Ricorre spesso il tema della casa in costruzione per esemplificare lo status attuale del nuovo progetto biancoblu e miglior riferimento non poteva essere scelto, vista la grande esperienza e competenza di Patrizia Testa nel campo. Da capire, se la stessa potrà ( o vorrà), dare consulenza ai nuovi architetti, oppure se dal notaio andrà l’avvocata Zema.

Ricostruire dalle macerie

Un progetto che parte della macerie di quanto si è raso al suolo lo scorso anno. Una retrocessione che ha azzerato il valore di quei pochi assets che erano nella cassaforte biancoblu. In particolare, giovani nati e cresciuti in casa volati via al primo refolo di vento. Nessun rimpianto, nel mondo del calcio la riconoscenza è merce rarissima, anche da parte di chi bacia la maglia, mostra il cuore quando segna o fa ampi cenni che cercando di convincere che “rimarrò qui”. Il giocatore fa il professionista e va dove lo pagano di più, ma anche dove coglie opportunità, organizzazione societaria, ambizioni che a Busto sono ancora allo stato basic.

Agli architetti non serve la squadra

Inutile continuare a sperare in una promozione lampo o veloce se la società non si struttura per competere in cadetteria. Il progetto Como insegna. Sul lago non mancavano i soldi per la scalata da subito, ma si è preferito investire prima nelle strutture e poi nella squadra, per evitare il solito e rapido vai e vieni. Il processo in casa bustocca è iniziato solo nelle intenzioni e in qualche debole cenno che discontinua il passato. Le recenti sanzioni che hanno colpito Patrizia Testa e Sandro Turotti nel portafoglio con una multa e nella reputation organizzativa con una squalifica, dimostrano il grado di artigianalità e di organizzazione anacronistica che ha caratterizzato la società che fatica a liberarsi da procedure gestionali non coerenti con una società professionistica.

Il bomber deve essere un Head Hunter

Se a inizio anno la ricerca di figura in grado di arricchire qualitativamente e quantitativamente l’organigramma sembrava partito con grande determinazione con ricerche qualificate, poi ha subito un downsize rivolgendosi ad un rectruting sui social con una ricerca più allargata di professionisti con un profilo marketing/merchandising ( che non sono la stessa cosa, ma che molti continuano a considerarli sinonimi), oggi lo status della ricerca sembra essere in stand bye o forse pending. Gli head hunters, anche di livello, a quanto ci risulta si erano messi in moto a suo tempo, difficile capire il motivo per cui l’organigramma è ancora povero e con troppe caselle “pending”.

Timidi segnali di discontinuità

Bene quanto ha detto il Direttore Turotti in una recente intervista televisiva, quando ha confermato la non obbligatorietà dei cinque under in formazione. Un chiaro elemento di diversità rispetto al passato che fa capire che lo “zampino” dei nuovi potrebbe aver favorito una scelta aborrita da Patrizia Testa fin da sempre.

Troppo poco però per considerare avviato un nuovo corso che sarà tale solo e quando chi lo dovrà sostenere avrà carta bianca per scelte e investimenti. Quando e come non è dato sapere, ma non sembra immediato.

Nel frattempo, si dovranno leggere tanti piccoli segnali per capire le differenze dal passato in grado di restituire un’ ipotesi credibile sullo status dei lavori in corso.

Per ora, rinuncia all’obbligo degli under, organizzazione della festa di presentazione diversa dal passato, campagna abbonamenti ricca di elementi di ingaggio segmentato dei tifosi e attenzione alla fidelizzazione  sono i segnali di un cambiamento rispetto al passato. Siamo però ancora nell’ambito tattico e non strategico, nella dimensione basic che fa novità perché non c’era prima. Trattasi però di una mancanza del passato, più che una novità del presente.

Da qualche parte bisognerà pure iniziare e questo ci trova concordi, come ci trova concordi nel dire che la minoranza metterà quel che serve o quel che ha quando sarà diventata maggioranza, ha poco senso fare il contrario. Rimane il mistero di un passaggio di proprietà previsto ma mai annunciato e mai realizzato e questo non è un dettaglio.

Continuità di risultati

A livello tecnico, inutile dire che la costruzione mostra infiltrazioni proprio nel muro principale, ossia la difesa. Per avere muri alti e solidi servono muratori esperti, affidarsi a bravi manovali che vogliono imparare il mestiere è davvero un rischio inaccettabile per chi aspira a case di classe A3. Da fuori, il cantiere appare persino impossibile da realizzare. Tetto di qualità ( l’attacco), paini intermedi solidi ( centrocampo), muri perimetrali fragili con continue infiltrazioni di acqua e goal. La discontinuità di risultati col passato, ossia con una retrocessione, non è ancora avvenuta. Un punto in tre partite costituisce un anello di continuità col passato che allunga una catena che deve essere spezzata al più presto.

Rimettere i tifosi al centro della piazza

Domani maglia e squadra avranno l’onore della passerella con una celebrazione discontinuità rispetto al passato e questo rappresenta una opportunità per rimettere i tifosi al centro della piazza. Andrà colta, anche se la discontinuità col passato non sembra ancora concreta visto che se sul palco si suonerà la musica della “Casa di Chiara”, il sottofondo che da tempo caratterizza l’ambiente bustocco è da più da Elio e le Storie tese, dove Elio è un nome di fantasia, ma molti tifosi potrebbero sostituire il loro, viste le continue tensioni di molti con la proprietà, da sempre poco propensa al confronto con chi manifesta disappunto o critiche verso le decisioni societarie. Tifosi chiamati dalla minoranza alla collaborazione per la realizzazione della festa, che è un primo gesto di riavvicinamento con al centro del progetto proprio gli “ultrà”, rimasti sconcertati dalla lontananza della società nel recente lutto che ha colpito il gruppo. Richiesta Scia e Siae fatti dal Pro Patria Club non senza qualche difficoltà amministrativa e investimento di tempo ( si consiglia un’agenzia per la prossima volta), si fa volentieri ovviamente, ma serve che il tutto abbia un senso nel contesto quando finora un senso non ce l’ha.

Insomma, seppur con fatica e con la politica dei piccoli passi, una parte della società sta cercando di ricucire rapporti strappati e sfilacciati per ritrovare la famosa unità che fa la forza. Il segreto di tutte le vittorie e la causa di tutte le sconfitte. La retrocessione conferma l’assioma, visto che il campionato scorso  dove si è perso tutti per colpa di qualcuno.

No ai  bad guests

Se il progetto ha come fine di costruire la casa di tutti, servirà che tutti si sentano a casa propria. Se qualcuno si sentisse o venisse considerato ospite indesiderato vorrà dire che nulla sarà cambiato verso il passato e quindi il progetto “discontinuità” sarà da considerarsi  fallito! Vale per tutti: tifosi, club, uomini e donne la Cinzia che manca da un po’, dopo esserci stata da sempre, giornalisti e persino pubblicisti. Non sempre tutti possono piacere a tutti, serve lo sforzo di non farlo pesare sempre e comunque e capire che certi ruoli lo comprendono nel contratto. Serve  farsene una ragione, inutile combatterla.

Flavio Vergani

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