Cosà sarà?
Che Pro Patria sarà quella che si appresta ad iniziare il campionato di serie C? Cosa è cambiato rispetto ad un anno fa, quando la proprietà ha fatto presente di essere stanca di portare avanti il progetto, mentre il suo Direttore Sportivo faceva presente che si sarebbe alzata l’asticella delle ambizioni? Tifosi che avevano creduto ciecamente al Direttore sia per convenienza, sia per l’assoluta affidabilità di Turotti, uno noto per il suo equilibrio. Come è finita? Con la retrocessione ai playout, dopo averla rischiata diretta.
Retrocessione figlia di un budget limitato in sede di campagna acquisti, quando ancora non si sapeva che Patrizia Testa diceva di essere sola al comando, ma in realtà aveva già i gregari al suo fianco.
Budget rimasto limitato durante il campionato, nonostante i ghost soci, tanto da tenere a libro paga un allenatore che non stava per niente performando, per poi preferire una soluzione interna low cost. Nulla è cambiato nemmeno nel mercato di Gennaio, quando ci si aspettava dai nuovi soci, finalmente ufficializzati, anche se anonimizzati, la cui forza economica sbandierata da addetti ai lavori di assoluta affidabilità, ha prodotto tre rinforzi che hanno aiutato più a retrocedere che a salvarsi.
300 mila sogni dopo i 300 mila euro risparmiati
Anno nuovo, vita nuova? Ovviamente si, visto che la proprietà nella sua interezza ha fatto sapere che avrebbe cacciato i 300 mila euro a fondo perso pur di riconquistare la categoria professionistica. Una dichiarazione che ha confermato le attese della tifoseria e reso ottimsiti sulla potenza di fuoco dei nuovi. Poi, grazie a San Lucchese, al posto del ripescaggio è arrivata la riammissione. Tutti, più o meno, citano una per l’altra, quasi fossero la stessa cosa, ma esiste una differenza abissale. Infatti, la riammissione è “ a gratis”, il ripescaggio costa 300 mila euro. Ovvio per cui, se la proprietà era pronta a scucire 300 mila euro per un ripescaggio, il saving garantito dalla riammissione sarebbe sicuramente servito per una campagna acquisti con i fiocchi.
Arriva il bomber?
Finalmente il bomber da doppia cifra? I tifosi avevano una quasi certezza. Certezza che non è ancora stata delusa dai fatti, visto che il mercato è aperto fino al primo settembre, ma finora di bomber non se ne sono visti. Lo dicono i numeri, sia chiaro, poi è vero che anche Latte Lath non era mai stato un bomber e sappiamo come è finita. Però, santo cielo, una volta che una potrà arrivare uno che i goals li ha già fatti e non che si spera li faccia? Che poi si rispolveri un giocatore già visto a Busto senza che abbia lasciato un ricordo indelebile quanto a realizzazioni è il modo migliore, anzi peggiore, per far credere quello che i tifosi non vogliono credere. Qualcuno si chiede se Beretta non fosse stato perlomeno la stessa cosa. Intanto, il pluriretrocesso Toci mette a segno una rete col le Dolomiti Bellunesi nel primo match di Coppa Italia facendosi odiare oltremodo dai tifosi bustocchi.
La spina dorsale con la scoliosi
La famosa spina dorsale citata dal Lupidi nell’altro articolo prevede un portiere forte, un centrale di difesa esperto e un centrocampista di esperienza, oltre al bomber del quale abbiamo parlato sopra.
Che ti combina Turotti? Ingaggia un match personale col Roberto Landoni, che da tempo non dorme di notte pensando agli svariati svarioni del numero uno bustocco e lo premia con una delle pochissime riconferme dopo la retrocessione. Scelta clamorosa, sorprendente, davvero inaspettata e per noi completamente sbagliata al di là del valore del ragazzo che da subito è stato messo sotto pressione da un ambiente che non lo ama praticamente da sempre. Perchè questa mossa? Ma si dai, perchè Rovida come secondo portiere è un lusso che convince anche il Landoni, ma ammesso che arrivi un portiere titolare, tutti si raccomandano e su questo si spera non di deroghi anche per il bene di Rovida.
Il centrale di difesa non arriva, o meglio, arriva il solito giovane da svezzare e un esperto si, ma ultimanente più di infortuni che di presenze e i tifosi sono costretti a rimpiangere Alcibiade che molti vorrebbero riconfermato. Siamo al meglio il noto dell’ignoto che sommerebbe, oltre a Piran e Alcibiade, anche Beretta e per qualche tifoso anche Nicco. Insomma, gran parte della squadra retrocessa è preferita a quella nascente. A Roma direbbero “ A Turotti.. ma che stai a fà…?
Vorrà dire che arriverà un top player a centrocampo. Qui, il nome è effettivamente arrivato e si chiama Schiavone, ovviamente con il beneficio di inventario, visto che anche per lui lo score degli ultimi anni non entusiasma.
Un presente identico al passato
In sintesi, niente di diverso rispetto al passato. Squadra del tutto normale, nessun nome in grado di scaldare la piazza. La famosa asticella sembra posizionata sempre alla solita altezza, o meglio bassezza e ci si chiede da dove nascano le ambizioni dichiarate dalla avvocata Zema in data 11 Giugno e dal Direttore Turotti che ha fatto capire di essere rimasto a Busto non per svernare o per salvarsi ai playout.
La soluzione è una e unica
La soluzione non può essere che una, ossia i fuochi d’artificio in sede di chiusura mercato, con larga acquisizione di last minute di qualità.
Inutile girarci intorno, i tifosi si aspettano un portiere di categoria esperto, una punta con score in doppia cifra e un centrale di difesa di quelli alla Lombardoni prima edizione.
Un fuoco che brucia…attenti a non bruciarsi
Il fuoco cova sotto la cenere in entrambe le direzioni, ossia pronto ad alzare fiamme di entusiasmo, ma anche di delusione e davvero sarebbe difficile giustificare la mancata realizzazione delle promesse dopo l’umiliante stagione scorsa. La piazza attende con malcelata pazienza.
In campo e fuori è tutto come prima
Fuori dal campo si notano ancora code chilometriche in biglietteria, un campo di gioco in condizioni vergognose che si sommano ai ritardi giustificati dalla partenza ritardata. Scusateci, ma il campo di gioco “che ci azzecca” con la riammissione ritardata? L’ottimizzazione della biglietteria che relazione ha con la riammissione?
Quali sono le novità dei nuovi?
Se in campo, fuori dal campo e il campo rimangono identici a prima, quale sarebbe l’elemento di novità portato dai nuovi soci? Dove i tifosi possono accorgersi di un cambio di rotta portato dalle nuove forze? Perché dovrebbero fidarsi delle parole finora ascoltate se non c’ è un fatto che uno che le confermano? Perché la fiducia è richiesta solo e sempre in modo unilaterale? Ossia, non vi diciamo da quando ci siamo, non vi diciamo chi siamo e nemmeno quando arriveremo, ma siamo forti ed ambiziosi, fidatevi!
D’accordo che San Tommaso non ci ha fatto una grande figura a suo tempo, ma almeno dopo c’erano stati i miracoli, sicuri che anche qui i due pani e tre pesci sazieranno tutti i tifosi?
Flavio Vergani












