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 Mauro Gritti per l'occasione in versione fashion da cerimonia con camicia bianca d'ordinanza é stato il conduttore della intervista su Rete 55 al nostro presidente con corredo di quesiti mirati e concertati con la regia dietro le quinte della  tripla A.

L'ampio e diversificato panorama affrontato è stato lo scenario più consono alle posizioni assunte in senso di dichiarazioni e commenti, dove tutto è stato esposto in modo esplicito e trasparente senza dare adito ad interpretazioni ambigue.

In particolare, come prevedibile, il primo argomento ha riguardato i rapporti e l'incondizionato apprezzamento nei confronti dello staff dei collaboratori (Turotti - Ramella - e tecnici) dove sarebbe comunque un tentativo di autolesionismo mentale quello di mettere in discussione fino ad oggi l'operato dei cardini della macchina organizzativa e dirigenziale biancoblu, costituita da elementi, non solo preziosi a livello professionale, ma con una aggregata dote, non sempre comune, ovvero quella della serietà comportamentale associata ad una capacità di programmazione con ottimale utilizzo delle risorse non infinite a disposizione.

In seguito sono stati toccati in successione altri punti quali :

- consolidata delusione per la mancata adesione nei termini numerici auspicati alle tessere di abbonamento (argomento già affrontato l'anno scorso tema di un        mio   articolo titolato "Il botteghino malinconico") anche in considerazione delle iniziative intraprese per la riduzione dei costi in particolare per i giovani

- moderata ma non larvata critica nei confronti degli organi di stampa responsabili di avere fornito notizie non propriamente attendibili ed in alcuni casi inesatte          durante il difficile periodo della cessione delle quote a SGAI e le vicende legate all'incarico istituzionale negli organi del Comune.

- inoltre scontata esternazione di insoddisfazione nei confronti della imprenditoria locale spesso contattata per fornire un supporto importante alla gestione con la    realtà Sudtirol portata ad esempio sicuramente testimonianza che solo con una convinta e coerente unione di intenti di un gruppo coeso e solidale di imprenditori "del territorio" sarebbe possibile fare quel salto di qualità che forse noi veri appassionati meritiamo, ovviamente senza modificare o distruggere, per mania di protagonismo, un tessuto sano e competente che ha permesso alla società di sopravvivere in modo meraviglioso nel contesto professionistico al contrario di altre realtà che sono naufragate dopo aver costruito progetti con investimenti considerevoli non confortati dai risultati sportivi attesi e quindi destinati, nella migliore ipotesi, ad un drastico ridimensionamento o peggio alla consegna dei libri contabili in tribunale.

La nostra presidente, a livello economico, è sempre stata la sola che ha garantito la continuità della società (ricordando anche i momenti dell'esordio sul panorama calcistico a fianco di personaggi che avrebbero dovuto essere testimoni di esperienza e professionalità quali Nitti e Collovati) ed anche la parentesi negativa con SGAI è stata derubricata a livello di incidente di percorso (tale riferimento è stato quasi laconicamente liquidato con un semplice "niente più rapporti nemmeno per un caffé).

Al termine non sono mancati simpatici rimproveri al comportamento comunicativo di Gatti, vera intuizione turottiana, reo di non citare mai in sede di interviste la società che gli ha permesso di fare i suoi primi passi nell'ambito professionistico ed infine i ringraziamenti di rito a Rete 55 per la visibilità fornita alla società supportando la trasmissione dedicata ai tifosi della nostra ultracentenaria PRO PATRIA.

Grazie Patrizia.

Sandro Lupidi

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