Un campionato iniziato male sul campo, proseguito peggio per le inenarrabili vicende societarie e finito meglio con l'impresa playoff centrati non dalla Pro Patria, ma da due delle sue componenti: squadra e staff.
Il Pro Patria Club non poteva far sfumare nell'indifferenza il grande successo ottenuto, così ha organizzato un apericena che ha visto la partecipazione di un numeroso pubblico entusiasta. Peccato per quelli che mancavano che non hanno colto lo spirito di questo incontro, che era la festa di tutti i tifosi e non solo di una parte, poi, la storia dell'unità degli stessi, raccontatecela pure un'altra volta, a patto che ci crediate voi per primi.
TROVA L'INTRUSO
Mangano, Colombo, Ghioldi, Molinari, Ferri, questi i giocatori presenti alla serata e qui parte subito il quiz: chi di loro è l'intruso? Colombo per l'età? No, nel corpo e nell'anima è ancora un ragazzino. Mangano perchè unico giocatore non di movimento? No, non è questo il valore di questo poker di tigrotti.
Lupidi? Lei sa? Più facile del previsto, trattasi tutti di giocatori provenienti dal nostro settore giovanile. Un patrimonio unico e raro che dovrebbe far leccare le dita a chi vorrà prendere la Pro Patria. Meditate gente, meditate, questi sono arrivati al secondo turno di playoff, così senza nemmeno che nessuno glielo chiedesse.
SCUOLA GUIDA SALA
Te pareva che non sarebbe arrivata la domanda al Direttore Turotti, un patrimonio dell'umanità del quale la Pro Patria si giova e che non avrebbe meritato lo sfanculamento ricevuto. Dicevamo della domanda "perchè non avete preso prima Sala"? Il Direttore fa sapere che prima di tutto non è stato preso perchè in saldo e quindi a basso prezzo ( anche se fosse, viva i primi prezzi, diremmo noi), ma solo perchè non avendo il patentino per allenare si sarebbe dovuto ricorrere ad un prestanome, cosa che al Direttore non piaceva. Per fortuna, ci verrebbe da dire, altrimenti con un prestanome in panchina e Galloro in carcere, la botta all'eticità e alla compliance da sempre predicate da Patrizia Testa dove sarebbero finite?
STAFFATI E VINCENTI
Vera e propria standing ovation per lo staff capitanato da Nicolò Ramella, Beppe Gonnella, Maurizio Pacchioni, ma anche dai collaboratori Beliusse, "il Bruno", il "Silvio Merlo" sommersi da un applauso ricco di riconoscenza e gratitudine. Un applauso forte che ha abbracciato anche il segretario Cristian Moroni, assente fisicamente, ma presente nelle citazioni dei suoi compagni di viaggio.
Uno staff resiliente, professionale, con il sangue biancoblu e con il simbolo della Pro Patria tatuato sul cuore. Ricco di valori umani, come detto dal Direttore Turotti. Ramella fa rima con Gonnella, ma anche con Gabriella, componenti di una storia bella.
LA "SALA"BIANCOBLU
Mister Sala, per la prima volta ospite del Club, è rimasto colpito dall'"aria che su respira in questo club", tanto da paragonare la sensazione avvertita come quella da lui provata da giocatore quando entrava nel tempio del calcio del Filadelfia di Torino. Le sue parole venivano dal cuore e non erano certamente un complimento di circostanza. Ci piacciono da sempre gli uomini così, gente vera, profonda, non amante del "leccaculismo", tristemente ancora diffuso in talune sacche del mondo biancoblu.
LA GRANDEZZA DEL "DE GRANDIS"
Daniele il " De grandis", consigliere del Pro Patria Club, l'ex alunno delle Bertacchi che in un giorno di tanti anni fa si innamorò sul serio della Pro Patria, non una cotta occasionale come altre, ha preparato addirittura un editoriale scritto per non dimenticare nulla di quello che voleva dire ai tigrotti presenti. Un' emozione per sempre il finale del suo pensiero: "Vi voglio bene". Tre parole che sono la sintesi del suo amore per questi colori, poi l'abbraccio a uno ad uno dei presenti che ha sigillato la sua eterna amicizia con i suoi e nostri paladini.
MANCAVANO I POLITICI, NON IL TIFOSO POLITICO
Per un motivo o per l'altro, nessun rappresentante dell'Amministrazione comunale ha trovato il tempo e il modo per esserci (Assessore allo sport Artusa ko per dente dolorante)C'era però Gigi Farioli, in veste di tifoso e il suo attaccamento alla Pro Patria da sempre e per sempre gli va riconosciuto. Tra l'altro, i ben informati dicono che sia uno dei facilitatori che sta muovendosi per favorire la soluzione societaria con un gruppo potenzialmente in grado di dare un futuro alla Pro Patria, Bocca cucita, ma tanta fiducia avvertita dalle sue parole, a lui un grazie per esserci sempre e non solo quando c'è il "red carpet", oppure quando c'è da appuntarsi la spilla con il logo della Pro Patria sulla giacca.
IL PRESIDENTE PELLEGATTA
Giovanni Pellegatta era contento come un bambino, il dopo Covid lo ha tirato a lucido e ridato entusiasmo, tanto che già combatte su più fronti per il bene della Pro Patria. Da una parte martella telefonicamente il Presidente Citarella invitandolo caldamente a cedere la Pro Patria, dall'altra è il "deus ex machina" della Festa della Birra che si terrà a Luglio e, infine, ha voluto organizzare questo incontro ricco di significati e obbligatorio per far sentire ai giocatori e allo staff tutta la sua riconoscenza e quella dei suoi consiglieri per quanto fatto dai tigrotti.
UN'OCCASIONE MANCATA
La tanta gente, le tante cose da dire, il ritmo incalzante della serata, non hanno permesso di dar il meritato spazio a Emanuele Gambertoglio, che si sta facendo in quattro per portare avanti il progetto mascotte e avvicinare così i più giovani alla Pro Patria. Lo abbiamo visto solo di sfuggita a fine serata. Non sappiamo se fosse stato presente prima, se così fosse ci scusiamo con lui, avrebbe meritato la ribalta per quello che sta facendo e per come lo sta facendo, lo ringraziamo qui. Non è la stessa cosa, ma meglio di niente: grazie Emanuele!
IL RICCO BUFFET
L'energia spesa per i molti meritati applausi e per le standing ovation ha messo fame ai presenti, è stato tolto il velo sul buffet che è apparso davvero generoso e ricco di qualità.
C'era tanto e per tutti i gusti, mancavano solo " Le Noci", ma tutti si sono ricordati anche di lui. Grazie eterno Beppe.
Flavio Vergani
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