Ci ha lasciato GIAMPIERO CALLONI, ex calciatore bustocco doc, tigrotto vero, che ha contribuito onorandone la maglia a fare la storia della Pro Patria..
Nella squadra biancoblù targata anni sessanta prima, e settanta dopo, ha consentito tangibilmente con i suoii goal, da attaccante eclettico prolifico, a centrare la promozione con il ritorno in B e a manterla ritornandone dieci anni dopo a farne parte dell’organico in Serie C.
E’ entrato nel novero dei tigrotti centenari con 104 presenze (4 Campionati, 30 reti), determinante per la salvezza il goal realizzatoil 30 maggio 1971 con la Reggiana,da ex avendovi militato e grazie ai suoi buoni rapporti contribuito al positivo risultato, mentre l’ultima partita giocata data 7 maggio 72 con il Verbania.
A dargli l’identità di GIPO e’ stato Angelo Ponti, giornalista della “Gazzetta dello Sport”, perche’ non gradiva ascrivere nelle cronache Calloni 1(Vittorino) e Calloni 2 (Giampiero), lo riteneva in perfetta sintonia con quella squadra che nello spogliotoio parlava dialetto e in campo graffiava facendo innamorare la tifoseria di quei favolosi anni sessanta.
Si sapeva da tempo che l’avremmo perduto, si sapeva che si era chiuso in casa negli ultimi mesi per soffrire in silenzio e per il pudore di non mostrare a nessuno , se non agli amici più stretti, i guasti del male, eppure si sperava che avrebbe resistito ancora lottando come faceva in campo lui dal fisico esile(con otto centimertri in più soleva ridendo dirgli suo papà avrebbe fatto bene anche in A) affrontando e annullando con la sua velocità, il suo tempisno gli arcigni difensori che lo marcavano, così come nella vita ha superato un momento doloroso a livello famigliare
E’ difficile dire quanto sia forte il suo ricordo. Difficile farlo in poche righe, ma resta la sua verità, i pensieri, gli affetti, l’ironia, il sorriso, le ferite mai conosciute, legioie segrete, le parole non dette e gli abbandoni.
A testimonianza della sua grandezza umana resta l’affetto di chi ha giocato con lui, quella squadra di veri compagni amici, le società calcistiche dove oltre alla Pro Patria ha militato (Messina, Verona, Reggiana, Novara, Rovereto) ma anche di chi da lui e’ stato allenato testimoniato dalle giovanili dell’Antoniana, la squadra dei Frati a lui cara dove con il vero spirito francescano ha iniziaro a giocare a calcio.
Gipo aveva il coraggio di un uomo consapevole e la bontà che nasce dalla comprensione.
Ricorderò sempre uno dei momenti felici trascorsi con lui e il compagno inseparabile di squadra Pippo Taglioretti al Club “In tra da non” dove seppur incontrandosi da avversari in quel Pro Patria-Messina , i tigrotti perdendo persero la A, lui pur sulla sponda sicula ci rimase da bustocco amareggiato in un calcio dove vigevano in campo e fuori i veri valori etici e comportamentali.
Ciao Gipo la terra ti sia lieve, ti daremo lunedì la nostra ultima testimonianza di affetto con un abbraccio e tanto affetto per tua moglie Milena e gli adorati figli Elena, Ester, Luca.
Ottavio Tognola
( foto Filippo D’angelo)