Il Vittorio detto l'Alfieri cronista del suo periodo storico recitava, pur sprovvisto di comunicazioni social e tastiere portatili, che voler raggiungere l'obiettivo in questione travalica qualunque tipo di difficoltà o circostanze negative.
A mio avviso al giro di boa di questo campionato con acquisizione di un punteggio straordinario (superata quota 30 che era stata la migliore performance realizzata dal nostro prezioso Javorcic) sembra che l'imprinting che caratterizza lo spirito della nostra squadra sia quello di credere fino alla fine che nulla sia impossibile, pensando comunque in modo positivo e ponendo fuori catalogo il termine "resa" se non dopo il triplice fischio finale.
Siamo stati testimoni di tale impianto mentale più volte con situazioni di svantaggio raddrizzate anche quando noi stessi tifosi forse avevamo pensato che il colpo di coda auspicato non potesse avere margini di risoluzione a nostro favore, anche soltanto valutando i pochi minuti a disposizione : nulla di più falso perché i nostri ragazzi non conoscono né la sudditanza psicologica nei confronti di avversari ipoteticamente più validi né la rassegnazione dopo un evento, nello specifico, casualmente negativo.
Il riferimento all'ultimo incontro di sabato con il Sangiuliano non é assolutamente occasionale ma mirato a fotografare l'atteggiamento avuto fino ad oggi perché,dopo aver subito a pochi minuti dal termine una sfortunata autorete causata dal nostro "signore della difesa" in arte Lombardoni, proprio per lucidarci anche gli occhi con un gesto tecnico di rara bellezza, il nostro Citterio si inventava una conclusione assolutamente imparabile che non avrebbe sfigurato anche su campi di categoria superiore e giudicato in sede di confronto con altri due episodi come il più bello di tutta la 19° giornata dei gironi di serie C.
Occorre come sempre precisare che tutto quello che il campo riesce a regalarci ha origini antiche che stanno dimostrando qualità professionali ed umane che dovrebbero costituire un esempio per tutti coloro che, paludati dietro drappi scuri, continuano ad ignorare una realtà sportiva costruita ottimizzando al massimo il ridotto budget a disposizione con intelligenza gestionale e capacità di analisi tecnica dei singoli componenti di un organico, serbatoio di giovani, molti potenzialmente destinati ad essere protagonisti in serie superiori, che una città con le dimensioni e la potenzialità economica come la nostra forse non si merita.
Cosa si può pretendere quindi in più da questa squadra per non desiderare di gratificare con la nostra presenza le prestazioni di questo organico mosaico che é anche riuscito inoltre a sopperire a prolungate assenze di elementi cardine, tutt'oggi non disponibili, con la forza di un gruppo dove si pensa sempre con il termine "noi" e non esaltando solo il singolo.
Abilità, intuizione, esperienza, senso della misura, psicologia nella scelta degli elementi : il cocktail é servito !!
Non é un evento particolare ma semplicemente il seguito di quanto dimostrato dalla nostra dirigenza esecutiva in tutti questi anni di lavoro, dove la dimostrazione della validità dell'opera costruita é sotto gli occhi di tutti.
Quando mi pervengono voci di squadre di blasone oggi in forte difficoltà dopo importanti investimenti (ved Triestina) che, giudicando l'eventuale caduta nella serie inferiore come "una catastrofe", sono disponibili a mettere sul piatto 2 milioni di euro per il mercato di riparazione onde evitare tale pericolo, come posso non valorizzare ulteriormente l'operato di un principe dei direttori sportivi quale il nostro Turotti, al quale desidero dare il mio personale ringraziamento per avere dedicato fino ad oggi la sua opera al servizio della nostra realtà che mi ripeto meriterebbe assolutamente maggiore considerazione e sussidio da parte delle istituzioni.
E' ovviamente una esternazione puramente personale di cui mi assumo la responsabilità e che forse presta il fianco a contestazioni e critiche probabilmente condivisibili ma ritengo che noi tutti stiamo facendo troppo poco per supportare ed esternare la nostra vicinanza al patrimonio sportivo storico che più identifica la nostra città anche a livello nazionale.
Come poter risvegliare dal letargo tutti coloro che ai tempi del "meravigliosamente farlocco e corrotto dream team" riempivano le tribune dello Speroni certificando la prospettiva di una promozione quasi ineluttabile ?
Potrebbe essere semplice, specialmente dopo un girone di andata dove i risultati hanno costituito solo un aspetto del gioco e della qualità delle prestazioni dimostrate, ma richiede anche uno spirito di sacrificio, rinunciando ad accompagnare qualcuno al centro commerciale o a sintonizzare la TV su Eleven Sport per ascoltare il cronista snocciolare il tanto temuto "IL PRO PATRIA"!!
Grazie comunque a chi vorrà condividere i miei pensieri o a chi vorrà contestare le mie valutazioni : a tutti senza distinzione AUGURI BIANCOBLU.
Sandro Lupidi
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