Ennesimo suicidio tigrotto ( di Ottavio Tognola)

Perdere a Padova con la capolista ci può stare, ma non nel modo come ne e’ uscita sconfitta la Pro Patria. Alla ricerca di una nuova identità tattica di gioco, l’undici tigrotto
iniziale poggiando su un centrocampo dinamico varato da Massimo Sala ha tenuto bene il campo concedendo poco ai patavini, squadra tecnicamente e fisicamente superiore, grazie soprattutto a una buona attenta difesa.
A cambiare volto alla partita dal 1′ del secondo tempo più che il cambio dell’allenatore patavino, l’ex tigrotto Andreoletti, con l’ingresso del bomber Spagnoli sono stati primo un vero suicidio difensivo ospite con Bashi e Coccolo scontratisi nel tentativo non riuscito di fermarlo concedendogli la più facile segnatura che ha coinciso, secondo, nell’ennesima partita di questo travagliato campionato di un evidente calo fisico a centrocampo pur con i correttivi apportati con l’inserimento di Nicco, Palazzi, Piran e Citterio sostituendo in attacco Rocco con Curatolo.
L’ennesimo tentativo di trovare un bandolo per cercare di arrivare a capire i mali della Pro Patria, iniziando dal pacchetto difensivo il più fragile e vulnerabile dei sette campionati di Lega Pro a cui partecipa, dalla mancanza di quella determinazione agonistica che dovrebbe sopperire ai limiti tecnici di molti componenti la rosa, e dal mancato rendimento di giocatori d’esperienza confermati e nuovi immessi su cui la società faceva affidamento soprattutto per essere un aiuto in più per i tanti giovani schierati
Perdere sette partite di fila non e’ casuale visto come la squadra pur spronata e motivata prima da Riccardo Colombo e ora sa Massimo Sala non ha portato a migliore il suo trend di gioco quasi rassegnata incapace di una vera reazione più emotiva che psicologica mai dando l’impressione di saperne uscire fuori da questa pericolosissima situazione di classifica consapevole viene da credere ai suoi limiti.
A rendere il passivo pesante a Padova più che la capolista sono stati altri due errori difensivi dei tigrotti, da palla inattiva e susseguente mischia e da un rinvio errato con l’unica magra e tardiva consolazione del goal della bandiera bianco blu con Citterio ristabilito dopo l’infortunio patito e sicuramente giocatore prezioso per il finale di campionato.
La Pro Patria si giocherà le sue possibilità di salvezza per i play out allo Speroni, attenta di non precipitare all’ultimo posto in classica, sconfiggendo chi lo occupa , e cioè la Clodiense, già battuta all’andata, e poi nella successiva trasferta di Lecco, avversaria in zona play out. Infine con il Caldiero, per assicurarsi la possibilità di giocarli nella miglior posizione, perché dopo quanto il campo ha mostrato credere nella salvezza diretta sembra impresa impossibile .
Ottavio Tognola

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