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Insostenibile pesantezza della Coppa Italia. Mentre la Lega di serie C promuove l’”ideona” di iniziare le partite di campionato alle 12 per il caro energia (cosa cambierebbe se iniziassero alle 14,30?), impoverendo gli stadi di tifosi che al mediamente mediocre spettacolo preferiranno il pranzo domenicale, lo stesso organo organizza una partita di Coppa Italia (della serie ne faccio anche a meno) alle 18. Risultato costi energetici alle stelle per luci accese un' ora prima del match, per i 95 minuti della partita e per, udite udite, un’altra mezz’ora di tempi supplementari. Insomma, sostenibilità e coerenza saltatemi addosso.

Insostenibile Coppa Italia anche per i giocatori, molti di loro in campo come zombie in preda a diffusi crampi, fiato corto e idee annebbiate. D’altro canto, se questa competizione serve per dare spazio a chi spesso non scende in campo o scende per qualche minuto, come chiedergli di giocare 120 minuti tutti insieme? La soluzione calci di rigore in caso di parità vi fa proprio così schifo? O, forse, sono più spettacolari di 30 minuti trascinati con rischi di infortuni per i calciatori? Se qualche burocrate di Lega tra una riforma e l'altra, avesse tempo di rispondere, sarebbe cosa gradita. L'obiettivo è di trovare una formula che permetta spettacolarità e conseguente maggior vendibilità del calcio di serie C? Queste sarebbero le soluzioni?

Detto questo, la Pro Patria esce dalla Coppa Italia perdendo per due a uno con l’Alessandria. Mister Vargas va giù pesante con il turn over e pesca tra le seconde e le terze linee, presentando una squadra inedita, zeppa di giovani in cerca di successo. Ospiti in vantaggio su rigore, dopo che Mangano sfoggiava una paratona. Poi, girandole di sostituzione da una parte e dall’altra con lavoro straordinario per lo speaker Andrea Scalvi. Volti noti, meno noti e qualcuno persino sconosciuto, fino all’arrivo di Pitou, ragazzino di un talento unico che ha iniziato il suo personale show con giocate di classe che hanno ampiamente ripagato i pochi che hanno voluto esserci, nonostante tutto. Da un suo calcio d’angolo arrivava il pareggio di Castelli, che dopo aver fallito occasioni facili, si inventava un goal molto difficile, chiudendo la bocca ai molti che fino ad un attimo prima lo avevano un po’ “beccato”. Niente di nuovo su questi schermi.

Quindi, tutti all’extra time, con avviso telefonico a casa per evitare di dover mangiare la pasta scotta. Di cotto c’era molto in campo, viste le pietose condizioni di alcuni partecipanti che si trascinavano in campo tirando la gamba per evitare i morsi della stanchezza. Alla fine, l’Alessandria pescava il jolly con un classe 2005 e questo vi farà capire che la partita ha varcato la soglia del calcio giovanile e questo lascia spazio alle riflessioni di inizio pezzo.

Le note liete: Mangano, autore di una parata importante (giusto lamentarsi quando non para, doveroso farlo notare quando avviene, ma la par conditio non sembra essere stata applicata nell’occasione), Perotti, solito motorino urticante come il peperoncino, il gioiellino Pitou che ha fatto vedere scampoli di vero calcio e l’impegno di tutti gli altri fino allo sfinimento fisico che ha fatto capire la loro voglia di non perdersi l’occasione per farsi notare.

Flavio Vergani

AURORA PRO PATRIA 1919 – ALESSANDRIA   1 – 2 d.t.s. (0 – 1 p.t.) (1 – 1 s.t.) (1 – 2 p.t.s.)

Marcatori: 44′ p.t. Rig. Martignago (ALE); 48′ s.t. Castelli (PPA); 12′ p.t.s. Ascoli (ALE).

 

AURORA PRO PATRIA 1919 (3-4-2-1): 12 Mangano; 21 Perotti, 6 Sportelli, 2 Vaghi (32′ s.t. 10 Nicco); 11 Vezzoni (14′ s.t 32 Pitou), 18 Piran, 20 Gavioli (14′ s.t. 25 Ferri), 29 Olivieri (32′ s.t. 4 Saporetti); 17 Citterio, 26 Chakir (14′ s.t. 27 Piu); 30 Castelli (1′ s.t.s. 33 Sassaro).

A disposizione: 22 Cassano. All. Vargas.

 

ALESSANDRIA (4-2-3-1): 1 Marietta; 7 Rizzo (14′ p.t.s. 27 Ghiozzi), 25 Baldi (30′ s.t. 21 Rota), 19 Bellucci, 3 Costanzo; 17 Perseu, 6 Mionic; 8 Lombardi (40′ s.t. 4 Nichetti), 28 Filip (19′ s.t. 34 Gazoul), 2 Podda (40′ s.t. 29 Ascoli); 10 Martignago (30′ s.t. 99 Nepi).

A disposizione: 22 Liverani, 12 Dyzeni, 5 Checchi, 11 Galeandro, 13 Nunzella, 23 Sini, 24 Speranza. All. Rebuffi.

 

ARBITRO: Matteo Canci di Carrara (Massimiliano Starnini della Sezione di Viterbo e Michele Rispoli della Sezione di Locri. Quarto Ufficiale Pietro Campazzo della Sezione di Genova).

 

Angoli: 14 – 9.

Recupero: 1′ p.t. – 5′ s.t. – 1′ p.t.s. – 0′ s.t.s.

Ammoniti: Rizzo, Lombardi, Costanzo, Martignago, Marietta, Nichetti, Mionic (ALE); Vaghi, Vezzoni, Nicco (PPA).

Note: Serata fresca e nuovolosa. Terreno di gioco in buone condizioni.

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