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Il calcio che cambia si trasforma spesso in un ufficio complicazione affari semplici.
Ricordate le amichevoli di pre campionato di quando eravamo giovani?
Partite utili per scoprire i nuovi arrivati senza pagare il biglietto, combattendo le zanzare se di sera o il caldo torrido, se di giorno.
Ci si metteva d'accordo tra due squadre del vicinato e il gioco era fatto.
Oggi, il tutto si fa più complicato appena si dichiara che trattasi di un'amichevole si, ma non di un allenamento condiviso. Scattano norme di sicurezza che impongono la presenza di stewards e di quanto necessario per garantire il rispetto delle regole. In sintesi, scattano dei costi. Due i modi per fronteggiarli: il primo è far pagare il biglietto agli spettatori, sperando che ne arrivi un numero minimo in grado di coprire le spese ( non vengono in campionato, figuriamoci in estate e in amichevole), il secondo è di coprire le spese a livello societario.
Esiste quindi una terza via che si chiama "porte chiuse", ossia, l'amichevole c'è, in campo c'è tutto quello che serve per garantire la salute dei giocatori, ma gli spalti vengono tenuti in modalità Covid, ossia deserti, così i costi si azzerano. 
Così, le amichevoli : Pro Patria Renate, del 13 agosto e Pro Patria Albinoleffe del 20 Agosto, si giocheranno allo "Speroni" a porte chiuse.
Chi volesse vedere i tigrotti opti per Alcione Pro Patria , il 26 Agosto, alle 16,30.
 
I tifosi si sono scatenati sui social contestando la decisione, Sergio Magni si chiede il perchè di tutto questo, Gigi Simontacchi fa presente che non si fa così, poi la società non si lamenti per la mancanza di pubblico.
Non se ne fa una ragione nemmeno Sergio Marra che non vedeva l'ora di valutare la nuova Pro Patria  e non lo potrà fare, Samuele Toia invita la società a tenere le porte chiuse anche durante il campionato in modo da rimandare l'abbonamento di un anno,  Mauro De Bernardi fa presente che non è così che si presta attenzione verso i tifosi. Altri, come Maurizio Lualdi, vorrebbero informazioni sul prezzo degli abbonamenti , mentre Maurizio Ponti fa notare che porte chiuse e silenzi sugli abbonamenti non sono accettabili.
Insomma, la voglia di Pro Patria per alcuni ancora c'è e chiudergli in faccia la porta non li rende felici, anche se il motivo è di natura strettamente economico e, visti i tempi che corrono, la società ha fatto le sue scelte.
Flavio Vergani

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