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Il goal di Federico Gatti nella gara di Europa League tra Juventus e Sporting Lisbona, ha originato una pioggia di complimenti sui social per "il nostro Gatti". Un motivo di orgoglio per i tifosi bustocchi che godono nel vedere Gatti primeggiare addirittura a livello europeo.
Chissà se anche Gatti avverte con lo stesso orgoglio dei tifosi bustocchi l'appartenenza alla "nostra Pro Patria", ossia al trampolino di lancio che gli ha permesso di uscire dall'anonimato e dal calcio dilettantistico prima, e di terza fascia dopo.
Quelli vecchi come me si ricorderanno del "mitico Villa", giocatore balzato in serie A direttamente dalla serie C, quando passò dall' Orceana al Bologna. Oppure, di Moreno Torricelli, passato dalle categorie inferiori frequentate dalla Caratese. Ebbene, questi trasferimenti fecero accendere i riflettori della stampa e dei media non solo sul giocatore, ma anche sulle pressochè sconosciute squadre di provenienza, grazie a continue allusioni dei giocatori che manifestarono tutta la loro riconoscenza per l'occasione offertagli.
L'impressione che questo non sia accaduto con Gatti è del tutto percepibile. D'accordo che tra Pro Patria e Juventus c'è stato di mezzo il Frosinone, ma forse un minimo di riconoscenza in più per i biancoblù, ma anche per il Verbania che di fatto gli ha aperto le porte del calcio, ce la saremmo aspettata. Sarebbe costato poco e reso moltissimo regalando alla Pro Patria un bagno di popolarità. Invece, la percezione è che Gatti abbia voluto raccontare la sua storia puntando più sui sui meriti che su quelli di chi lo ha scoperto. Crediamo che Sandro Turotti si sarebbe meritato qualcosa di più.
Insomma, se proprio dovessimo scegliere  per noi il mitico rimane Villa!
Flavio Vergani



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