Che cosa sono gli assets di un’azienda? Leggiamo la
definizione:
Gli asset di un'organizzazione sono quindi: le risorse umane
e materiali necessarie allo sviluppo dei processi aziendali; i dati e le informazioni,
che sono il fondamento dei processi decisionali e costituiscono il patrimonio
informativo aziendale; i beni immateriali, quali ad esempio l'immagine e la
reputazione.
Quali sono gli assets della Pro Patria, ossia i valori che le permettono di essere lì ad un passo dal sogno, che le permettono di competere con società che vantano budget cinque volte superiori, o presenza allo stadio dieci volte superiori?
Perché la Feralpi Salò spende cinque volte quanto spemde la Pro Patria e non solo perde all’andata con i tigrotti, ma solo poi pareggia? Quali
sono le colonne portanti biancoblu che sorreggono il progetto e lo rendono così
competitivo? Proviamo ad analizzare gli assets biancoblu con un viaggio che
parte dal campo e arriva dietro le scrivanie.
ASSET LOMBARDONI : Testa sempre alta,
quella carnagione così bianca che ricorda una scultura marmorea. Istinto che fa
capire un attimo prima quello che accadrà un attimo dopo. Un fuori categoria
per una notte, anzi per un campionato, solo perché un destino baro gli ha
gettato una manciata di chiodi sul suo percorso vittorioso, bucandogli le gomme
per un anno. Senso della posizione, tecnica e qualità da leader silenzioso.
Sulla maglia un numero che non il suo, dovrebbe essere l’uno, perché è destino
dei migliori.
Insegue il suo sogno, che è lì a portata di mano.
ASSET NDREKA: Un guappo
napoletano con il passaporto albanese. Un giovane anziano formatosi nella
capitale, dove si impara a crescere in fretta. Uno così forte che ci si chiede
se davvero sia un figlio della Pro Patria, perché sarebbe ed è diverso da
quelli prima, adottati, ma figli d’altri e non dalla Pro Patria. Piace tutto di
lui, soprattutto il suo sguardo determinato, agonisticamente cattivo, la sua
grinta propria di chi vuole farcela, la sua capacità di essere leader di sé stesso
e quando serve anche degli altri.
Insegue il suo sogno, che è lì a portata di mano.
ASSET FIETTA: Un
senior con la maschera dell’under senza che nessuno se ne accorga. L’unico indizio per i più attenti sarebbe
annullabile da una parrucca con lunghi riccioloni, dopo sarebbe impossibile
credere ad una età alla quale crede solo la carta di identità. Classe in campo,
ma anche classe di un uomo che incanta per professionalità. Un leader
silenzioso che parla con i fatti, suda la maglia e dà lezioni di stile ai più
giovani. Un anello di una catena composta da gente come lui, Colombo, Nicco, Le
Noci. La certificazione concreta che le grandi squadre sono fatte prima da
grandi uomini e poi da grandi giocatori.
Insegue il suo sogno, che è lì a portata di mano
ASSET RICERCA E SVILUPPO: Vaghi, Sportelli, Brignoli, Ferri, Castelli, Stanzani, solo per citarne alcuni, sono stati dapprima cercati e trovati, ma sul tema del ricercatore parleremo dopo, ma sono stati soprattutto sviluppati, cresciuti, formati e quindi valorizzati. Chi ricorda le performance di questi giocatori sono qualche tempo fa, avrà ben presente il clamoroso salto di qualità che è stato fatto da tutti loro. Grazie al lavoro quotidiano e all’ambiente che ha saputo proteggerli quando necessario, coccolarli quando utile e seguirli nel percorso di crescita con pazienza. Un valore che rende prestigiosa la destinazione Busto Arsizio, perché qui i giovani esplodono, gli over rinascono e si riscatta chi proviene da annate sfortunate. Nella definizione di asset abbiamo letto il riferimento alla “reputazione”, ecco la risposta concreta della Pro Patria. Un asset ricostruito da zero, dopo le note vicende uliziane, poi distrutto in una notte con una “testata” e fortunatamente rinato dalle ceneri dal falò con il quale si erano inceneriti quattro anni in quattro giorni.
ASSET RICERCATORE
SANDRO TUROTTI: Il direttore sportivo (e lo staff che lo assiste) non ha
bisogno di essere lodato per quello che fa e per come lo fa. Lo sanno anche i
sassi.
Quello che stuzzica il pensiero è invece altro e si rifà a
quanto scritto a inizio pezzo. Ossia, in questo momento Turotti è funzionale e
complementare al progetto “Patrizia Testa”. Ossia, con un budget low cost e tra
i più bassi della categoria, lui riesce a portare a casa risultati
incredibilmente positivi, mettendo il naso davanti a squadre che dispongono di
risorse notevolmente superiori. Cosa accadrebbe se si invertisse la situazione?
Ossia, che il progetto “Patrizia Testa” diventi funzionale e complementare alla
massima potenzialità di Turotti? In parole povere, cosa accadrebbe se Turotti
avesse un budget doppio rispetto all’attuale? La realtà di oggi dice che con un
budget, che a occhio è di cinque volte inferiore a quello della Feralpi Salò,
la Pro Patria non solo ha vinto una volta e pareggiato un’altra volta con i
bresciani, ma che è a soli sei punti di distacco dalla vetta. Il calcio non è
matematica, ma nemmeno filosofia e se tanto mi dà tanto.
Insomma, anche qui il
sogno è lì, a portata di mano.
Non torneremo sul discorso “cosa manca per”, per non essere
ridondanti, noiosi e persino scontati, però, se qualche imprenditore, non di
Busto, per l’amor del cielo, non vorremmo bestemmiare, ma della zona, avesse
voglia e tempo per testare con mano un progetto che ha assets importanti, ormai
consolidati, che portano a performance sopra media con un budget sotto media, potrebbe
almeno riflettere sull’opportunità di una “due diligente” non solo finanziaria,
ma soprattutto umana. Qui, troverebbe il vero valore di questa società, che ha
trovato la sua forza nel valore delle persone che la compongono, in campo e
fuori.
Un valore che va esteso allo staff che ha saputo resistere a tempi difficili vestendo la maglia della Pro Patria in tutti i sensi, portando in porto la barca che imbarcava acqua da tutti i lati. Una resilienza nei momenti difficili è garanzia di grande performance nei momenti di mare calmo e questo va riconosciuto. In campo vanno i giocatori che si prendono i fischi e gli applausi, dietro le quinte spesso ci si prende il silenzio quando le cose vanno bene e i fischi quando vanno male. Non è giusto, non è corretto, non è accettabile, ogni tanto serve ricordare e ricordarci che senza i Gonnella, i Moroni, la Gabriella, o il Pacchioni, mancherebbero delle stelle nel cielo biancoblu che non lo farebbero apparire per quello che i tifosi percepiscono.
Insomma, tanti assets che molti non hanno, che molti invidiano e ai quali molti ambiscono che fanno arrivare la Pro Patria lassù, dove molti pagherebbero per esserci, anzi hanno pagato per non esserci, in poche parole: il sogno è lì, a portata di mano.
Flavio Vergani
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