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 Giovanni Arioli, dopo la firma del "Famous Wall", racconta cosa ha vissuto a Busto da giocatore e come  ha visto la Pro Patria nel suo derby personale tra Pro Patria e Mantova.

Giovanni, bentornato a Busto, come hai visto la partita di oggi tra la tua Pro Patria e  quel Mantova dove sei nato e vivi?

E' stato un vero derby per me, sono nato a Mantova, ci vivo, ho giocato nel Mantova, ma ho anche casa a Busto e giocato nella Pro Patria. Cosa penso della gara di oggi? Parlavo un attimo fa con Riccardo Colombo, mio ex compagno di squadra e la cui fidanzata abitava vicino a casa mia, dicendogli che ho visto una Pro Patria bella pimpante, spigolosa, tosta. Il Mantova l' ho visto male.

Ti ha colpito qualcuno in particolare della Pro Patria?

Mi ha colpito la squadra, oltre quel classe 2003 ricciolino ( Perotti) uno tosto e solido.

Come ha ritrovato il calcio di serie C?

Clamorosamente cambiato, drasticamente cambiato Cambiato in peggio, non come qualità dei giocatori, ma con televisione e social vedo poco amore  per la maglia rispetto ai nostri tempi.

Che emozione hai provato a tornare allo "Speroni"?

Quale ritorno? A Busto ho la casa e torno ogni mese per salutare gli amici con i quali vado anche in ferie.

Una partita incorniciata nella tua mente, indimenticabile alla quale spesso pensi?

Quella dei playoff con la Triestina persa in modo del tutto immeritato. Abbiamo preso goal da Parisi da 150 metri. Eravamo forti non poteva andare così. Ricordo il gruppo di quei tempi, fortissimo, unito e con la Signora Luciana Rossi Vender con la quale eravamo molto legati.

Un compagno della tua esperienza a Busto che ti è rimasto nel cuore?

Boscolo, mio testimone di nozze che avrebbe dovuto venire qui con me oggi.

C'è in serie C un Arioli?

Si , certamente c'è, è un  mio ex compagno di squadra a Ivrea, un grandissimo, è un 1988, ha ancora gamba, va ancora forte, è stato anche a Mantova. Io ero più bravo di lui, calciavo meglio, diciamoglielo anche se lui ha fatto una bella carriera.

E chi sarebbe?

Gianluca Nicco

Dove arriverà il Mantova e dove la Pro Patria?

Il Mantova lo vedo in difficoltà, la Pro Patria fino al rigore oggi poteva solo pareggiare, poi il Mantova è crollato, mentre i tigrotti hanno continuato a fare la loro partita. La Pro Patria mi ha impressionato perchè composta da "ossi", ha qualche buon giocatore, ma la caratteristica che mi ha colpito è stata la tignosità. Ne parlavo anche con il mio amico Dottor Valcareghi e con la Gabriella,  mi dicevano che la Pro Patria ha perso  in un mese tre giocatori con il crociato rotto. Forse i compagni hanno reagito a questi infortuni con ancora più energia e determinazione. La sera inganna a volte nella percezione, ma a me sembrava che la Pro Patria andasse davvero forte. Ho visto grandissima coesione di squadra, tutti sul pezzo, entra uno o entra l'altro e niente cambia. Hanno saputo abbassare il ritmo quando serviva, insomma, bravi davvero.

Cosa fa Arioli oggi?

Fa l'allenatore disoccupato, spero che a Novembre, mese dei morti, qualcuno mi possa chiamare. Intanto, aiuto mia moglie nel nostro bar a Mantova, o meglio a Goito, mio paese.

Quando arrivi allo "Speroni" sei sempre abbracciato dall'affetto dei tifosi, cosa provi?

Ho giocato fino a 40 anni e ovunque sono stato ho ricevuto l'affetto dei tifosi. Qui sono stato bene e ho messo radici fino a comprare casa, è sempre bello tornare allo stadio.

Flavio Vergani 

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