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WELCOME BACK,COME PRIMA, PIU’ DI PRIMA

Il 28 Giugno dell’anno corrente celebra il “Welcome back” a Patrizia Testa, che sfoglia la margherita e tra la carica di consigliere comunale e  quella di presidente della Pro Patria, sceglie la seconda , torna sui suoi passi e riprende in mano le sorti della società bustocca. Una scelta coraggiosa, non scontata e per niente dovuta, accolta dal tripudio dei tifosi che si svegliano da un incubo per rivivere un sogno ad occhi aperti.

LA PRO PATRIA E' DONNA

Il parterre de roi è prettamente donna con Patrizia Testa che si circonda della figlia Stefania Salmerigo, che ricoprirà la carica di vice-presidente e di Sara Tosi, che con il brand Clinica San Carlo, sarà main sponsor. Messaggio per gli speakers: da oggi in poi vietato sbagliare e confondersi chiamando i biancoblu "il Pro Patria".

IN CIMA SENZA CORDATA

Nessuna traccia di altri soci di minoranza partorita da una delle misteriose cordate che sembravano pronte a colorare uno scenario diverso da quello del passato, ossia da dove Patrizia Testa era fuggita, stanca e delusa da una Busto che non l’aveva aiutata per quattro anni. Insomma, tutto come prima, o quasi. Realtà che rende lecita la domanda sui motivi di un ritorno ad una situazione che l’aveva delusa e amareggiata, tanto da diventarne motivo di abbandono. “Continuare a vivere un sogno”, questa la risposta della presidente. Sogni che aiutano a vivere meglio, per cui, va bene così, ma pensare che la Busto, che fino a ieri le ha girato le spalle, trovi improvvisamente slancio e generosità verso i tigrotti, più che un sogno appare un’illusione. Anche perché, fino a qualche giorno fa la Pro Patria rischiava di sparire e non si è mossa una foglia. “Ho sbagliato, abbiamo rischiato un incidente mortale per la Pro Patria, l’ho ripresa e messa in mani sicure e credo di non avere più nulla da dimostrare ai bustocchi. Ora è Busto a non avere più alibi e la città non può più tirarsi indietro”, questa la fin troppo ottimistica aspettativa di Patrizia Testa, che mette ancora una volta Busto con le spalle al muro. Non è la prima che lo fa, potremmo scrivere l’elenco di persone che nel recente passato lo hanno fatto e tutte fattesi da parte con un pugno di mosche in mano.

BEATO TRA LE DONNE

Beato tra le donne ecco Maurizio Artusa, Assessore allo Sport, il quale ha dovuto sorbirsi l’ormai annosa riesumazione del sogno di sempre: la realizzazione dei campi in sintetico con annesso il problema posteggi, dopo la perdita della “piana” Maracanà. Chi si aspettava una soluzione a breve? Nessuno, visto che da anni ognuno racconta la sua, per cui avanti così, con il solito ritornello a due tonalità: “ Prima non c’ero”, la prima e “adesso non si può,” la seconda.

COLPA DI CHI?

La novità del giorno è l’estensione del “colpa di chi” a livello regionale con un virgolettato di Patrizia Testa che è un siluro terra- terra, che parte da Busto e colpisce Milano: “io e il sindaco Emanuele Antonelli avevamo un appuntamento in Regione-dice Patrizia Testa, proprio settimana scorsa. Ma Fontana l’ha fatto saltare per la seconda volta. E Antonelli è incazzato nero poiché ha dovuto fare promesse sulla base di altre promesse fatte a lui e che non state mantenute. Poi se Fontana rimbalza chi ha questi problemi e dà la priorità a Varese…”. Insomma, la Presidente non la tocca piano, la forza delle parole è quella di un vero bomber. Tutti sperano che questa volta si vada in goal.

EXCUSE ME

“Chiedo scusa. E’ stato un errore. Mi sono fidata delle persone sbagliate, ma avevo ottime referenze sul consorzio Sgai e Roberto Galloro. E’ stato l’addetto stampa del Napoli a darmi le garanzie su queste persone. Ho sbagliato. In buona fede. Ora voltiamo pagina e dimentichiamo questo brutto periodo”, con queste parole la Presidente ha chiesto venia per quanto accaduto in questo ultimo periodo. 

LIKE AND DONKEY DAY

Il dopo conferenza apre i microfoni per i tifosi che via social hanno manifestato con generosità elogi alla Presidente, che incassa un vero e proprio plebiscito dai suoi supporters.

Non manca l’assist per togliersi qualche sassolino dalle scarpe nei riguardi di chi non è stato tenero con lei nel momento dell’abbandono. La Presidente non si è fatta pregare e ha colto al volo l’occasione per andare in goal con un parallelismo, fornitole da un suo collaboratore, che qualifica simpaticamente queste persone come “asini per i quali non vale nemmeno la pena di comperare il sapone per lavare la testa”. Ne segue l’assunzione che anche gli asini hanno un’opinione, oppure che chi ha un ‘opinione(diversa), è un asino.

Certo è che se qualcuno si illudeva che questa fosse l’occasione per tutti per fare un passo indietro e, anche di fronte alla dichiarazione spontanea di colpa della Presidente ( e chi non sbaglia nella vita?), si potesse voltare pagina e ritrovare unità d’intenti, è rimasto deluso. Dopo la scontata e persino comprensibile puntualizzazione che segue mesi di silenzi a volte forieri di incomprensioni e di analisi per assunzioni, questo sarebbe dovuto essere il tempo per trasmettere messaggi di unità e di coesione tra le diverse parti che costituiscono il mondo Pro Patria, evitando di far percepire l’impressione di non essere la Presidente di tutti, ma solo di una parte. Ieri, questo aspetto non è emerso, ma c'è tempo per farlo. Ovviamente, l’obiettivo necessità di un passo indietro di tutte le sue componenti, ma su questo crediamo la disponibilità sia totale.

FERRANTI…CHI???

Gran finale con una chicca che spodesta dal primo posto la miglior leggenda metropolitana mai circolata nell’ambiente biancoblu, che sono tante.

La domanda di Andrea Scalvi mira a conoscere i dettagli di una storia circolata in città e descritta nei particolari da persone di presunta indubbia credibilità, ossia della volontà dell’attuale Presidente del Novara, ossia del Dottor Ferranti di rilevare la società biancoblù. Vicenda diffusa con dovizia di particolari che descrivevano maggiordomi intenti a preparare pranzi a base di pesce o carne nella residenza di Via Manzoni a Milano per accontentare comunque i gusti di Patrizia Testa e di contrattempi autostradali che avevano prima rimandato e poi annullato l’appuntamento, Ebbene, tutto questo va catalogato nella cartelletta delle fake news, dopo che Patrizia Testa ha fatto sapere che non ha mai conosciuto questa persona. Meglio così, diventa anche meno amara la cessione al gruppo Sgai, quando si è saputo che non è stata un’alternativa a questa opzione, visto che nemmeno sembra sia mai esistita. Certo è che non bisogna credere proprio a nessuno.

IL GRAN FINALE DI TUROTTI

Come poteva mancare il gran finale di Turotti che ha fatto respirare l’aria di campo, ossia quella che fa stare bene i tifosi. A breve arriverà il nuovo allenatore, i nuovi giocatori, il ritiro e le prime amichevoli, insomma quello che tutti si attendono e che rende tutto secondario.

L’importante è che la Pro Patria sia tornata nelle mani di chi le vuole bene, di tutto il resto chissenefrega.

Flavio Vergani

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