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La capolista Pro Sesto vince per tre a uno a Busto e consolida il primato in classifica.

La squadra di mister Andreoletti è stata trascinata dall'italo-albanese Sajmir Kumara, di gran lunga il migliore in campo per i sestesi. Kumara, proprio quando la Pro Sesto, dopo il doppio vantaggio del primo tempo siglato da un rigore realizzato da Corradi per un contrato che è parso netto ai presenti, ma da rivedere secondo chi era in diretta tv e il precedente eurogoal di Sala ha regalato (e il verbo è perfetto), alla capoclassifica la vittoria, inventandosi un calcio di rigore , poi realizzato da Corradi.

Si, perchè questo dodicesimo giocatore della Pro Sesto è stato in realtà l'arbitro che ha non influenzato, ma deciso la partita. Rigore a parte, ha anche fischiato un fallo sul portiere, il cui errore aveva messo Shakir davanti alla porta sguarnita, del tutto inesistente e col giocatore della Pro Patria reo del fallo a distanza di almeno mezzo metro dal portiere in uscita.

I molti tifosi vicino alla "ramata" che non le mandavano certamente a dire all'arbitro, a stento bloccati dai fin troppo rigidi stewards e il coro "ladri...ladri....ladri..."che ha accompagnato negli spogliatoi i giocatori della Pro Sesto, sono la sintesi dell'ennesimo scempio arbitrale visto allo "Speroni". Una partita letteralmente scippata ai tigrotti con una decisione assurda che fa seguito alle molte altre viste in precedenza. Evidentemente la strategia del silenzio societario nelle sedi che contano non sta portando benefici in casa tigrotta, l'eccesso di fairplay, il mandare giù i bocconi amari, trasmettono ai piani alti l'idea di una società debole, sacrificabile, un tester per arbitri, come quello odierno, che sono in categoria da cinque anni, per cui un motivo ci sarà, per poter operare liberamente e fare danni inenarrabili a scapito delle vittime che hanno la sfortuna di incappare nel loro cammino.

Forse è venuto il momento di battere i pugni sul tavolo nelle sedi competenti per pretendere rispetto e far  terminare atteggiamenti che sembrano identificare la Pro Patria come vittima sacrificale di un sistema che evidentemente non sa garantire pari opportunità arbitrali a tutte le squadre.

Una identità societaria che dovrebbe essere anche coltivata con una più assidua presenza  sugli spalti troppo spesso orfani della presenza della massima dirigente. Presenza certamente simbolica, ma anche utile e carismatica in ottica di networking e visibilità percepita, che solo una presenza forte e di riferimento assoluto può garantire in termini di considerazione.

I fatti descritti si riferiscono al secondo tempo, quando la Pro Patria è tornata in campo, dopo lo zero due subito nel primo tempo, completamente trasformata nella determinazione e soprattutto nella formazione. Gli ingressi di tre attaccanti come Shakir ( autore di un clamoroso palo), di Stanzani ( seppur schierato come interno di centrocampo) e di Piu ( uno che dovrebbe giocare sempre), hanno trasformato i tigrotti in fase offensiva. Troppo ambizioso pensare di impensierire la capoclassifica con Pitou e Castelli, che nel primo tempo non hanno avuto occasioni in quanto fisicamente sovrastati dai prestanti difensori ospiti.

Una formazione che ha poco convinto poi corretta in corsa con risultati discreti con il due a uno firmato dallo stesso Stanzani e una pressione costante che ha messo alle corde la Pro Sesto, prima che il fenomeno di turno si inventasse il rigore per gli ospiti.

Terza sconfitta consecutiva per la Pro Patria che dopo la fatal Verona sul campo ( sconfitta playout di qualche anno fa e sconfitta del turno scorso con la Virtus Verona), incappa nell'arbitro veronese dal nome albanese che fa tornare alta l'attenzione in casa biancoblu che dopo aver sognato la vetta deve preoccuparsi di guardarsi alle spalle. Prossimo turno si va a Trieste, un campo mai semplice, soprattutto vista la posizione degli alabardati.

Spettatori presenti 913, un bel gruppo da Sesto San Giovanni. Anche oggi, Busto città europea dello sport, ha dormito dopo pranzo, non accorgendosi che giocava una delle poche squadre professionistiche della città. Città europea dello sport dilettantistico suonerebbe meglio, anche se fa meno figo, ma almeno il coraggio di dirlo pareggerebbe l'imbarazzo di non doverlo fare.

Flavio Vergani


AURORA PRO PATRIA 1919 – PRO SESTO    1 – 3  (0 – 2)

Marcatori: 6′ p.t. Sala (PRS), 46′ p.t. Rig. Corradi (PRS); 12′ s.t. Stanzani (PPA), 31′ s.t. Rig. Corradi (PRS).

 

AURORA PRO PATRIA 1919 (3-5-2): 1 Del Favero; 2 Vaghi, 4 Saporetti, 13 Boffelli; 21 Perotti (27′ 17 Citterio), 10 Nicco (41′ s.t. 18 Piran), 16 Fietta, 25 Ferri (1′ s.t. 26 Chakir), 3 Ndrecka; 32 Pitou (1′ s.t. 7 Stanzani), 30 Castelli (1′ s.t. 27 Piu).

A disposizione: 12 Mangano, 6 Sportelli, 20 Gavioli. All. Vargas.

 

PRO SESTO (3-3-3): 1 Del Frate; 30 Toninelli, 13 Marsupio, 33 Moretti; 11 Capelli, 4 Gattoni (11′ s.t. 5 Marchesi), 29 Corradi, 3 Maurizii (34′ s.t. 17 Radaelli); 27 Gerbi (11′ s.t. 20 Capogna), 7 Sala (27′ s.t. 8 Wieser), 18 Sgarbi (34′ s.t. 21 Bianco).

A disposizione: 12 Santarelli, 22 Botti, 2 Ferrero, 10 D’Amico, 23 Giubilato, 25 Boscolo, 28 Suagher. All. Andreoletti.

 

ARBITRO: Sajmir Kumara di Verona (Stefano Franco della Sezione di Padova e Davide Santarossa della Sezione di Pordenone. Quarto Ufficiale Benito Saccà della Sezione di Messina).

 

Angoli: 4 – 3.

Recupero: 2′ p.t. – 5′ s.t.

Ammoniti: Fietta, Castelli, Saporetti (PPA); Sala, Bianco (PRS).

Note: Giornata mite e soleggiata. Terreno di gioco in buone condizioni.

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