla solita cordata locale, che però è così locale da avere problemi nel comprendere il dialetto napoletano, per cui vorrebbe un' interprete, o meglio, vorrebbe trattare con un proprietario diverso, come se esistesse, come se fosse possibile, come se fosse normale comprare una società da chi l'ha appena venduta!
In sintesi, il quadro perfetto per centrare l'obiettivo, un distintivo da appuntarsi al petto nelle prossime elezioni politiche per dire che "io c'ero, io sono stato protagonista di questa impresa, io ho fatto sparire la Pro Patria".
Se Patrizia Testa, anche grazie ai molti voti dei tifosi bustocchi che hanno creduto all'equazione "con lei in Comune, la Pro Patria ci guadagna", è riuscita a diventare la "top scorer" della lista, figuriamoci che bagno di folla potranno ricevere i protagonisti di un'impresa mai riuscita a nessuno come far sparire la Pro Patria. Almeno questa volta non ci saranno sorprese e non si correrà il rischio di votare per la propria condanna, perchè la condanna non sarà postuma, ma già ben formalizzata. Una sparizione che sarebbe la soluzione perfetta per tacitare i soliti quattro gatti (quello buono è stato venduto) che reclamano per i posteggi che c'erano e non ci sono più e anche qui servirebbe l'orologio a cucù, questa volta con la suoneria:Cucù...cucù...il parcheggio non c'è più, ma anche per spazzare via i soliti pessimisti che si erano sorpresi nel vedere cotanta disinvoltura in sede di due diligence pre cessione societaria, o frettolosi rimbalzi al mittente serviti a personaggi che, a occhio e croce, non avevano nulla di meno e forse qualcosa di più del candidato scelto dalla candidata eletta.
Dubbi leciti, supportati da segnali forti, che li giustificavano, ma, come spesso accade nelle realtà "allineate e coperte", volutamente interpretati nel modo sbagliato. Ossia, non motivi di riflessione per la scelta migliore, ma attacchi di "lesa maestà", in uno scenario disarmante nel quale hanno ragione solo quelli che la pensano come me.
Gli altri sono quelli che non amano la Pro Patria, solo perchè non sono come noi, pensano diversamente da noi, non ci sono mai e parlano sempre.
Il modo perfetto per riempirsi di certezze, rinunciando agli spunti positivi del "brainstorming conflittuale", un'arte dai confini sottili, che se ben colti generano copiosi benefici, qui completamente trascurato a favore di bilici di consensi fini a sè stessi e che si stanno sciogliendo come neve al primo tiepido sole primaverile.
Insomma, siamo sulla strada giusta per centrare l'impresa, per gli amanti dei cucù, nel senso più esteso e generale del termine, il consiglio è di iniziare ad attaccare il chiodo al muro, la suoneria verrà rilasciata dopo il 30 Giugno.
Flavio Vergani
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