Non sempre il detto popolare, ereditato dai nostri maestri latini, "repetita iuvant" conduce ad effetti soddisfacenti come hanno testimoniato le nostre ultime esibizioni in quel di Novara e sul terreno amico con la Juventus, quest'ultima autentica squadra laboratorio, senza particolari stimoli, che ha espresso oltremodo un gioco assolutamente prevedibile, forse ordinato ma senza significativi acuti, giustificando il "senza voto" del nostro estremo difensore, mai impegnato in azioni a difesa della porta, sapiente interprete solo in occasione delle rimesse in gioco, senza alcuna responsabilità derivata dalla rete subita.
L'anemia di conclusioni a rete sta diventando perniciosa e non si evidenziano miglioramenti significativi mentre l'erosione dei punti di sicurezza che ci distanziavano dalla zona a rischio continua nella sequenza degli incontri, aumentando negli attori una progressiva e consequenziale ansia e nei tifosi una naturale preoccupazione in relazione all'esito dei prossimi impegni.
Come già evidenziato in altre sedi le prestazioni di qualunque tipologia sono figlie di situazioni psicologiche delicate e spesso, non riuscire a realizzare quanto nelle possibilità reali, comporta un incremento di non lucidità mentale e frenesia di azione assolutamente controproducenti ai fini di un risultato che possa concludersi in maniera gratificante.
Quando la squadra subisce una rete si nota la reazione immediata del gruppo, ma spesso la razionalità dei protagonisti viene castigata e superata dalla volontà istintiva a muoversi in modo non coordinato ed approssimativo, favorendo di conseguenza la capacità difensiva degli avversari che, chiudendo le linee di passaggio e riducendo gli spazi tra i reparti, hanno sempre vita facile nei confronti dei nostri tentativi di offendere, non rischiando quasi mai di essere puniti in occasione di situazioni potenzialmente pericolose.
Ovviamente l'analisi, come da logica consequenziale, deve coinvolgere tutto l'organico ed in prima istanza le decisioni e la programmazione del nostro mister che spesso ci sorprende con le scelte degli interpreti di inizio incontro, talvolta non condivise da noi tifosi a causa di alcune valutazioni sulla rinuncia in partenza a soggetti ritenuti più adatti ed utili al contesto dell'incontro in esame.
Dalla tribuna ogni spettatore si ritiene naturalmente un tecnico in embrione e quindi non posso permettermi di tranciare a priori giudizi in merito all'utilizza di certi elementi in alternativa a quelli schierati, perché non essendo presente durante le sedute di allenamento in settimana, non sono in grado di avere il polso delle reali condizioni fisiche dei singoli : pertanto le mie capacità di giudizio si devono fondare unicamente sulla conoscenza dei ruoli e delle caratteristiche tecniche dei giocatori tutti in condizioni psicofisiche ottimali.
Siamo tuttavia impazienti di rivedere quella squadra che ci aveva piacevolmente impressionato ad inizio del torneo e che aveva abbinato ai risultati una consequenziale attitudine ad occupare il campo con movimenti molto ordinati, senza fratture tra i reparti e capacità di trasformare l'azione difensiva in offensiva con ripartenze veloci supportate con più elementi e permettendo al portatore di palla più soluzioni di scelta.
Occorre se possibile ritrovare al più presto tale attitudine a suo tempo dimostrata in quanto recentemente é troppo facile per gli avversari controllare e neutralizzare i nostri tentativi di offendere, portati talvolta con tipologia di movimenti forse troppo prevedibili e con qualche errore di troppo anche in fase conclusiva.
Sarebbe ottimale poter procedere alla modifica dello schieramento della squadra in corso d'opera, anche in seguito ad uno sviluppo non positivo di un incontro, ma comprendo altresì tutte le remore evidenziate in sede di dichiarazioni dal nostro mister riguardanti caratteristiche, attitudini ed automatismi ormai consolidati da tempo e non facilmente variabili.
E' evidentemente un periodo difficile troppo condizionato, come già sottolineato, da storici infortuni e rientri graduali con risultati talvolta non soddisfacenti nel breve e quindi l'operato del tecnico deve essere valutato di conseguenza e con tutte le giustificazioni del caso ma nella emergenza, molto spesso, si riescono a trovare risorse e modalità di cambiamento che in seguito si rivelano determinanti e risolutive nel miglioramento dei risultati.
Ci attendono due trasferte impegnative e difficili: quindi occorre dare un segnale di svolta ad iniziare da quella che ci propone l'incontro con l'Albinoleffe, squadra assolutamente non trascendentale ed alla nostra portata, ma capace di prestazioni importanti se l'andamento del confronto dovesse avere un esordio per noi in salita e quindi fornendo ai nostri avversari la possibilità di poter agire con veloci ripartenze, caratteristica riconosciuta e punto di forza della squadra orobica, dimostrata nelle ultime prestazioni anche contro compagini di maggior livello.
Successivamente ed in infrasettimanale la trasferta contro il Pordenone sarà veramente sulla carta un confronto impari, considerando l'organico dei ramarri che annovera ancora elementi protagonisti durante il campionato cadetto, ma forse sarà la partita più facile da preparare dove gli stimoli a dare sul campo il 110% avranno un riscontro naturale e potrebbero essere determinanti, almeno sul piano della prestazione, anticamera di qualcosa di non previsto in sede di pronostico annunciato.
Premesso quindi che gli errori che hanno causato i nostri ultimi ZERI in classifica spero possano essere gli evidenziatori per migliorare quanto avverrà nel prossimo futuro, é sempre importante dare fiducia comunque ai nostri giocatori ed allo staff tecnico per affrontare le prossime prove con la necessaria concentrazione e con il doveroso rispetto nei confronti delle squadre suddette, ricordando sempre che non si parte mai battuti e tutte le previsioni hanno solamente un valore simbolico e statistico e possono essere stravolte nella realtà del campo.
Forza ragazzi....siamo sempre tutti con Voi!!
Sandro Lupidi
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