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 Mi affaccio alla finestra delle illusioni e come da definizione mi ritrovo solo ad immaginare quello che avrebbe potuto essere ed al contrario a verificare che é più meraviglioso sognare che ritornare a costituire quota parte di una realtà anche se pur figlia di una logica inconfutabile e prevedibile anche a livello progettuale.

La razionalità, elemento determinante della psiche umana ed assoluto confine da non valicare onde evitare pericolosi salti nel vuoto, alcune volte penalizza fantasia e creatività, azzerando dall'origine i tentativi della nostra mente di creare scenari dove indugiare con lo sguardo attingendo attimi di piacere e soddisfazione.

E' in questo modo che, trasponendo i concetti sul piano sportivo, ho vissuto l'ultimo periodo delle storie di campo della nostra squadra, incredulo talvolta e visceralmente coinvolto in taluni momenti, distillato in una altalena di emozioni contrastanti così importanti tanto da farmi sorgere dubbi e pormi il quesito in relazione alle vicende a cui sono partecipe, anche solo da tifoso ed osservatore, ritenendole solo frammenti di un film in seconda visione o di una fiction in presa diretta?

Da testimone esterno che non è in contatto diretto con lo spogliatoio né con i vertici operativi sembra quasi di trovarci in un limbo di transizione dove il "vorrei fare" non riesce a coniugarsi con il "riesco a fare" per cause che, solo navigando sulle onde magnetiche dei protagonisti e conoscendo a fondo anche la capacità e la esplosività residua del tono muscolare, quando si é giunti quasi alla fine della stagione, potrebbero essere rivelate con contorni attendibili.

E' evidente che alcune prestazioni e cali di efficienza performante sono fisiologicamente comprensibili, considerando anche  le molteplici interruzioni nell'attività di molti attori a seguito di noti problemi muscolari che hanno spesso interrotto la continuità di utilizzo, costringendo alcuni a sessioni straordinarie che hanno condizionato il rendimento dei singoli, ma é oltremodo giustificabile che da tifoso vorrei assistere sempre a prove convincenti che abbiano come risultato il prevalere sulla squadra avversaria.

Una dimostrazione tangibile é desunta da quanto avvenuto in occasione della partita con il Novara, compagine rivelatasi nell'occasione per nulla trascendentale in termini di tecnica e sviluppo di gioco, solamente abbastanza ordinata e puntigliosamente pronta ad alzare le linee anche se con il rischio di lasciare molto spazio dietro la terna di centrali, con la possibilità di poter offendere in termini di ripartenza trovandoci davanti all'estremo difensore ospite da soli (vero Piu!).

Infatti si é assistito, dopo una prima frazione di gioco dove il vantaggio era stato assolutamente giustificato, ad una ripresa dove gli avversari hanno preso possesso del centrocampo con continuità costringendoci sempre più ad una difesa troppo bassa che ha avuto come logica conseguenza la rete del pareggio, amaro sicuramente ma in fondo da riconoscere come equo.

A distanza di pochi giorni siamo stati testimoni del confronto, programmato in orario più adatto a due spaghetti aglio ed olio anziché ad una contesa su un tappeto verde, con la Juventus d'esportazione, camaleontico ed umorale organico, deformato spesso nella formazione schierata dalle esigenze derivate dai richiami in prima squadra e quindi di difficile interpretazione da parte di chi deve preparare la partita.

Malgrado la nostra quasi cronica capacità di subire, specialmente nella fase di prima gestione degli incontri, una rete che in questa occasione si è rivelata anche di pregevole fattura, ho apprezzato lo spirito di reazione del gruppo molto intenso, con una determinazione ed una cattiveria agonistica ritrovata che ha portato spesso a conclusioni pericolose a rete, vanificate anche dalle solite decisioni arbitrali (off-side di cui uno almeno molto dubbio) e a corredo montanti della porta non disponibili a premiare le nostre finalizzazioni.

Innegabile nel corso di una prova con una espressione di notevole pressione di gioco e densità di reparto dover concedere qualche occasione agli avversari negli spazi non presidiati e quindi apprezzare in modo particolare la prestazione del nostro estremo difensore che, in qualità di ex, ha dimostrato quanto la sua acquisizione sia stata spesso determinante per blindare la nostra porta.

Non poteva quindi la partita terminare con l'ennesima beffa di risultato e il dr Fato ha voluto ancora una volta condizionare l'esito proponendo una amnesia di circostanza tra due attori in bianconero beffati dal nostro JP32 in occasione dello strameritato pareggio allo scadere.

Il segnale di coesione stavolta é stato evidente, onde smentire le solite voci di cassandre in libera uscita pronte ad emettere vaticini di tempesta, ed il cerchio esibito a fine incontro nel centro del campo, anche se non una novità sul palcoscenico biancoblù, ha trasmesso a tutti noi il messaggio che in fondo ci attendavamo. ( ndr- da non dimenticare l'abbraccio di Nicco dopo il gol al Novara al nostro mister!!)

Siamo sempre come deve essere non completamente soddisfatti ma la classifica, malgrado la nostra lunga parentesi di astinenza punti, é ancora molto compressa e quindi perché non ritornare a guardare verso l'alto per "riveder le stelle"?

Sandro Lupidi

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