Se il campo, invece che in sintetico, potesse essere fatto in lana o in cotone, mia nonna lo avrebbe già finito all'uncinetto o con i ferri della maglia. Anzi, in tutti questi anni, passati ad aspettarli dall'Amministrazione Comunale, ne avrebbe fatti ben più di due. Gli altri li avrebbe venduti su Ebay.
Si deve essere arreso persino l'ex Sindaco Gianluigi Farioli, che nei giorni scorsi ha messo sul tavolo l'idea di vendere lo stadio "Speroni" per favorire l'arrivo a Busto di persone serie, attratte dal possibile business indotto che potrebbe nascere intorno allo stadio.
Per la serie, prima che dello stadio non rimanga più nulla, visto che i campi in sintetico sono pure illusioni, il simil posteggio ceduto all'Antoniana e la società ceduta a chi , di fatto , la sta facendo sparire, meglio vendere quel che è rimasto e non pensarci più.
L'anno prossimo, Busto sarà "Città dello Sport", da capire a quale sport ci si riferisca: del ghiaccio no, visto quello che (non)è accaduto in zona Beata Giuliana, dove il ghiaccio si è sciolto prima di formarsi, e del calcio, forse e si vedrà ( dopo aver regalato il titolo sportivo del Busto 81 al Varese, ora si tenta l'impresa di perdere anche la Pro Patria).
Così, il tempo passa e la Pro Patria attende il suo nuovo proprietario. Per ora si parla di manifestazioni di interesse, da capire cosa interessi e cosa no. Certamente interessa il brand Pro Patria, meno i costi da affrontare per chiudere la stagione, ossia costi relativi ai versamenti previdenziali, agli stipendi e al pagamento della fatture in scadenza. Ovvio che Sgai, come molti allegramente dicono, non potrà pretendere il pagamento della società dopo quanto accaduto, ma certamente chi arriverà dovrà accollarsi i costi di gestione corrente, che ad occhio e croce potrebbero valere quanto pagato da Sgai la società.
Insomma, non bruscolini.
Manifestazioni di interesse che si spera portino ad una concreta offerta che, dopo quelle rispedite al mittente del recente passato provenienti da un gruppo romano e dall'attuale presidente del Novara ( che dopo la promozione dalla D alla C, punta alla serie B con Galuppini e Monachello in pole position), siano in grado di togliere i tigrotti dal pantano nel quale sono caduti dopo l'incredibile cessione firmata Patrizia Testa al gruppo Sgai.
A Busto si attende la fumata bianca e blu, mentre il tempo scorre veloce e la sopravvivenza della Pro Patria è sempre più a rischio.
Flavio Vergani
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