La Pro Patria vola in Paradiso, vince a Lecco per due zero, passa il primo turno di playoff e nell'anno peggiore degli ultimi cinque ottiene il risultato migliore.
Meglio della Pro Patria grandi firme dello scorso anno, meglio di ogni partecipazione ai playoff dell' era Testa.
Under di nome, over di prestazione, loro sono Sportelli e Pizzul che firmano la grande impresa con un goal per tempo, che stendono un Lecco annichilito dai tigrotti che non gli hanno letteralmente fatto vedere la porta. Il portiere Caprile aveva minacciato lo sciopero e coinvolto i sindacati di categoria, è il Primo Maggio, festa dei lavoratori, non gli sembrava corretto dover giocare, ma i compagni lo hanno rassicurato: vieni a Lecco, vedi il lago che non hai mai visto e senza pagare ti facciamo vedere la partita sotto la curva, ti divertirai.
Detto e fatto, lavoro zero, se non da raccattapalle, in modalità "questa la prendo anche io".
Mister De Paola, il profeta mancato, quello che dopo un pareggio in Pro Patria Pergolettese in serie D, disse che la Pro Patria avrebbe avuto zero possibilità di vincere il campionato a favore del Rezzato, era certo di fare un solo boccone della Pro Patria, ma anche questa volta la profezia ha cozzato contro la realtà. Nemo è profeta in Pro Patria.
Il tecnico lecchese gridava dalla panchina: "Ci abbiamo messo cinque mesi per conquistare i playoff, dovete sputare sangue".
Sapesse quanto ci ha messo la Pro Patria per conquistare questi playoff: lasciata sola in un batter di ciglia dalla Presidente ritenuta la più affidabile che potesse esserci in tema di vendita societaria, ceduta alla società a occhio meno affidabile tra quelle che si erano candidate, gestione approssimativa per lunghi mesi, battibecchi da casa di cortile tra le parti, con in mezzo un cambio di tecnico che era certo dell'incerto e incerto del certo.
Sarebbe bastato considerare questa situazione per capire la rabbia che avrebbe animato i ragazzi, supportati da un'onda biancoblù che li ha seguiti in quel di Lecco con due pullman pieni a firma Pro Patria Club e Tigrotto, con a bordo 10 under 18 e qualche politico bustocco, nei quali si speri possa arrivare un assist per dare un futuro alla società.
Un miracolo in campo, ma anche sugli spalti, visto che la società fantasma, quella che da mai si è materializzata e che ha alzato le mani a riguardo del futuro a causa dell'incapacità finanziaria di portare avanti il progetto, è riuscita a farsi notare con la presenza di una rappresentanza persino numerosa.
Per loro, il solito invito da parte della curva in modo esplicito e di tutti gli altri tifosi in modo associativo di togliersi dai piedi il prima possibile cedendo la società a costo zero, visto che ci sono e ci saranno impegni economici dovuti alla corrente gestione da saldare la cui somma non autorizza a nessuna richiesta extra da parte del Consorzio.
Dirigenza in esilio, visto che giocatori e staff gli hanno fatto capire senza ombra di dubbio di tenersi lontana dagli spogliatoi, evitando di prendersi meriti di sponda per quanto accade in campo.
Il goal di Pizzul allo scadere è un segno del destino, visto che il giovane tigrotto è un ex Triestina, per cui, chi meglio di lui poteva indicare la strada verso la città degli ex Giorno e Sarno?
Domenica che va in archivio con la sintesi perfetta: la Pro Patria prende a Sportellate il Lecco e stasera Pizzul e birra per tutti.
Mercoledì si viaggerà verso Trieste per il secondo turno dei playoff, mentre la dirigenza non è nemmeno ai preliminari di vendita della società.
Questa Pro Patria merita i suoi giocatori. il suo staff e i suoi tifosi, ma non la sua dirigenza.
Un cenno di merito all'arbitro Acanfora di Castellamare di Stabia, direzione perfetta in un match non semplice.
Flavio Vergani
CALCIO LECCO 1912 – AURORA PRO PATRIA 1919 0 – 2 (0 – 1)
Marcatori: 15′ p.t. Sportelli (PPA), 45′ s.t. Pizzul (PPA).
CALCIO LECCO 1912 (3-5-2): 1 Pissardo; 13 Battistini, 6 Marzorati, 19 Merli Sala (9′ s.t. 33 Zambataro); 2 Celjak, 27 Masini, 5 Lora (9′ s.t. 23 Capoferri), 21 Kraja (43′ s.t. 24 Morosini), 11 Purro (32′ s.t. 90 Ngock); 30 Nepi (32′ s.t. 32 Tordini), 9 Ganz.
A disposizione: 12 Libertazzi, 3 Enrici, 8 Lakti, 10 Petrovic, 14 Vasic, 29 Sparandeo, 99 Buso. All. De Paola.
AURORA PRO PATRIA 1919 (3-5-2): 1 Caprile; 6 Sportelli, 13 Boffelli, 4 Saporetti; 17 Vezzoni (32′ s.t. 15 Pizzul), 10 Nicco (45′ s.t. 21 Colombo), 14 Bertoni, 3 Galli (32′ s.t. 25 Ferri), 11 Pierozzi; 7 Stanzani (45′ s.t. 32 Pesenti), 9 Parker (27′ s.t. 30 Castelli).
A disposizione: 12 Mangano, 29 Cassano, 2 Vaghi, 8 Brignoli, 15 Pizzul, 19 Lombardoni, 24 Giardino, 25 Ferri, 31 Caluschi. All. Sala
ARBITRO: Marco Acanfora di Castellammare di Stabia (Emanuele Bocca della Sezione di Caserta e Giuseppe Centrone della Sezione di Molfetta. Quarto Ufficiale Marco Ricci della Sezione di Firenze).
Angoli: 5 – 2.
Recupero: 1′ p.t. – 5′ s.t.
Ammoniti: Nepi, Celjak, Battistini, Buso, Marzorati (LEC); Stanzani, Vezzoni, Pierozzi (PPA).
Espulsi: Battistini (LEC) per doppia ammonizione.
Note: Giornata mite e nuvolosa Terreno di gioco (sintetico) in buone condizioni.
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