Guadagnata la tribuna stampa, l'istinto suggeriva di indagare, perchè sembrava fosse successo qualcosa di grave. Strani silenzi, aria tesa, indizi preoccupanti, tutti da esplorare.
Guardando verso il basso, verso la poltroncina numero 29 del "Lupidi", gli indizi portavano alla prova.
Scuoteva la testa e avrebbe voluto condividere quello che questo cronista ancora non sapeva.
Lo speaker non parlava, ma faceva capire, persino il "Macchi" sembrava farsi mille domande. Il Brambilla non faceva giri di parole con la sua forbita eloquenza.
Cosa era successo? Leggi qua, questo il consiglio dei confinanti. Veniva passata la distinta con la formazione.
Squadra che vince ( a Salò), si cambia. Fuori il portiere Del Favero per Mangano, Vaghi per Sportelli, Saporetti per Lombardoni, gioca Perotti sulla fascia, gioca Piran, fuori Piu e dentro Castelli.
Un turn-over inaspettato che preoccupava, persino indispettiva. I più dicevano che sarebbe stato meglio vincere con il Mantova e perdere a Padova nel prossimo turno, piuttosto che il contrario.
Il destino già segnato, il colpevole già individuato.
Il patibolo per mister Vargas prenotato al falegname di viale Sicilia, annuncio last minute su www.annunci.it per trovare il Cireneo.
L'inizio del match smorzava i commenti, ma il pessimismo era tanto e serpeggiava sulle tribune.
La Pro Patria vincva per tre a zero, raggiungeva la vetta della classifica e il pubblico faceva felice persino lo speaker Scalvi, che annunciava che il terzo goal lo ha realizzato...Alessandro...... Piu rispondeva il puibblico...Alessandro......Piu rispondeva ancora più forte uno stadio scatenato e pazzo di entusiasmo.
Dopo le prime due puntate della serie "Difesa day", con i goal di Lombardoni e Boffelli con Arzignano e Feralpi, andava in scena l'"Attacco night", che portava sul palco Castelli con una doppietta e Piu che suggellava il risultato.
Qualcuno perdeva persino il contatto con la realtà e il fairplay sottolineando i passaggi dei tigrotti con uno "olè"stile corrida. Insomma, i tifosi e la squadra non si sono fatti mancare niente.
Viene contattato il falegname e sospesa la ricerca del Cireneo, Mister Vargas diventa il salvatore e con generosità tutti ammettono che "aveva ragione lui". Ci mancherebbe anche che non avesse ragione.
Nella ripresa entrano anche i pezzi da novanta, quasi in punta di piedi per non rovinare il capolavoro di chi è entrato in campo prima di loro. Sostituzioni utili a regalare una passerella a chi esce e un appaluso convinto di tutto lo stadio.
L'ex tigrotto Arioli, mantovano di nascita, bustocco d'adozione presente sugli spalti con l'ex Pro Patria Guffanti, ora al Cagliari, fa sapere che questa Pro Patria è fatta da dei veri e propri "ossi".
Chi ha preferito la Champion League ha sbagliato, si è perso una serata ricca di emozioni.
Domattina si festeggerà con una colazione speciale, apparecchiata sulla tovaglietta breakfast regalata dalla società agli abbonati. Poi, tutti a Padova da capolista, un sogno che durerà quel che durerà, ma che è meglio viverlo fin che c'è, piuttosto che non viverlo perchè non c'è.
il "Lupidi, ora appare rasserenato e fa sapere che "adesso possiamo anche perdere a Padova". Lo dice a bassa voce, sa che se lo sentissero i tigrotti lo sbranerebbero vivo. Questa squadra aggredisce tutti e tutto, ha fame e proprio non ha intenzione di perdere con nessuno.
Guidata da quel tale, si proprio lui, che allenava in Eccellenza. Qualcuno si era sbagliato anche quella volta, ma a differenza del "Lupidi", ancora non ha trovato il modo e il tempo di dire che si era sbagliato.
C'è tempo per tutto.
Scende la notte sullo "Speroni", si sente il profumo dell 'erba umida che fa tornare la mente agli anni della Coppa Italia di fine Agosto, quando c'era il solito girone con Solbiatese e Legnano, quando le luci erano più fioche, perchè non c'era la televisione. Passa Calzi, passa Arioli e sembra di rivivere antichi ricordi, interminabili serate, indimenticabili partite.
Ci si ferma ancora un po', per vivere e gustarsi il sapore della vittoria e il primato in classifica, ma il Giuseppe fa sapere che lui domani si dovrà alzare presto e quindi l'invito è fermo e chiaro, anche se cortese.
Cala il sipario, ma oggi la Pro Patria è stata l'assoluta protagonista.
Flavio Vergani
AURORA PRO PATRIA 1919 – MANTOVA 1911 3 – 0 (2 – 0)
Marcatori: 35′ e 37′ p.t. Castelli (PPA); 46′ s.t. Piu (PPA).
AURORA PRO PATRIA 1919 (3-5-2): 12 Mangano; 2 Vaghi, 13 Boffelli, 4 Saporetti; 21 Perotti (1′ s.t. 11 Vezzoni), 10 Nicco, 16 Fietta (18′ s.t. 8 Brignoli), 18 Piran (29′ s.t. 14 Bertoni), 3 Ndrecka; 7 Stanzani (1′ s.t. 27 Piu), 30 Castelli (18′ s.t. 25 Ferri).
A disposizione: 1 Del Favero, 22 Cassano, 6 Sportelli, 17 Citterio, 19 Lombardoni, 24 Caluschi. All. Vargas.
MANTOVA 1911 (4-3-3): 1 Chiorra; 2 Pinton, 18 Ingegneri, 6 Iotti, 67 Silvestro; 11 Gerbaudo (13′ s.t. 29 Messori), 15 De Francesco (19′ s.t. 20 Ejjaki), 7 Pierobon (19′ s.t. 8 Procaccio); 10 Guccione, 9 Paudice (31′ s.t. 99 Yeboah), 19 Mensah.
A disposizione: 12 Malaguti, 22 Tosi, 3 Ceresoli, 4 Matteucci, 21 Cozzari, 27 Fontana. All. Corrent.
ARBITRO: Giorgio Di Cicco di Lanciano (Daniele Sbardella della Sezione di Belluno e Andrea Rizzello della Sezione di Casarano. Quarto Ufficiale Stefano Pelletti della Sezione di Cra).
Angoli: 2 – 5.
Recupero: 1′ p.t. – 4′ s.t.
Ammoniti: Ingegneri, Messori (MAN); Mangano (PPA).
Note: Serata mite e serena. Terreno di gioco in buone condizioni.
0 commenti:
Posta un commento