Si chiama Cristian Soave, di professione fa l’operatore ecologico, un modo elegante per dire lo spazzino e chissà perchè non si può dire spazzino senza che qualcuno se ne possa vergognare.
Si alza alle tre di notte, inizia a scopare alle quattro e finisce alle dieci del mattino. Poi, prende la sua auto e viaggia verso Caldiero, paese di ottomila abitanti che ha portato in serie C bagnando il naso al Piacenza.
Un uomo di acciao inox che ha perso la moglie quattro anni fa per malattia e ora si gode qualche giorno di gloria. La vita non cambia, spazzino era e spazzino rimarrà, chiederà il part time per allenare i suoi ragazzi che ha portato nei professionisti spazzando via i mezzi sorrisi di chi li guardava con quello sguardo un po’ così. Messi nel sacco gli avversari e portati in discarica, lui si gode la pulizia del suo essere uomo abituato ai sacrifici. Tutti i giorni in strada dal mattino presto, altro che turn over. Bellissimo quanto dice della sua vera professione, ossia l’operatore ecologico che definisce “troppo preziosa e importante”. Insomma, uno che ha capito tutto in mezzo a tanti che non capiscono niente.
Le sue dichiarazioni :
Ah, la giornata è scandita sempre nello stesso modo – dice Soave -: sveglia alle 3, dalle 4 alle 10 si lavora, poi si torna a casa, si riposa un po’ e si prepara l’allenamento. Alle 12.30 partenza per Caldiero, allenamento, post seduta al computer, cena e a letto. Dura? Molto, ma ormai sono abituato e la vittoria finale mi ha ripagato ampiamente di tutti gli sforzi profusi. Il giorno dopo il trionfo? Scaramanticamente non l’avevo detto a nessuno, ma avevo preso un giorno di ferie per recuperare dalle fatiche della partita e della festa successiva. Il giorno dopo, però, la sveglia è suonata puntuale. Adesso c’è da organizzarsi per il futuro: il lavoro non si tocca, passerò al part time, ma di mollare la mia attività non se ne parla. E’ troppo preziosa e importante”.
Flavio Vergani