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Il calcio è cambiato rispetto ai nostri tempi, l'affermazione vale per quelli vecchi come noi.

Un cambiamento che ha portato in dote un big event che nel passato non esisteva, ossia la celebrazione del giorno dell'iscrizione al campionato.
Nel passato un giorno che non esisteva, in quanto si iscrivevano sempre tutti e tutti senza problemi. I problemi, al limite, sarebbero usciti dopo. Oggi, non è più così. Servono garanzie economiche, la famosa signorina fidejussione, come la definì Patron Vavassori, servono gli stadi a norma ( vero Di Nunno?), insomma, serve essere una società solvibile. Ovvio che passando dall'era della certezza a quella dell'incertezza diventa importante accertarsi che vengano espletate le richieste della Lega in tema di iscrizione. Un'attenzione che nel passato i tifosi ritenevano un obbligo derivante dal fatto di essere presidente di una società di calcio. Ossia, la famosa modalità : Ogni ofelè fa el so mestè!
Il proliferare di "ofelè" che fan mia el so mestè, seppur gli si permetta di ricoprire cariche in società professionistiche ( anche in presenza di recidive), rende onore e merito a chi scuce soldi dal portafoglio per iscrivere la squadra. Come ha fatto Patrizia Testa, Presidente della Pro Patria, che, nonostante abbia perso compagni e compagne di viaggio nel suo settennato di presidenza, l'ultimo il main sponsor Istituto San Carlo ( tanto tuono, che non piovve)e nonostante sia sempre più donna sola al comando ( con il Sindaco Antonelli che ha fatto sapere cosa ne pensa sul tema Pro Patria), ha deciso di garantire un altro anno di vita alla Pro Patria.
Un presente che è stato giustamente celebrato sui canali social da molti tifosi che hanno ringraziato Patrizia Testa per l'ennesimo sforzo. Qualcuno si è augurato che potesse ripetere il miracolo Lecco, anche no, ci verrebbe da dire. Di promozioni sfilate dalla tasca dei sogni ce ne sono già state troppe, vincere un campionato per rimanere in serie C per cause strutturali sarebbe la definitiva botta sul capo di una generazione che ha visto tante retrocessioni, poche promozioni e nessuna in serie B e nemmeno le vedrà visto che l'asticella dell'ambizione è da tempo settata su una salvezza tranquilla e al limite un anemico playoff. Il meglio così che peggio è condivisibile, come è condivisibile la delusione di non poter mai lottare per qualcosa di importante. Per colpa di chi interessa poco niente.
Tra i tanti grazie ricevuti dai tifosi, c'è un messaggio ricorrente sui social che ha diluito l'unanimità delle approvazioni. Un messaggio ricorsivo e ossessivo che chiede a Patrizia Testa le "scuse". Facile interpretare questa richiesta relativamente al fatto accaduto qualche tempo fa, quando ignoti forzarono la porta della sede della Pro Patria, senza tuttavia causare danni importanti. Le comunicazioni che fecero seguito a tale episodi lasciavano intendere in filigrana possibili coinvolgimenti della parte più facinorosa dei tifosi. Ora, le indagini hanno dato un nome e un cognome al responsabile dell'atto e il balordo nulla c'entra con il mondo Pro Patria. Da qui, la richiesta di scuse da parte di chi si era sentito ingiustamente chiamato in causa per un fatto non commesso. Per ora, da via Cà Bianca nulla si ode, così il tormentone sui social prosegue.
Flavio Vergani

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