Vi siete mai posti questa domanda : cosa gratifica maggiormente l'essere umano ?
Sognare, ideare o realizzare ?
Soffrire per gustare maggiormente l'eventuale esito positivo, raggiungere facilmente una meta prefissata o distillare tutti i singoli momenti, frammenti di un percorso con ostacoli di diversa natura ma con un obiettivo preciso e fortemente voluto, valutando il peso dei singoli attimi, porzioni di desideri finalizzati con costanza maniacale ed applicazione, non solo con istruzioni programmate, ma talvolta trasformando la realtà contingente, aggiungendo creatività e fantasia, figlie della evoluzione dell'istante da cogliere, al di là del pragmatismo e della schematicità prevista in sede di preparazione di un incontro, dopo valutazione della forza e degli eventuali punti deboli della squadra avversaria.
Questo, a mio avviso, dovrebbe essere il tema conduttore da seguire per poter raggiungere il traguardo programmato, condizionato come sempre, dalla misura della possibilità e delle risorse a disposizione.
Alla luce di questa premessa si rende quindi doveroso effettuare l'analisi delle ultime due prestazioni della squadra che hanno avuto esiti contrastanti.
Abbiamo assaporato finalmente il dolce gusto della vittoria in occasione dell'incontro con la Triestina, in un pomeriggio con atmosfera diversa, condizionato forse dalla situazione psicologica del conclamato gemellaggio tra le due tifoserie che ha tratteggiato l'evento con contorni molto particolari.
Palcoscenico quindi dove i sorrisi sono stati protagonisti quali attori consumati, prendendosi la scena senza incertezze e con la voglia di recitare nella commedia con il lieto fine dei TRE punti messi a referto della contabilità biancoblu.
Occorre anche sottolineare, per amor di cronaca, il comportamento dei tifosi avversari che, tra il deluso ed il provocatorio, oltre ad associare l'incitamento ai nostri colori unitamente a quello del pubblico di casa, rivolgevano ai propri giocatori, protagonisti di una prestazione giudicata sotto tono, l'invito ad onorare la propria maglia ed a dare dimostrazione di dare tutto sul campo per onorare l'impegno.
E a questo punto affrontiamo invece l'argomento meno gratificante (ovvero il "derby del vicino o del Ticino"?) rivelatosi come la solita sagra dei rimpianti in trasferta con la ormai cronica anemia che ora rappresenta una costante preoccupante.
A Novara, contro una squadra assolutamente non irresistibile ma semplicemente concreta, si è presentata una Pro copia sbiadita e timida di quella protagonista con la Triestina, incapace di inquadrare la porta avversaria, creando certamente presupposti di pericolo per la difesa piemontese ma non finalizzati per imprecisione nelle conclusioni.
Quando le nostre punte, deputate a tradurre in rete le azioni pericolose, hanno difficoltà a realizzare in modo efficace, la batteria dei centrocampisti non riesce a supportare tale carenza e quindi il tabellino resta desolatamente vuoto.
Occorre intervenire sotto questo aspetto, modificando in tempi rapidi l'atteggiamento di questa Pro da esportazione, specialmente in questo campionato dove gli equilibri sono talmente labili e non scontati e dove la minima caduta di attenzione risulta determinante ai fini di un risultato che può condizionare sia l'aspetto numerico di una classifica sia l'aspetto mentale proiettato sulla schermo di un grafico virtuale che indica le fluttuazioni psicologiche degli interpreti.
In sintesi non possiamo sempre affidarci alla capacità dei nostri ragazzi di tradurre in punti pesanti l'esito dei nostri incontri tra le mura amiche, in quanto potrebbe non essere sufficiente ed assoluta garanzia per una salvezza senza problemi considerando che un eventuale passo falso potrebbe inficiare quanto di buono costruito fino ad oggi.
La continuità dei risultati, tanto invocata e reclamizzata dal nostro mister, é rimasta ancora nel cassetto dei buoni propositi: é il momento di tradurre in punti tale posizione progettuale assolutamente condivisibile per aggiornare la contabilità biancoblu in termini corposi e rassicuranti.
Dimentichiamo o facciamo tesoro di quanto avvenuto nella "fatal Novara" e recuperiamo forze mentali e fisiche per affrontare il prossimo test con l'imprevedibile e lunatica Juventus, capace di prestazioni importanti derivate dalla qualità indiscussa degli interpreti a disposizione , o talvolta, di svogliate e distratte esibizioni, vero tesoro di punti per le antagoniste di giornata.
Attendiamo come sempre una risposta convincente sul campo onde fugare una volta ancora alcuni dubbi derivati dall'ultima uscita, auspicando altresì un sensibile miglioramento delle prestazioni di elementi cardine, ancor oggi non adeguate alle reali possibilità , congiuntamente all'augurio di uno svuotamento rapido del settore infermeria.
....e come sempre fiducia incondizionata nei nostri ragazzi!!!
Sandro Lupidi
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