La chiesa era quasi sold out. Un privilegio di pochi, solo di chi ha saputo dare e amare tanto. Sembrava la Messa di Natale, ma era solo un giorno feriale. Hai mosso le masse, scosso i cuori, obbligato ad esserci, perché sarebbe stato ingiusto non farlo. Uno sgarbo che non ti saresti meritato e che nessuno ha nemmeno pensato di farti.
Sei stato un esempio di quelli come noi, gente che ama, lotta, soffre, si incazza, non dorme e digiuna per vivere da protagonista una passione senza confini, che ha le tinte biancoblu che colorano il sangue, la vita, i sogni e le speranze.
Quelli come te hanno trattenuto a fatica una lacrima, ma hanno resistito perché tu sei stato un uomo forte che avrebbe sorriso nel vedere i tuoi cari arrendersi alla tristezza.
Sei stato tifoso perfetto, quelli che piacciono a noi, quelli che dicono quello che pensano, sempre e comunque, evitando ipocrisie che mai ti sono appartenute. Un uomo “franco” di nome e di fatto.
Sei stato un marito e un padre perfetto che ha saputo seminare le tue virtù nei tuoi cari per dare continuità al tuo stile di vita che in tanti hanno apprezzato. La chiesa piena come a Natale è una conferma e i molti che avrebbero voluto esserci senza poterlo fare avrebbero riempito anche il Duomo di Milano.
Il tuo amico Riccardo Cazzani ti ha salutato a nome del club con parole toccanti. L’amicizia ai tempi dell’oratorio, le giornate allo stadio, la vita di club nella quale sei stato protagonista assoluto, un nastro srotolato che ha mosso la nostalgia, ma Riccardo ha assicurato che non ti dimenticheremo mai. Sei stato suocero perfetto, questo lo ha detto tuo genero, anzi, il tuo Presidente, quel Giovanni Pellegatta che è nato e cresciuto allo stadio con te, con la tua stessa passione, la tua stessa determinazione e lo stesso amore per la nostra maglia che sempre ha condiviso parole di grande stima per quello che eri, per quello che facevi e per come lo facevi.
Sei partito per l’ultima trasferta, sei volato lassù dove il cielo è più blu per tifare i biancoblù, lasciando dietro te la scia di una cometa la cui luce illuminerà tutti noi. Sarà difficile entrare nella sede del club e vedere vuota la tua solita sedia, non venire accolti dal tuo “baffo” che sornione colorava un sorriso mai negato, una parola mai taciuta, una verità mai nascosta.
Il Riccardo ha detto che oggi sarai in cielo con la tua Amalia e tutti ti hanno sentito mormorare che allora “ho finì da stà ben”, una battuta che avresti senz’altro fatto che in filigrana ha sempre dimostrato l’amore per tua moglie, per la tua famiglia, per i tuoi cari.
Franco, vorremmo trovare altre parole per ringraziarti, per farti capire quanto sei stato importante per tutti noi, ma sappiamo che non hai mai amato il superfluo, le celebrazioni di facciata. Amavi l’essenziale e allora vogliamo essere semplici come ti è sempre piaciuto.
Ti diciamo grazie per quello che hai fatto per la Pro Patria, per il Pro Patria Club, per la tua famiglia e per tutti quelli ai quali hai voluto bene.
Stasera sarà serata di club, ognuno di noi uscendo dalla porta di via Pozzi guarderà in cielo e vedrà una nuova stella brillare e quello sarà il momento per dirti personalmente grazie, proprio dal luogo che hai amato come una seconda casa. Nessun muore se il ricordo rimane nel cuore di chi vive e tu non morirai mai
Flavio Vergani