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Impresa del Lecco di Mister Foschi e del presidentissimo Di Nunno che tacita i pessimisti, cancella le certezze degli scommettitori e di chi lo vedeva più in D che in B a inizio campionato e torna in serie B dopo 50 anni.

Un capolavoro di mister Foschi che ha preso la squadra da Tacchinardi trasformandola a sua immagine e somiglianza.
Dopo la vittoria ottenuta a Foggia, i ragazzi di Lecco si sono ripetuti oggi nella gara di ritorno della finale playoff,  con un tre a uno che ha spalancato le porte della cadetteria.
Tra i lecchesi anche l'ex tigrotto Battistini che si prende una soddisfazione davvero inaspettata col salto in serie B. Chi lo avrebbe mai detto?
Lecco in versione grande imprese, l'altra che si ricorda è legata alla Pro Patria, quando i lecchesi, proprio allenati da Tacchinardi, fermarono il Rezzato, spalancando le porte della serie C alla Pro Patria di Javorcic.
La determinazione del presidente Di Nunno, che ha inserito tasselli importanti nella rosa come l'intramontabile Lepore e Galli, promossi con il Monza, ha portato i suoi frutti e ora dalla Lega arriveranno una pioggia di euro ( 7 milioni) che lo ripagheranno degli investimenti fatti.
Inutile dire che quando squadre come il Lecco vengono promosse ci si chiede cosa abbia di più della Pro Patria per farlo.
Sulla carta niente, viste le lamentele del presidente Di Nunno sugli aiuti pari a zero della città, una squadra che non appare stratosferica, forse solo un allenatore esperto a fronte di tanti quasi esordienti preferiti a Busto.
Una Busto che per ora è felice e si accontenta per una prossima iscrizione al campionato, che dovrebbe essere una formalità per una città come la nostra, mentre ogni anno la si deve considerare quasi una vittoria da celebrare.
Chiaro che così è difficile solo pensare di poter essere ambiziosi.
Complimenti al Lecco che regala ai suoi tifosi una gioia immensa attesa da mezzo secolo.
Flavio Vergani

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