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La nostra "prima firma" Sandro Lupidi passeggia tra la realtà biancoblu cogliendone spunti interessanti, li approfondisce con la solita maestria e regala una prosa piacevole alla lettura, seppur condita con contenuti preziosi e profondi.


Non desiderando di voler fare solo fredda cronaca ed a mente libera per combattere la siccità cerebrale, onde confortare maggiormente anche questo mio ultimo battesimo su carta stampata, prima di coniugare in seguito anche una mia sottile valutazione sull'evento di sabato, fotografando un aspetto almeno curioso ed anche forse possibile oggetto di critica, vorrei dare a chi vorrà dedicare parte del suo tempo nella lettura di questo mio articolo, almeno una immagine virtuale del sottoscritto. Nel microcosmo smartphonizzato biancoblu serve sempre una voce antica, che si esprime ancora usando penna e calamaio per imbrattare un foglio di carta in origine assolutamente bianca. E' in fondo, in questa veste, che mi presento, alla spero numerosa platea di lettori, proponendo argomenti e formule che forse faranno sorridere i più vissuti e magari non saranno compresi da chi annovera meno primavere sulle spalle. Confesso che la cosa più difficile per chi vuole esprimere concetti e sentimenti é quella di sostituirsi ad una comunicazione più diretta, costituita da simboli ed espressioni, certificando e traducendo in termini di scrittura le sensazioni e le emozioni che si desidera trasmettere al lettore, come se l'interlocutore fosse dinanzi a portata di voce. Premesso quanto sopra, scusandomi per il preambolo introduttivo, dopo aver vissuto da tifoso tutte le non frequenti emozioni che gli attori di giornata hanno voluto trasmetterci, avere sperato che il buon samaritano PIU avesse risolto il problema non scontato a priori ed avere subito nel finale la rete del pareggio, per obiettività forse meritata da parte degli ospiti (ma fa sempre male quando "in cauda venenum"), vorrei evidenziare, come già preannunciato in precedenza, anche un curioso ed a mio avviso, criticabile comportamento del direttore di gara. Il direttore della colonna sonora sul palcoscenico dello "Speroni theater", a contorno della rappresentazione "Tigri vs Pantere", ha proposto in questa occasione un coro, ahimé abbastanza sgraziato, organizzato dai componenti della squadra avversaria, dediti soprattutto a fornire variazioni da musica contemporanea con corredo di lamenti ed urla ad ogni intervento di gioco senza meritarsi alcun apprezzamento per la litania non certo liturgica. L'uomo giunto da Pesaro con fischietto d'ordinanza decideva di adeguare le sue decisioni in modo assolutamente originale, deducendo l'entità degli interventi da sanzionare secondo il numero dei decibel prodotti dal danneggiato (probabilmente aveva in tasca anche un diapason sensibile a tali vibrazioni!!) e sotto questo aspetto l'incontro non ha avuto storia, anche se tale comportamento non ha certamente rasserenato gli animi degli uomini in campo ne tantomeno la platea, che non ha lesinato commenti di scarso apprezzamento sulla direzione di gara. Prendiamoci comunque questo punto, sempre fieno  in cascina, per scavare il solco di sicurezza rispetto alle posizioni a rischio ed attendiamo la Pro Vercelli, nostra storica rivale ed in questo momento affamata di punti dopo una partenza con il freno a mano tirato, con rinnovata e costante fiducia nei nostri ragazzi, che vorranno sicuramente regalarci la solita prestazione di impegno e cuore perché la PRO non è solo una squadra , simbolo di una città, ma deve essere soprattutto un "atto di fede" per noi VERI tifosi. ....e per non dimenticare il titolo e il suo contenuto simbolico, come non menzionare la partecipazione significativa, sotto tutti gli aspetti, alla trasmissione televisiva di rete 55 "BIANCOBLU" di Riccardo Colombo, vero rappresentante forse di un calcio di altri tempi, in quanto simbolo di appartenenza ad una maglia senza secondi fini, di eleganza nei modi della comunicazione, di trasparenza nelle dichiarazioni e commenti, cartina di tornasole e testimone di una vecchia verità : prima di essere solo calciatori occorre essere VERI UOMINI!!

Sandro Lupidi

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