L’anno non è facile da ricordare, ma era tanti anni fa. Il posto era il bar Asti, quello vicino alla Stazione Nord, vicino al Palazzetto di Via Ariosto, quello delle Ceramiche Forlivesi e dell’Omega Bilance. Era la sede del Cuore Biancoblu. Caccia, Cazzaniga, Rigon, Mantegazza, Bottigelli, i fratelli Bacchi, Rogora, Lombardini, Lualdi, Malvestiti. Elio Gallazzi, questi alcuni componenti della rosa di quel club, che fu il primo a dedicare una trasmissione radiofonica alla Pro Patria. Si chiamava l”Aperitivo del Tifoso”, su Radio News, ex RBM, di Flavio Ferrario. Trasmissione condotta da Elio Gallazzi e Dario Malvestiti prima e Flavio Vergani e Lucio Lombardini dopo. L’ora era una normale dopo cena. Fu una serata con un ospite speciale che si chiamava Roberto Melgrati, allenatore della Pro Patria tra il 1984 e il 1987. Una visita che fece conoscere lo stile di questo uomo che parlava sussurrando, la sua umanità, la sua intelligenza nel gestire le offese di uno psicopatico noto del quartiere che lo attaccò mentre stava salutando i soci club. Rimase in silenzio, incassò le offese e poi non si sa se lo compatì o lo perdonò. Zero il suo imbarazzo, enorme il nostro, ma i dettagli fanno le differenze e lui lo ha dimostrato con uno stile che non conosceva confini.
Confini terreni che ha superato all’età di 77 anni e che ora lo hanno lanciato nell’immensità dell’eternità che si è già conquistato nei cuori di chi in qualche ora ha saputo comprendere la profondità di un animo prezioso e ricco di valori.
Un ricordo cristallino che dimostra quello che avvenne quella sera quando ancora era facile avere il privilegio di avere ospite un componente della Pro Patria senza troppe prenotazioni, attese o procedure. Era un modo per conoscere cosa e chi stava sotto la maglia e per quelli bravi farsi ricordare. Roberto è stato uno molto bravo, ora stupisci gli angeli con il tuo garbo e la tua intelligenza.
Ciao Roberto.
Flavio Vergani