E’ terminato il countdown per l’iscrizione alla prossima serie C che prevede il deposito di una fidejussione quale garanzia di solvibilità economica delle società a tutela dei calciatori. Una normale conseguenza per chi si assume l’onore e l’onore di condurre una società di calcio che ha le sue regole e i suoi obblighi, ma che nel tempo è diventata una tappa che lascia molte tifoserie col fiato sospeso, in quanto non sempre le proprietà hanno ben chiaro quello che sono chiamate a fare ed entro quando. Si sentono spesso tante parole relative a progetti di stadi nuovi, centri sportivi, ambizioni di serie B in tre anni, poi si arriva alla data di iscrizione e manca la fidejussione che non è un costo, ma una garanzia, ossia restituita in caso che tutto vada come dovrebbe andare. In sintesi, squattrinati che manco hanno 350 mila euro in banca da mettere a disposizione per giustificare la posizione che occupano. Domanda: ma che ci stai a fare lì’? Così siamo capaci tutti.
Ancona trema per aver consegnato il tutto dopo la scadenza, adesso servirà la Var sugli orari di invio della documentazione. Il resto tutto a posto, o quasi, sarà la Covisoc a controllare l’eventuale presenza di finanza creativa da parte di qualche presidente fenomeno e trarne le conseguenze.
Il Milan U 23 spera nelle disgrazie altrui per iscriversi, poi Recanatese e Fiorenzuola che seguono nella lista degli avvoltoi.
Flavio Vergani