Caro Presidente,
da quanto tempo aspettavi questo momento?
Da quanto tempo sei sceso in campo per sfidare il Covid e ricacciarlo fuori dal Museo del tessile, da dove, da troppo tempo, non si sentivano le note dei concerti, il profumo della griglia, il tintinnar dei bicchieri di birra colmi fino all'orlo?
Due anni di speranze vanificate, due anni di sofferenza, due anni durante i quali ti sei sentito inutile, svuotato da ogni energia. Quante volte hai pensato di abbandonare?
Poi, il cuore tigrotto con la sua determinazione ti ha fatto andare avanti e, a volte contro tutto e tutti, hai tenuto duro, per chiudere la partita contro quel virus che stava contagiando la tua voglia di vivere.
Finalmente incassi la cedola per la tua resilienza, una cedola ricca di soddisfazioni per quello che hai saputo fare, per la squadra che hai saputo costruire, per non esserti piegato ai pessimismi di alcuni, alle paure di altri, alle norme di chi scrive di tutto e di più pur di non fare, il modo migliore per non correre rischi.
Li hai affrontati ad uno ad uno, contrapponendo ottimismo al pessimismo, dinamicità alla staticità, coraggio alla paura.
Sei stato un soldato indomito, a volte solo contro tutti, attirando a te la stima dei cinquanta che ti hanno seguito in questo splendido viaggio, che ti ha portato in cima alla montagna.
Ora. da lassù, rivedi ogni giorno di quei due anni difficili e ti congratuli con te stesso per aver saputo imparare che, dopo il temporale, splende sempre l'arcobaleno.
Nei tuoi occhi, c'è sempre stata speranza, oggi c'è tanta gioia, soddisfazione e orgoglio di essere a capo di una squadra fortissima.
Undici edizioni, il numero prefetto di una squadra di calcio che hai portato ad una vittoria prestigiosa.
Ora, sai che qualsiasi cosa si può fare con loro, non solo per stupire al Museo del Tessile, ma anche allo stadio Speroni.
Maurizio Artusa, assessore allo sport, lo ha detto in modo chiaro, il club ha la responsabilità di guidare la ripartenza, di mettere sul piatto l'esperienza di club più maturo per unire la tifoseria, per agire in nome e per conto della Pro Patria. Una responsabilità importante che viene rilanciata da quanto visto al Museo del Tessile.
Se la tua squadra sa fare questo, sa, può e deve fare altrettanto in altri ambiti, dove a volte serpeggia il pessimismo.
Caro Presidente, hai dimostrato di essere un grande Presidente, adesso l'obbligo è di esserlo tutti i giorni con identica qualità, per scrivere la storia con altri grandi successi.
Guardandoti negli occhi alla fine della tre giorni traspariva tutta la tua felicità, tutta la tua rivincita per quello che avrebbe potuto essere, ma non è stato, tutta la tua soddisfazione per aver vinto la tua finale personale con il destino.
Sappiamo che già sarai morso dalla nostalgia del recente passato e pronto per un 'altra sfida.
Le aspettative per chi vince sono sempre uno stimolo in più, ma prima della prossima festa, dovrai vincere tante altre partite che la tua squadra saprà portarsi a casa, come ha dimostrato di saper fare.
Sei stato bravissimo, un comandante di una nave da crociera che ha saputo evitare scogli e onde alte, a volte ti sei sentito un po' naufrago, quando pensavi di ricevere un salvagente, invece sei stato lasciato in balia delle onde.
Se giunto in porto con la bandiera del tuo club issata sul pennone più alto e con i tuoi marinai festanti.
Non hai sbagliato la rotta, hai combattuto le burrasche, sfruttato il vento d bolina, orientato la nave verso la vittoria.
E' il momento di dirti grazie per averci creduto e per aver contagiato la tua squadra con un ottimismo senza confini.
Bravo Presidente!
Adesso, un po' di massaggi relax, per poi ripartire ancora più forte di prima.
Flavio Vergani
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