La fine del periodo di ferie richiama i tifosi alle vecchie
abitudini, fra queste la Pro Patria che si appresta ad iniziare il suo
campionato di serie C.
Terminate le amichevoli è tempo di abbonamenti e poi di
campionato.
Che Pro Patria sarà? E chi lo sa? Le amichevoli di inizio
stagione non aiutano certamente a comprendere il valore della squadra.
Amichevoli con squadre di categoria superiore o inferiore non possono restituire
il valore della squadra. Con pari categoria, come AlbinoLeffe e Renate, un pari
e una vittoria, per cui, se il buongiorno si vede dal mattino, ma è davvero
presto lasciarsi andare a giudizi.
La campagna acquisti non si è allontanata dalla solita
strategia, ossia qualche vecchia roccia ( poche) e tanti giovani con un passato
rispettabilissimo e quindi potenziali nuovi campioncini. L’obiettivo sarà il
solito, ossia una salvezza tranquilla e quel che verrà in più sarà ben gradito.
Insomma un copione ormai noto che soddisfa la maggior parte di tifosi che
apprezzano il basso profilo in cambio della permanenza tra i professionisti.
Analizzando reparto per reparto si evidenziano alcune macro
aree nella quali la strategia è stata diversa rispetto all’ultimo campionato.
Torna il portiere under, Rovida, giovane promessa interista, dopo il senior Del
Favero, mentre in attacco sembra prendere forma l’ipotesi di rinunciare al
classico quartetto evitando l’acquisto di una punta di spessore. Partiti
Chakir, che di spessore è stato solo alla penultima giornata, ma vantava un
profilo di giocatore già di categoria e Piu, non è arrivato un attaccante che
potesse colmare il fuori due. Parker rientrerà in rosa dopo l’infortunio,
Castelli e Stanzani sono stati confermati, mentre il giovane Zanaboni è
chiamato a dimostrare il suo valore. Chi lo ha visto all’opera tra i giovani della
Primavera è certo del suo valore, per cui, la scelta potrebbe essere centrata,
anche se un po’ rischiosa.
L’impressione che questo potrebbe essere l’anno della consacrazione
di Castelli, Stanzani e Parker, tre potenziali giocatori da doppia cifra, è
condivisa da molti tifosi e, se così accadesse, ne vedremmo delle belle.
Centrocampo che appare in versione Premium con l’ingaggio di
giovani di grande valore e la conferma dei vari Nicco, Fietta, Bertoni, Ferri e
Piran, che potrebbe davvero rivelarsi come il punto di forza della squadra. Un
reparto ben assortito sotto tutti i punti di vista in grado di fare la
differenza.
Rimane la difesa, reparto ancora da scoprire sia per le
pesanti assenze registrate nel pre campionato, sia per l’attesa di qualche
rinforzo in via di definizione. Certamente i goal subiti nelle gare amichevoli
non sono stati pochi, ma non è certo giocando con la Sampdoria che si può
trarre delle conclusioni.
Infine, capitolo allenatore. Riccardo Colombo è un
esordiente in panchina, prima volta che questo accade nell’era Turotti.
Bonazzi, Javorcic, Prina, Vargas, anche se non tutti con un curriculum
esaltante prima dell’arrivo a Busto, avevano già avuto esperienze di panchina. Una
sfida in più per Riccardo Colombo per fare meglio di chi lo ha preceduto, anche
contando su un periodo di luna di miele che obbligatoriamente per lui sarà più
lungo che per uno sconosciuto qualsiasi. Un vantaggio che potrà essere utile al
mister per calibrare al meglio l’assetto della squadra, senza le pressioni
della piazza che, conoscendolo e apprezzandolo a tutto tondo, saprà comprendere
eventuali difficoltà iniziali.
Insomma, un campionato che si annuncia così uguale al
precedente, ma anche così diverso. Tanti ex giovani, ma ancora non senior,
chiamati a confermarsi e a stabilizzarsi su rendimenti top ( Ndrecka in
particolare, che dopo gli affrettati saluti di fine anno, sarà ancora dei
nostri per un campionato super), ma anche i nostri Piran, Ferri che escono dall’area
delle promesse per vestire il ruolo di protagonisti.
Flavio Vergani
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