Mortificante risultato bugiardo nei numeri e condizionato da un comportamento e decisioni del direttore di gara censurabili sotto l'aspetto tecnico e palesemente sbilanciate con privilegio valutativo nei confronti della squadra avversaria ovvero senza giusta equità nell'esame delle situazioni di gioco.
Sembra quasi una dimostrazione, consolidata da fatti vissuti, certificata dall'ultima esibizione dell'arbitro in questione, della insufficiente qualità e competenza professionale dei direttori di gara in genere, in alcuni casi anche condannabile in termini di atteggiamento in campo, ancor più non supportata fattivamente dai collaboratori, quarto uomo "inutile" compreso.
La letteratura sportiva recita che il migliore arbitro é quello che non risulta avere alcuna valenza di importanza sul risultato finale ossia che si presenta in versione "invisibile" e si limita a prendere atto di quanto avviene durante l'incontro, sanzionando quanto necessario, ma mai assurgendo a protagonista e quindi, di conseguenza, ad essere inevitabilmente oggetto di contestazione ed in molti casi anche di apprezzamenti non certo eleganti da parte degli astanti e offrendo il fianco a critiche, spesso pungenti, puntualizzate anche da esponenti della carta stampata.
Sembra nel nostro caso che il palcoscenico dello Speroni sia diventato lo scenario ideale per le sperimentazioni delle capacità di arbitri sottoposti ad esami per stabilire il grado di preparazione degli stessi al fine di determinare una graduatoria di merito in ottica futura.
Con le dovute misure ma con la determinazione necessaria in tali occasioni auspico un intervento da parte dei responsabili della società nelle sedi opportune non certo per richiedere atteggiamenti di favore da parte dei direttori di gara ma solamente per riservarci giudizi equanimi nella analisi delle situazioni di gioco senza storture interpretative.
Al di là dei meriti indiscussi anche degli avversari, mai come in questa occasione, gli episodi tutti a sfavore (rete imparabile "tiro della domenica" in neonata frazione del primo tempo e rigore fantasioso in chiusura) sono stati pesantemente influenti su un risultato che, ad occhi non presenti sulle tribune, é risuonato umiliante per i nostri colori e senza possibilità di costituire argomento per eventuali giustificazioni.
Ovviamente siamo anche abbastanza preoccupati per l'andamento in termini di risultati delle ultime tre giornate dopo avere respirato un'aria insolita, quasi rarefatta, per la quale abbiamo avuto necessità di bombole che ci hanno fornito però ossigeno insufficiente per garantirci una respirazione ottimale per lungo tempo.
Gli errori nelle azioni umane fanno parte dei momenti di vita e quindi anche in questo incontro il nostro mister, a mio avviso, non é risultato esente da difetti, schierando una formazione, come talvolta sorprendente, ma rivelatasi già concettualmente assolutamente inadatta per le caratteristiche di alcuni nostri interpreti (nello specifico il reparto di attacco) destinati a non avere alcuna possibilità di offesa nei confronti di una difesa avversaria particolarmente strutturata dal punto di vista fisico.
Il campo ha dimostrato il fondamento di questo concetto per tutta la prima frazione di gioco ed ha costretto il nostro mister a sostanziali variazioni, rivoluzionando totalmente il reparto e rinnegando al fine la soluzione di partenza rivelatasi non produttiva e senza armi adatte per creare problemi agli avversari.
Onore certamente al senso di autocritica del nostro allenatore ma tale decisione di partenza ha praticamente regalato alla squadra di Sesto la prima frazione di gioco, consegnandoci letteralmente senza possibilità di reazioni alla concretezza degli avversari, che senza particolari caratteristiche estetiche, hanno potuto sfruttare la nostra latitanza nel peso offensivo per organizzare un centrocampo con la dovuta densità e predisporre la possibilità talvolta di duelli individuali senza raddoppi di marcatura.
Alla luce di quanto esposto in precedenza, nelle prossime occasioni sarà molto importante dedicare particolare attenzione alla costruzione della squadra da proporre in fase iniziale e mettere nel carniere altri punti preziosi, a questo punto del cammino indispensabili per navigare senza particolari ansie e indugi verso il mare della tranquillità, possibilmente nel golfo dei play-off, perché il nostro cammino, avuto fino ad oggi, si merita tale posizione.
Sarà sicuramente determinante l'esito della contesa che ci opporrà alla Triestina, alla disperata ricerca di punti onde evitare una caduta in una categoria che ben conosciamo e dalla quale é molto difficile emergere, con la quale sarà indispensabile ricercare il risultato pieno, dimenticando per 90 minuti lo storico gemellaggio che unisce le tifoserie.
Anche il previsto rientro di alcuni preziosi elementi nell'organico a disposizione, ai quali non possiamo rinunciare senza subire squilibri dannosi in talune circostanze, conforta maggiormente le nostre aspettative per quanto avverrà nel teatro del Nereo Rocco, ambiente forse troppo prestigioso e degno forse di spettacoli più di rango e con una cornice di pubblico dal quale, malgrado la posizione in classifica, avremmo molto da imparare in termini di partecipazione e coinvolgimento emotivo.
Quindi ritorniamo, al di là di statistiche e proverbi, ad assaporare il respiro della vittoria, trovando una nuova identità nell'arcobaleno di gesti irrazionali nel concetto, impensabili nella esecuzione ma meravigliosi nel risultato.
Sempre con voi ragazzi....come da fede biancoblù!!
Sandro Lupidi
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