Questa la sintesi di una settimana complicata e ricca di indizi, che potrebbero determinare novità nel breve periodo.
L'impressione è che la Pro Patria stia perdendo pezzi e che il futuro potrebbe essere meno scontato del previsto.
La settimana è stata ricca di colpi di scena che hanno fatto nascere segnali da leggere attentamente e che potrebbero sottendere anche decisioni clamorose.
PEZZI DI CONTESTAZIONE
Gli ultrà, o forse l'anima più giovane degli stessi, avevano aperto la settimana con un comunicato forte che non le mandava a dire alla Presidente Patrizia Testa. Il messaggio è stato chiaro nel suo senso generale, ma il vero senso non facilmente decriptabile da chi non così addentro alla questione.
Chiaro però che lo scollamento tra la frangia dei tifosi della curva e la Presidente è arrivato al punto di non ritorno. Lo striscione "Il pesce puzza dalla Testa", esposto dalla curva dopo la cessione della società al gruppo Sgai, ha leso in maniera definita il rapporto tra le parti allontanandole e non sembra ci sia margine di mediazione o di ravvicinamento.
PEZZI DI VETRO
Il riferimento è puramente casuale, non sappiamo l'esatta dinamica del fatto e del danno procurato dal tentativo di intrusione nella sede societaria di qualche giorno fa, Certo è che qualche pezzo è stato rotto e solo l'intervento della sirena dell'antifurto ha limitato quanto avrebbe potuto accadere. Tentativo di furto o atto dimostrativo nei confronti della Presidenza? Chi lo può sapere? Recentemente la sede dell'Antoniana era stata più volte colpita da episodi del genere, per cui, potrebbe essere stata la stessa mano o comunque un azione con identico obiettivo. E' pieno il mondo di tentativi di furto e la stessa Pro Patria ne era stata vittima nel passato. In mancanza di rivendicazioni è d'obbligo il condizionale, anche se Patrizia Testa ha fatto sapere che la sua lettura dei fatti è propensa a favorire la prima ipotesi.
Le telecamere che ci dicono non funzionanti in quel giorno non aiuteranno nell'identik dei responsabili, per cui, rimane il dubbio che alimentano le supposizioni.
Da capire il motivo o i motivi per i quali ci sarebbero tifosi o presunti tali così determinati ad arrecare un danno alla società con azioni dimostrative di tale portata. Forse, per un'analisi completa servirebbero elementi a noi non noti, in grado di giustificare letture a prima vista non così condivisibili.
PEZZI DI SPONSOR
E' arrivata la notizia che l'Istituto San Carlo, della Dottoressa Sara Tosi, si è sfilato dalla partnership con la società biancoblu, Una collaborazione forte, visto che l'istituto era main sponsor di maglia.
Un sorprendente addio che si somma ai molti altri del passato, che lascia ancora più sola la Presidente al comando della società di Via Cà Bianca. Davvero si fatica a comprendere il motivo per il quale non si riesca a costruire relazioni solide e di lungo periodo.
Tante toccate e fughe, anche da parte chi aveva trasmesso la chiara impressione di essere partner solido economicamente, determinato a livello motivazionale e sdoganato dalla stessa Presidente Testa con attestazioni di stima di grande impatto, lasciano aperta la domanda: "A parte l'accettazione del Direttore Sportivo Turotti, da sempre conditio sine qua non per gli aspiranti partner, cosa c'è altro così difficile da accettare per garantire collaborazione sul lungo periodo, tanto da procurare continui addii e così pochi welcome?
Porte sempre aperte in uscita e sempre chiuse in entrata obbligano alla riflessione sui motivi per i quali questo accade, non può essere sempre casuale e neppure sempre colpa degli altri.
La maglia della Pro Patria perde quindi lo sponsor principale, ma anche lo sponsor tecnico che, seppur non ufficializzato, sembrerebbe orientarsi verso il famoso brand Mizuno, top marca nel campo della calzature per runners.
PEZZI DI GIOCATORI
L'ennesima scoperta del Direttore Sportivo Sandro Turotti, che segue quella di Federico Gatti, il cui interessamento da parte dell'Everton porterebbe ancora soldi in via Cà Bianca in virtù della fee sulla rivendita, si chiama Angelino Ndrecka. Un colpaccio, visto che il giocatore è di proprietà della Pro Patria, per cui, trattasi di un patrimonio da valorizzare nel tempo per generare una forte plus valenza Purtroppo, sembra che così non sarà, visto che il giocatore sembra ai saluti finali. E' lo stesso Ndreka che scrive sui social che " ci sarebbero tante cose da dire, ma mi limito a semplicemente a ringraziare ogni persona che ha preso parte a questa stagione. E' stata una stagione fantastica e porterò dentro di me ognuno di voi...grazie".
Sorvolando sul "fantastico" riferita all'intera stagione, quando in realtà per metà è stata tutto fuorchè fantastica, sembrano parole di saluto finale. Sarebbe il secondo addio autoprodotto con anticipo sulla comunicazione societaria. Se il primo era stato Vargas la cui scadenza di contratto poteva giustificare la sua (inopportuna) uscita, il secondo sorprende visto che si poteva aspettare qualche settimana, almeno fino alla fine della stagione, che è in essere fino al 30 Giugno e che dovrebbe obbligare il tesserato a non parlare del suo futuro, se non dopo comunicazione ufficiale della società di appartenenza. Sfumature che però proteggono lo stile, di una parte e dell'altra, anche se dettagli se paragonati alla perdita di un asset sul quale la società ha da sempre costruito la sua strategia. Perdere un giocatore di prospettiva, dopo il suo primo anno di professionismo, ha il sapore del "pochi...maledetti soldi, ma subito, che non si sposa certamente con una prospettiva di lungo periodo e di una strategia di protezione del capitale. Insomma, la sensazione sembrerebbe quella di un "Gatti due".
PEZZI DI TRATTATIVA
Così tanti mal di "Testa" hanno indispettivo la Presidente che ha fatto sapere a chiare lettere che se la sua leadership non fosse gradita, potrebbe tranquillamente farsi da parte. Questa volta non ci sono le elezioni amministrative, per cui la reason why potrebbe veramente essere figlia di stanchezza, di demotivazione e di un esaurimento della resilienza a sopportare un isolamento che si fa sempre più preoccupante. Isolata dalla città e da una parte della tifoseria storica con la quale il feeling si è praticamente azzerato, la Presidente potrebbe decidere di passare la mano dopo otto anni dove ha saputo vincere moltissimo sul campo, senza però riuscire a costruire un board dirigenziale in grado di supportarla a livello economico e di strutture.
I fatti accaduti in settimana potrebbero avere avuto l'effetto di un acceleratore nei riguardi di possibili trattative in corso o da avviare. A parte una possibilità comunicata dalla stessa Presidente nel corso della scorsa settimana, rumors riportano di attualità interessi di gruppi che nel recente passato avevano bussato alla porta della Pro Patria. Questa volta, sembrerebbe che per meglio farsi considerare, avrebbero intenzione di suonare il campanello, più che bussare. Per qualcuno, il Frecciarossa sarebbe già stato prenotato.
Insomma, un altro estate ricco di suspance, di indiscrezioni, di rumors, di certezze smentite, di chi l'ha visto?, che terranno compagnia ai pochi superstiti ancora malati di Pro Patria nel lungo intervallo tra la fine della vecchia stagione e l'inizio della nuova.
Flavio Vergani
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