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Il giorno dopo la partita sarebbe tempo di analisi a mente fredda, la lasciamo volentieri ad Andrea Macchi per una (per ora) istintiva divisione dei compiti, in attesa di quello che potrebbe essere il futuro, quando il coordinamento potrebbe ampliarsi e non coniugarsi solo alla voce trasferte.
Poi. il nostro Sandro Lupidi, se si sentirà in forma e avrà l'estro dell'artista, completerà l'opera con un editoriale di analisi del momento tigrotto.
Assegnate le marcature, possiamo giocare a schema libero e parlare un po' di tutto e un po' di niente.
Il titolo del tema è dedicato ai luoghi comuni, ai falsi miti e alle mezze verità. Ossia, il mondo perfetto indicato dai comunicatori d.o.c che suggeriscono di buttarla in caciarra quando non si ha niente da dire e allora proviamoci e vediamo cosa succede.

I CORIANDOLI STANNO AL CARNEVALE, COME LA CONTESTAZIONE AL CALCIO.
Il primo luogo comune, anzi i primi due, sono un inno alla normalità, per cui inutile sorprendersi o rattristarsi oltre modo. Gli ultrà hanno manifestato il loro disappunto come succede dai tempi di Adamo ed Eva presidenti dell'Eden, come è successo ieri sera e come succederà in futuro. Certamente nessuno di loro ha messo in discussione la professionalità e la serietà della squadra, ma solo le ultime deludenti partite e soprattutto la sconfitta di Trieste, quando la squadra è scesa in campo "senza cuore", parole di Mister Vargas, non degli Ultrà. Una squadra che scende in campo senza cuore, a parere del suo allenatore, non è certamente da applaudire, ma da stimolare e spesso il fine giustifica il mezzo, ammesso che tale mezzo rimanga nella civiltà e nelle legalità, come accaduto ieri.
 Il mancato saluto finale della squadra alla curva in quel di Trieste sembrerebbe essere stato il secondo poco gradito schiaffo alla curva in una giornata passata in auto per sciropparsi oltre 800 chilometri, con rientro in orario ben oltre quello nel quale ieri è andata in scena la contestazione. Giusto non contestare nel dinner time, ma nemmeno non considerare chi è tornato cornuto e mazziato nel night time.
Aver speso soldi, tempo e vita per non vedere la Pro Patria scendere in campo non può non essere presa in considerazione nella tesi difensiva di quanto accaduto ieri.
Già i tifosi sono pochi, quei pochi bisogna tenerseli stretti anche se a volte lamentosi e altre coriandolosi.

PARTITE INFRASETTIMANALI UGUALE MENO PUBBLICO
Ma dove? Ma quando? Le partite infrasettimanali della Pro Patria hanno sempre garantito più pubblico o al limite mai meno rispetto a quelle festive. Sembrerebbe emergere un trend, direbbero nei marketing di aziende serie, ossia che la Pro Patria non è la priorità delle persone durante il week end, ma diventa interessante alternativa durante la settimana. Ieri 829 spettatori che non sono tanti, ma comunque un buon numero per un mercoledì alle 18. Quasi quasi...

L'IMPIANTO AUDIO DELLO STADIO ADESSO FUNZIONA
Ma dove? Ma quando? Chi si era illuso che gli interventi artigianali e raffazzonati tentati dal solito gruppo di volontari, che da sempre sa che è meglio il piuttosto che il niente e che far da sè, fa per tre, è miseramente naufragato. Così, lo speaker esce prima dall'ufficio per parlare nel microfono e la gente lo sfancula perchè come sempre, come da sempre e sembrerebbe a questo punto per sempre, non si sente una cippa nei popolari, anche chiamati distinti coperti, mentre in tribuna la frequenza di ascolto è pari a quello del ciclo mestruale di una donna in menopausa. La Cinzia barbotta, il Lupidi scuote la testa, i giornalisti ospiti fanno sapere che non si sente. Per loro è una novità che vorrebbero segnalare, per noi una triste consuetudine che fa solo vergognare.
Busto città europea dello sport la senti questa voce? Noi no! E allora...come faceva questo coro? Come finiva?

NDREKA NON HA UN SOSTITUTO
Nessuno ha la sua corsa, nessuno la sua tecnica, Ndreka è insostituibile, su questo non ci sono dubbi. Ma quando? Ma dove? Si, certamente le doti del fluidificante ex Lazio sono notevoli, ma ci sono anche sostituzioni qualitativamente diverse in grado di garantire lo stesso risultato. Come per esempio, quelle di un certo Piran, prodotto del settore giovanile bustocco, che fa meno figo di dire di quello della Lazio, ma ugualmente concreto e apprezzabile che tira fuori la partita perfetta condita da qualche dribbling non fatto sulla corsa, ma da fermo e questo vale molto di più. Ci siamo intesi?

NICCO NON HA UN SOSTITUTO
Tutti lo hanno pensato, tranne mister Vargas che si è inventato un Vezzoni sontuoso, rubo il termine ad Alessandro Bianchi perchè quando "ce vò ce vò". Osservazione dal pubblico: ma scusa, ieri non ha giocato al posto di Nicco. Appunto e si è visto! 

UN GOAL VALE SEMPRE UNO
Chi lo ha detto?Il goal di ieri realizzato da Nicco racchiude tre preziosità. La prima brilla nell'azione che ha portato al tiro il centrocampista bustocco. Uno scambio tra Castelli e Stanzani in velocità e in prima battuta. Il secondo è stato il tiro chirurgico di Nicco che ha centrato il palo e poi la porta e la terza quell'abbraccio tra lo stesso Nicco e Vargas, Un abbraccio forte, ricco di significati, pieno di gioia davvero bello a vedersi. Peccato che tutti gli altri non lo abbiano imitato. Sarebbe stata un'occasione unica per rispondere alle domande silenziose raccolte in un paese piccolo nel quale la gente mormora.

LO STADIO FA SCHIFO
E' vero i posteggi non ci sono, ha ragione il Brazzelli Lualdi quando dice che ieri pure la strada era chiusa per lavori e i disagi tanti, i servizi non hanno un pezzo di sapone per lavarsi le mani in tempo di Covid, il Museo della Pro Patria meriterebbe ben altra location, ma lo special guest Francesco Facchinetti, uno che di cose belle si intende, la prima cosa che ci ha detto è stata: "Che bello questo stadio". Non aveva motivo per farlo, nemmeno ha risposto a precisa domanda, è stata solo una sensazione spontanea che ha voluto condividere naturalmente. Ha visto il bicchiere mezzo pieno anche sulla presenza di pubblico, qui si che la domanda è stata precisa ( poca gente pero?), lui ha risposto :"beh no dai, per essere la serie C in giorno feriale, c'è un buon pubblico". Insomma, non proprio così male come sembrerebbe.

VHUTAJ SEGNA SOLO IN SERIE D, IL NOVARA NON PAREGGIA MAI IN TRASFERTA
Falsi miti e mezze verità spazzate vie in un solo colpo quando il centravanti novarese, tornato all'ovile dopo l'esperienza negativa di Foggia, ha centrato la porta di Del Favero e portato sul pareggio il Novara che in trasferta non aveva mai pareggiato. Adesso troviamone una anche per noi, tipo la Pro Patria ad Alessandria contro la Juventus Next Generation non ha mai vinto.

Flavio Vergani



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