Il Piacenza, rinforzato dall'ex tigrotto Francesco Giorno, vince a Salò, la Triestina stende il Novara, il Trento vince a San Giuliano, la Virtus Verona pareggia a Pordenone, il Mantova vince con la Pro Patria.
In sintesi, vincono l'ultima in classifica, la penultima e la terz'ultima, più qualcuna che lo era fino a ieri e grazie alle vittorie dell'ultimo turno si è staccata momentaneamente dal gruppo di coda.
E' iniziato un nuovo campionato nel quale chi è invischiato nella lotta per la retrocessione, oltre ad essersi mosse sul mercato ( Bocalon decisivo nel Mantova), scende in campo con motivazioni raddoppiate per portare a casa la pelle ed evitare la retrocessione o i playout.
Il tempo diminuisce sempre più, per cui diventa urgente portare a casa punti con stimoli amplificati e ardore agonistico triplicato.
La Pro Patria viaggia in area di comfort, nove punti di vantaggio sulla zona playout e sette punti di svantaggio dalla prima posizione. Una situazione invidiabile sotto un certo punto di vista, ma anche un "nè carne, nè pesce" dannoso sotto il punto di vista motivazionale. Il rischio di sedersi, di non avere il fuoco dentro proprio di chi deve salvare la pelle potrebbe essere il peggior avversario per i tigrotti.
Le motivazioni non si inventano, ma nascono dalla realtà che si vive: diverso avere i denti, ma non il pane da avere il pane, ma non i denti.
L'analisi di mister Vargas nel dopo partita di Mantova è stato focalizzato su questo aspetto, ossia sull'approccio alla gara che lui chiama sbagliato, ma che forse è stato solo naturale e scontato.
Una partita come tante altre per i tigrotti, una finalissima per gli avversari e il campo ha dato la sua risposta. Non solo a Mantova, ma in tanti altri campi dove impegnate squadre di bassa classifica.
La Pro Patria dovrà essere brava a crearsi degli stimoli forti che la motivino anche in questo stato di tranquillità apparente che sta meritatamente vivendo, conscia che da adesso in poi inizia un nuovo campionato con squadre rinforzate e determinate a buttare il cuore oltre l'ostacolo.
Solo in questo modo si potrà continuare ad occupare un vagone centrale del treno senza il rischio di deragliamento.
Flavio Vergani
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