Squadra che vince, non si cambia ( al netto dei magazzinieri), questa la sintesi della strategia del Direttore Sportivo, che è un po' ( tanto)anche Generale. Così, il futuro della Pro Patria si tinge con i colori del passato, che garantiscono un area di comfort assai gradita in via Cà Bianca. Riccardo Colombo sarà il nuovo allenatore, dopo aver fatto un solo anno di gavetta alla corte di Mister Vargas, il centrale Saporetti sarà nuovamente tigrotto, mentre Massimo Sala, dopo le dimissioni dello scorso anno, torna a Busto, dopo aver superato i problemi che lo avevano allontanato. Insomma, gente che torna e gente che va, l'equazione è perfetta per capire il resto.
La strategia è la stessa di sempre, il modulo 3-5-2, o forse meglio definirlo 5-3-2, è il mantra ormai da subito dopo il Bonazzi Time, conditio sine qua non per gli aspiranti candidati alla panchina, storcere il naso di fronte al must è elemento selezionante prima, durante e dopo, per cui, chi meglio di Riccardo Colombo, avrebbe potuto abbracciare il modulo, la società e i colori che da sempre ha nel cuore e nella pelle? Nessuno. Per cui, scelta quasi obbligata, anche nell'ottica di una linea che ormai a Busto è diventata una tradizione: allenatori quasi esordienti da lanciare, giocatori giovani per fare cassa, attaccanti provenienti da stagioni deludenti da rilanciare e qualche colonna portante con seniority importante per fare coaching ai meno esperti. Un mix a basso costo, bassa ambizione, ma utile e necessario a garantire calcio in una città che sempre più fa sapere con i fatti quello che non dice con le parole. Ossia, che l'interesse per la Pro Patria è prossimo allo zero, a parte in campagna elettorale, oppure nelle celebrazioni che riempiono il Teatro Sociale. Lì si che fa figo mettersi il distintivo sull'occhiello della giacca e , grazie a ripassi dell'ultimo minuto su Wikipedia, sfoggiare persino la conoscenza della storia biancoblu. Subito, dopo però, la Pro Patria torna ad essere una società privata che deve campare con le sue gambe, che ci sta, ci mancherebbe, ma coerenza saltami addosso.
Flavio Vergani
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