Il dado è tratto. Il Consiglio di Lega partorisce l'ultimo aborto dando il via alla sperimentazione delle gare di campionato alle 12,30 della domenica. La risposta al caro energia che prevede anche la creazione di tavoli comuni con le amministrazioni comunali per misure di efficientamento energetico. Una grassa risata ci viene spontanea. Dopo il borseggio di un posteggio e l'attesa per due campi di allenamento, adesso sta a vedere che arrivano i pannelli solari sopra le tribune, i fari a basso consumo, le docce calde alimentate con le pale eoliche e le colonnine per ricaricare le auto dei tifosi con posti auto assegnati.
La Lega, bontà sua, precisa anche che non si giocherà di sabato alle 12,30 in quanto giorno feriale.
Grazie per l'attenzione, ma qualcuno ci deve spiegare qual è la differenza tra giocare alle 12,30 o alle 14,30 in termini di risparmio energetico. Forse giocando alle 12,30 i tifosi non accenderanno il forno per cuocere le lasagne? Oppure, eviteranno di mangiare e quindi risparmieranno un ciclo della lavastoviglie? O solo non accenderanno la macchina del caffè?
No, così, tanto per sapere, visto che da sempre giocando alle 14,30 non si sono mai visti fari accesi, a meno che adesso serva farlo per qualche televisione con telecamere a bassi lux, che però la corrente potrebbe e dovrebbe pagarsela.
Risultato: la Lega di Serie C autorizza le società di anticipare le partite casalinghe alle 12,30. Anche qui è curiosa la precisazione gare casalinghe, sembrerebbe che non si giochi con una squadra ospite che potrebbe avere tifosi al seguito i quali per arrivare in tempo dovrebbero saltare, oltre al pranzo, anche la colazione.
Saranno contenti i dietologi, le società che pagheranno meno corrente e avranno meno tifosi di quelli che già hanno e gli economisti da strapazzo della Lega di serie C che scimmiottano un saving virtuale come una strategia degna del miglior Kasparov.
Non i tifosi, che, nonostante la Lega si premuri a dire che saranno sempre collocati al primo posto nelle scelte, dimostra di dirlo con la bocca, ma di non far seguito con le decisioni.
Dimenticavamo, super felici Dazn e Sky che otterranno quello che vogliono, ossia la massima platea a casa per i loro abbonamenti. Se prima i tifosi non di razza avevano il dubbio di abbonarsi o meno per mantenersi aperta la possibilità di frequentare lo stadio, adesso non avranno più dubbi. Un bel pranzo in famiglia e poi un pomeriggio di calcio in tv.
Contenti voi, contenti quasi tutti, e l'ultimo chiuda la porta dello stadio (con i botteghini ci siamo già portati avanti).
Flavio Vergani
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