Header

 


Per fortuna si sono arrabbiati tutti. Il miglior modo per far sapere quanto ci tengono alla Pro Patria. Grave sarebbe stata l'indifferenza. La passione e l'amore per la Pro Patria sono state oltraggiate da una prestazione inqualificabile della squadra, normale e scontata è stata la reazione. Una grande novità in casa Pro Patria dove, Citarella time a parte, tutto è sempre filato liscio e non si è mai avuto modo di sperimentare il crash test con i tifosi.

 Non c'è certamente l'esperienza dei vari Zoppo, Tesoro e Vavassori che potrebbero scrivere un libro su come gestire la contestazione dei tifosi. Così, non è andata come sarebbe dovuta andare. Un peccato di gioventù, figlio dell'inesperienza nel gestire queste situazioni che ha fatto andare la vacca nelle verze.

In campo, Vezzoni lasciato solo nell'organizzare un inutile e controproducente "uno contro tutti" con i tifosi e qui forse sarebbe servita una gestione diversa del gruppo, evitando protagonismi solitari e ordini di scuderia ben chiari, anche viste le avvisaglie delle precedenti gare ,che avrebbero concordare in anticipo una strategia gestionale del momento di crisi.

In tribuna centrale, scontro verbale tra una tifosa e la vice presidente con successivo supporto dell'addetto stampa con match proseguito fin quasi la porta di uscita dello stadio, dove sono volati gli stracci.

Presidente del Pro Patria Club accusato di aver insultato sui social i giocatori della Pro Patria, con successive scuse per aver citato un fatto non accaduto.

Inutile dire che la presenza della Presidente Patrizia Testa sarebbe stata del tutto utile per supportare il team. Il carisma della Presidente è sempre uno e unico e rinunciarvi in momenti come questi è sempre deleterio. Con un po' di fiuto si sarebbe potuto immaginare l'epilogo e una exit strategy sarebbe stata preferibile, al posto di una "exit" e basta avvenuta dopo lo zero- tre subito. 

Insomma, tutti vittima dell'irrazionalità propria di questi momenti che annebbia le idee, toglie lucidità e rischia di complicare le cose semplici, di trovare le risposte adeguate e di razionalizzare e riportare alla realtà la situazione.

Una realtà che è stata distorta prima ed è distorta adesso, questo la vera causa di quanto sta accadendo.

 Prima, perchè la Pro Patria è stata costruita come un'auto da rally, con un motore mille di cilindrata, come tutte quelle targate TT( Turotti-Testa). Questa auto ha corso per diverso tempo sul circuito di formula uno qualificandosi quasi sempre tra la prima fila e la seconda. Qualcuno si è illuso potesse vincere il gran premio e non il rally. La conseguenza? Motore tirato sempre al massimo e software di gestione della centralina elettrica sempre tarato per il massimo delle prestazioni. Tempi record in pista ottenuti con le gomme da rally, la carrozzeria da rally e la cilindrata da rally.

Col tempo, il motore ha iniziato a perdere colpi, le gomme hanno perso aderenza e la centralina elettrica, anzi nervosa, è andata in tilt. 

Risultato? Si è perso il gran premio, ma non il rally. Sei punti di distacco dalla quint'ultima posizione certificano che la posizione nella corsa della Pro Patria è del tutto in linea con quanto previsto al muretto box.

Questa auto è stata costruita al costo di una macchina da rally, non si chiama RedBull o Ferrari.

Questa macchina è targata Testa, ma non nasce per stare in testa. Sarebbe bello, piacerebbe a tutti. A tutti chi? Ai 690 spettatori presenti ieri? Troppo pochi per pensare alla Ferrari, bisogna accontentarsi della Lancia Delta.

Quindi, realtà distorta prima, ma anche realtà distorta adesso. 

Perchè se la cilindrata è da mille centimetri cubi, la velocità è quella di un monopattino e questo, al netto di tutte le giustificazioni, non è accettabile. 

Grave e preoccupante è sentire dire a Vezzoni ( continuiamo a pensare che era meglio stare zitti) che "noi ci mettiamo tutto l'impegno e l'energia", perchè se così fosse ci sarebbe un problema molto più grande di quello che si presuppone ci sia. Questa squadra ha quasi vinto il rally, ma ha tutte le qualità per piazzarsi bene nella classifica finale, evitando di diventare la squadra peggiore dell'era TT(Testa- Turotti). 

Sempre la Pro Patria ha centrato i playoff, persino nella disgraziata stagione dello scorso anno, quando per lunghi tratti è stata abbandonata a sè stessa da una vendita scellerata e con un allenatore davvero poco sincrono con usi, costumi e tradizioni della Pro Patria. Nonostante questo, è riuscita nell'impresa di passare il primo turno col il Lecco, poi fermata solo dalla una super Triestina.

Per cui, cari tigrotti, le scuse stanno a zero. Per fare andare la vacca nelle verze ne abbiamo sentite di cotte e di crude: non vogliono andare ai playoff( le altre volte si, quest'anno no, chissà perchè), non vogliono andare in serie B (meglio stare in C rinunciando a 7 milioni di contributi?), sono "per aria" perchè non sono stati rinnovati i contratti di qualcuno( perchè gli altri anni a Febbraio avevano tutti i contratti firmati?), non vanno d'accordo con l'allenatore ( perchè con Prina erano tutte rose e fiori e andavano tutte le sere al cinema insieme?) Tutte cazzate, direbbe qualcuno, o magari mezze verità, ci mancherebbe, ma che incidano in questo modo sulla performance della squadra si fatica a crederlo.

Finita la giusta incazzatura, adesso serve contestualizzare la situazione che dice : progetto in linea con gli obiettivi, manca un passo per centralo. Domenica arriva il Pordenone e qualcuno ha già preparato il funerale. Pordenone che all'andata ha vinto per sei a zero con la Pro Patria. Ops, sorry, ha pareggiato per due a due. Pordenone che col Novara, ossia con chi ha pareggiato con la Pro Patria nel turno precedente, ha vinto per quattro a uno. Ops, sorry, no, ci siamo sbagliati, ha perso per quattro a uno.

Perfetto, quindi un pareggio lo potrebbe fare anche con la Pro Patria? Certo che no se la Pro Patria fosse quella di ieri, sicuramente sì se i giocatori decidessero di riattaccare la spina, disinserita ormai da troppo tempo.

Giusto per sposare il populismo in forma positiva ci verrebbe da dire: cari pigrotti, volete il rinnovo di contratto? Volete andare in B tramite altre vie? Volete la riconferma alla Pro Patria? Volete essere prede ambite del mercato? Avete uno solo modo per centrare l'obiettivo e far capire se siete da formula uno o da rally,  se siete Verstappen o Latifi, se siete mille di cilindrata o cinquemila turbo. Con i fatti, non con le parole a fine partita come ieri. I tifosi preferiscono chi perde arrivando a fine partita senza fiato, piuttosto di chi ne ha ancora per parlare e far capire che si poteva dare di più.

Flavio Vergani







0 commenti: