Header




Era il campionato 1977-1978, quando il neopromosso Vicenza di Paolo Rossi , di Cerilli, Carrera e Filippi, arrivava al secondo posto del campionato di serie A, dietro la Juventus.

Era la stagione 1977-1978, il calcio era quello dei due punti a vittoria, il portiere poteva prendere la palla con le mani in caso di retropassaggio, si giocava alla domenica e non c'era in campo nessun giocatore straniero.

Non c'era la Var, nemmeno i cellulari, ma solo 90esimo minuto di Maurizio Barendson e Paolo Valenti e le immagini dal "Menti" di Vicenza erano impallate da un pilone centrale che ti faceva bestemmiare in turco.

Non c'erano le app con i risultati live, ma solo "Tutto il Calcio minuto per minuto", che seguiva i soli secondi tempi del match con le voci di Sandro Ciotti, Enrico Ameri e Sandro Provenzali. Lo sponsor era lo Stock 84.

A quei tempi, ogni tanto vinceva lo scudetto il Cagliari, o la Sampdoria o il Verona, oppure il Perugia arrivava secondo senza perdere una partita.    

Poi il tempo ha cambiato tutto, in meglio o in peggio lo chiediamo a voi, noi siamo di quel tempo là e fatichiamo ad allontanare la nostalgia della radioline in tasca o della autoradio estraibili e dei popolari scoperti.

Quanta acqua!

Quando eravamo figli dicevamo ai nostri genitori che il mondo cambia e che chi la pensa diversamente è perchè è vecchio. Ebbene, ora i figli sono diventati genitori e i figli risponderebbero che siamo vecchi, per cui, ne prendiamo atto, il mondo è cambiato. Per cui, beccatevi gli stewards, l'inutile quarto uomo, le multe se auguri buon natale al lilla maiale, le partite alle 17, 30, la diretta Eleven Sport che adesso si vede e dopo no e lo Scalvi che, povera stella, gli tocca farsi insultare dai sempre meno tifosi ospiti per il ridicolo invito imposto dal "palazzo"di seguire le istruzioni del personale di servizio per uscire dallo stadio. Quasi fossero dei renbambiti che necessitano della comunicazione per guadagnare la porta di uscita , quando gli sarà concesso.

Un ricordo che renderà speciale, affascinante, unico ed esclusivo l'appuntamento di domenica prossima allo "Speroni", quando arriverà il Vicenza che a tutti ricorderà quei tempi, o magari anche la gara di un freddo pomeriggio, quando Bigon decise di punire la Pro Patria nel secondo tempo, dopo che negli spogliatoi tra il primo e il secondo tempo, si narra fossero accadute cose turche. Era il 1983...quanto tempo!

Un fascino retrò che si somma a quello del presente che restituisce un match pieno di interessi e stimoli.

La Pro Patria si è regalata la possibilità di insediare la posizione del Vicenza, grazie ad un campionato eccellente che l'ha portata a ridosso della corazzata di patron Rosso, il quale ha messo sul piatto un budget annuale che in casa biancoblu basterebbe per coprire quattro campionati, se non cinque.

Un fatto che amplifica all'ennesima potenza il miracolo che stanno facendo i ragazzi di Mister Vargas, l'allenatore in maniche corte, ma con la vista lunga, che ha saputo inventarsi soluzioni tattiche da brividi per chi non era abituato a queste ricette creative nella quali si sostituisce l'aglio con la cipolla e la menta con la malva senza che il piatto risulti mai indigesto.

Un match  magico, che trasuda di storia per le gloriose storie delle due società, che promette stimoli a mille ed adrenalina da tutti i pori. Un match che meriterebbe un contorno di pubblico importante per onorare i tigrotti con le attenzioni che si meritano e per ripopolare uno stadio sempre più orfano dei tifosi occasionali bravi ad inventarsi ogni giustificazione per far credere che la colpa è sempre degli altri.

Crediamo che un match del genere meriti 15 euro, meriti di acquistare il biglietto in prevendita, oppure allo stadio mezz'ora prima dell'inizio del match e non mezzo minuto prima. Soluzione perfetta anche per risolvere il problema posteggio.

Insomma, ci sono tutti i presupposti per gustarsi una partita d'altri tempi, con i colori sul campo che parleranno da soli. I più giovani avvertiranno la scossa di affrontare forse la squadra più titolata del girone, i più senior potranno rivivere antichi ricordi del tempo che fu. Comunque finirà, sarà una festa, perchè partite del genere non si raccontano, si possono solo vedere.

Flavio Vergani

0 commenti: