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 Siamo stati fino ad oggi testimoni di un campionato che non ha confortato le previsioni degli esperti, o presunti tali, dove talvolta l'entusiasmo e la voglia di emergere delle neopromosse hanno costituito spesso carburante e motivazioni più trainanti rispetto ad organici più compassati e sicuramente con maggiore qualità che ancora non si sono completamente espressi, fornendo dimostrazione del potenziale effettivo che potranno sviluppare nel lungo periodo.

Anche le cadenze degli incontri così compressi e ravvicinati (infrasettimanali e coppa) su rose non attrezzate in termini numerici e qualitativi (vedi titolari non parificabili agli eventuali sostituti) ed anche decimate da infortuni ricorrenti, anche con importanti decorsi, hanno ed avranno una rilevante incidenza sui risultati futuri delle singole squadre, determinando posizioni più consolidate in una classifica ad oggi molto ondivaga dove, i rapporti di forza in questo momento non ben definiti, portano ad esprimere minime differenze in termini di punteggio acquisito.

Quindi parliamo di numeri, da sempre freddi ed aridi segnali, in certe occasioni rassicuranti messaggi di prospettive future.

Ma i numeri parlano o sono solo comunicazioni asettiche o nascondono anche sensazioni ed emozioni arrivando ad esprimere solo la consolidata solitudine dei numeri primi?

Sono da sempre i nostri compagni di vita, scansione della nostra esistenza, componenti storici degli eventi, modulatori delle nostre capacità di giudizio, artefici di eventuali risultati ottenuti, consolatori di percorsi non propriamente soddisfacenti, ancora di salvezza in alcuni casi per giustificare prestazioni non in linea con le attese, evidenziatori di traguardi raggiunti.

Per questo ho voluto soffermare la mia attenzione su tali significati in quanto, il nostro percorso in questa prima fase di campionato, può e deve essere analizzata soprattutto in termini di numeri, talvolta penalizzanti (mi riferisco alla sequenza infinita degli infortuni ed al vergognoso assenteismo cronicizzato che si rileva ad ogni incontro allo Speroni) talvolta quasi rassicuranti in termini di posizione nella graduatoria provvisoria alla luce del nostro obiettivo finale, oggi prezioso castelletto di garanzia per poter lavorare senza importanti pressioni psicologiche, ma solo base da incrementare al più presto per costruire il cuscinetto di sicurezza per il futuro.

Sicuramente i numeri negativi appena menzionati hanno certamente condizionato le possibili scelte del nostro mister, che ha dovuto ottimizzare le risorse a disposizione utilizzando il bilancino del farmacista ed i risultati recenti con V.Verona e Pro Sesto hanno fotografato in modo evidente le difficoltà di un organico ridotto drasticamente da assenze importanti e soprattutto preoccupanti in termini di ricorrenza delle problematiche derivanti da infortuni muscolari che in tal modo comportano ed hanno comportato interruzioni significative nella continuità delle presenze e continui rischi  relativi alla recidività deli stessi.

Anche quando i numeri ci hanno premiato (vedi vittoria con Verona) pur apprezzando i tentativi di essere maggiormente propositivi con migliore attenzione agli inserimenti sulle fasce di competenza dei nostri esterni, si é assistito alla consueta (ahimé qui mi attiro critiche!) carenza di tentativi di conclusione a rete, talvolta per insicurezza talvolta per mancanza di personalità delegata spesso al compagno.

Ancora più male hanno fatto le esternazioni e le dichiarazioni del post-partita in sala stampa che hanno evidenziato situazioni ed errori che già in altre occasioni erano state causa di nostri insuccessi.

Come al solito niente processi perché in alcuni momenti storicamente difficili di un campionato sarebbe troppo facile non essere obiettivi e non comprendere le difficoltà reali di una situazione di disponibili, come già evidenziato in precedenza, al limite della emergenza: tuttavia é compito del nostro allenatore cercare e trovare le soluzioni dei difetti che sono stati evidenziati dalle ultime prestazioni, eliminando se possibile un certo pragmatismo preventivo e,con flessibilità mentale, associare modulo e componenti secondo le esigenze della fase di gioco condizionate anche dalla impostazione degli avversari.

Ovviamente il solito invito (e spero che alla fine qualcuno in più lo raccolga!!) resta sempre quello di riempire maggiormente lo Speroni per l'incontro con la Triestina allertando la tifoseria in trincea, quelli con le solite improbabili scuse( maltempo, orario scomodo o simili) che l'orario é definito per le ore 14,30 domenica 6 novembre,,,,,e che lo stadio non si trova in zona monsonica!!

Sandro Lupidi

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