Da trattoria a ristorante 5 stelle

Dopo il lungo digiuno, un filotto di piatti Gran Gourmet. Il cuoco ha cambiato la ricetta, ma non gli ingredienti e i tifosi stanno diventando obesi. Si sono mangiati pure la “Crema”, che da sempre è stata indigesta  quando veniva servita con “ Le Noci”.

Una trattoria di periferia diventata ristorante 5 stelle, assegnazione meritata dopo le cinque vittorie: Giana, Novara, Arzignano, Triestina e Pergolettese.

Entusiasmo alle stelle per i frequentatori della trattoria che non sono gli stessi del ristorante 5 stelle. Molti i primi, quelli che lamentano la bassa qualità della trattoria, pochi quelli che esaltano quella del 5 stelle.

Una osmosi inversa alimentata dai social assediati dai contestatori quando la trattoria fa schifo, ma abbandonati quando si serve l’aragosta con lo champagne. Basta contare il numero di recensioni  sotto i post della trattoria e quelli sotto il 5 stelle e rendersene conto. Fiducia…fiducia…fiducia è il claim di Andrea Macchi che ha dato coraggio alla trattoria, la Pro Patria interessa a chi interessa è il claim di chi scrive e giustifica, ma non assolve, i detrattori della trattoria. Capiamoci bene e capiamoci tutti, nessuno escluso, compresi i presenti, hanno il diritto di far presente il proprio pensiero quando le cose non vanno, siamo i primi della lista a farlo e sempre lo faremo senza mezze parole , sorprende solo la mancanza dell’espressione pubblica della soddisfazione per la situazione attuale.

Tanti silenzi, pochi commenti, nessun complimento che stonano di fronte al tanto rumore, molti commenti e tanti risentimenti del recente passato. L’idea istintiva che nasce spontanea è che a qualcuno la Pro Patria interessi solo quando va male, meno quando va bene e questo non va bene. Basta guardare gli spalti e contare i presenti, sempre gli stessi. Poi, si contino i commenti social doppi o tripli quando si serve la pastina con i semi di melone e i sospetti diventano realtà.

Torniamo al ristorante e leggete qui : Mangano, Piran, Vaghi, Citterio, Renault, Somma, Lombardoni, Fietta, Marano (Ferri), Bertoni, Castelli, Curatolo. Che cos’è?

Il piatto principale del giorno di sabato scorso? Beh, non sarebbe male, che ne dite? Ebbene no, è il menù di riserva, quello per quelli che soffrono di allergie. Misteri del calcio che non spiegano come con questi due menù si mangiava in trattoria.

Questione di ricetta sembrerebbe, anche il tempo si stanca della solita minestra e la ribellione è stata forse compresa tardi, ma rimane il merito di aver scritto un nuovo menù da leccarsi i baffi.

Altra riflessione che deve durare una riga per evitate la depressione: se, oltre alla proprietaria del 5 stelle, arrivasse un sommelier in grado di pagare lo champagne, si potrebbe festeggiare senza problemi, non solo il 5 stelle, ma la categoria superiore. Invece, chi ha il pane non ha i denti. Doveva essere una riga, si sono allungati i tempi, come quelli del campo in sintetico e degli altoparlanti allo stadio. Ci deve essere un virus a Busto che allontana le intenzioni dai fatti. Forse, è proprio questo il motivo per il quale non arriva il sommelier.

Due indizi fanno una prova, ma non si conosce quale sia la colpa. Perché la Pro Patria dello scorso campionato era ristorante 5 stelle nel girone di andata e trattoria nel girone di ritorno e quest’anno l’esatto contrario? Una ricorrenza che fa rima con coincidenza o con altro? E chi lo sa?

Domani arriva il Padova che ricorda il 2009, il Dream Team, il calcio champagne senza il sommelier, inutile confidare in un tesoro che avrebbe dovuto chiamarsi serie B se chi va con lo “zoppo” impara a zoppicare. Ricordi ispirati dalla squadra di Sant’Antonio che quel giorno di santo ha avuto davvero poco, ma il miracolo lo ha saputo fare lo stesso.

Era un ristorante 5 stelle, ma a differenza di quello attuale, il conto non è stato pagato e alla fine è arrivato un lungo digiuno. L’arte del meglio piuttosto del niente deve guidare la rotta di questa squadra amata da pochi, ma usata da molti, che tutti vogliono e nessuno prende. Un ristorante o forse solo una trattoria che rimane aperta grazie a chi sa scegliere gli ingredienti della mensa per farli diventare da 5 stelle e per chi ha ancora voglia e tempo di pagare il conto, anche quando il ristorante rimane vuoto o quasi.

Un giorno i social diventeranno uno sfogatoio per denunciare quel che c’ era e non ci sarà più…sarà troppo tardi.

Da ultimo…qualcuno ha “socializzato” che a Novara hanno creato un’associazione di tutti i tifosi, mentre a  Busto non si è mai fatto. Chi lo ha detto?

Flavio Vergani

 

 

 

 

 

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