La Pro Patria retrocede in serie D

La Pro Patria perde per uno a zero a Vercelli e retrocede in serie D. Non è bastata la vittoria dell’andata e nemmeno una Pro Vercelli davvero modesta che ha perso per tutto il secondo tempo il suo bomber Comi, ,portato in ospedale dopo un infortunio apparso da subito grave. I tigrotti senza nerbo, senza idee e senza quel furore agonistico cha ha fatto la storia biancoblu si sono limitati ad un gioco elementare e scontato. Qualche passaggio in mezzo al campo con un Mallamo imbarazzante in fase di costruzione e poi lancio verso Piran per il solito cross in mezzo che non ha sortito gli effetti sperati. Una partita che è stata la sintesi perfetta della stagione che ha presentato il conto. Una retrocessione per nulla sorprendente, fortemente annunciata dalla posizione in classifica. Un rischio che in via Cà Bianca si è fatto finta di non avvertire per lungo tempo incaponendosi con scelte ridicole e imbarazzanti come quella della conferma di Mister Colombo dopo una salvezza garantita non dalle sue intuizioni ma da un filotto di goal di un Castelli in stato di grazia. Scelta poi difesa dalla Presidente Patrizia Testa che, pur di proteggere quello da lei stesso chiamato “figlio della Pro Patria”, lo ha dapprima confermato per la nuova stagione e tenuto in sella oltre ogni ragionevole tempo. Una scelta che più che fare del bene al giovane allenatore lo ha penalizzato. Un parafulmine perfetto sul quale si sono accentrate tutte le colpe commesse , anche non le sue.

Scelte di nessun buonsenso che hanno presentato il conto a fine stagione. Scelte imbarazzanti anche in sede di mercato di Gennaio quando si è tardato ad ingaggiare i giocatori per la solita politica delle spese con il bilancino del farmacista di Patrizia Testa che, dopo aver incassato i soldi di Castelli, non ha ritenuto di reinvestirli per un attaccante degno di tale nome. A Gennaio è arrivato tale Barlocco, uno svincolato al quale si è trovato a fatica un posto in squadra sacrificando Piran, alla faccia dell’attenzione ai giovani, per poi ripanchinare lo stesso Barlocco che nei paly-out ha fatto poco e male. Arrivato anche Coccolo che ha trovato spazio solo perchè si era arruolato un Lombardoni che il mondo sapeva dei suoi problemi  fisici al cui infortunio si è sommato quello di Travaglini, mentre l’altro acquisto bomba dell’estate, ossia il neopromosso in serie B Cavalli, ha fatto da subito capire che non era certamente Franco Baresi. Infine, la scelta dell’attaccante che ha portato un Rocco che ha inciso poco in termini realizzativi, ma solo  per qualche rigore. Il perno della difesa doveva essere Alcibidade che oggi ha clamorosamente toppato il goal salvezza e toppato l’interpretazione difensiva che ha portato al goal la Pro Vercelli. Insomma, non una campagna acquisti indimenticabile fatta con un cut budget progressivo nel tempo che ha consegnato ai tigrotti la retrocessione insieme a due neopromosse. Umiliante retrocedere con Clodiense e probabilmente Caldiero.

Il Direttore Turotti, alla prima retrocessione in carriera, a fine partita ha fatto sapere il suo dispiacere per il risultato che di fatto annulla tutti i contratti in essere compreso il suo e sottolineato che il budget della Pro Patria è da sempre border-line, per cui se gli attaccanti non segnano può capitare quanto accaduto oggi. Insomma, avrebbe potuto succedere prima, questa la sintesi. Non comprendiamo però il motivo per il quale con budget border line ci si ostini a guidare una società professionistica che richiede investimenti minimi di un certo tipo. Non lo ha ordinato il dottore, se si hanno le possibilità bene, altrimenti si eviti di esporre la gloriosa Pro Patria a rischi del genere.

Che poi, gli attaccanti siano Toci alla seconda retrocessione consecutiva, Curatolo che non è noto per essere un bomber crediamo sia una colpa in sede di mercato e non una mancata conferma di potenzialità mai espresse. Diciamo che si è voluto accettare rischi progressivi di anno in anno riducendo il budget, certi che se lo scorso anno è andata bene ,andrà bene anche il prossimo.

Come rimane da capire l’ingaggio del signor Palazzi, anche lui alla seconda retrocessione consecutiva, venuto a Busto a svernare, il cui dopopartita di oggi è piaciuto davvero poco. Certe “facce”, certi atteggiamenti e certi sorrisi sarebbero stati da evitare e di questo se ne dovrebbe vergognare. Complimenti per la doppietta che impreziosisce il suo curriculum.

Retrocedono in serie D la squadra e la società, non i tifosi che oggi hanno vinto la loro partita colorando lo stadio di Vercelli. Tifosi con un cuore immenso che hanno dato una lezione di tifo corretto e appassionato. Gente che magari si lascia scappare qualche parola di troppo per la troppa passione, ma che ci mettono sempre una faccia e una firma, anche quando ricevono in cambio non un complimento o qualche parola di comprensione, ma a volte solo qualche infantile insulto strappa likes sui social popolati dai leccapiedi da strapazzo.

La Pro Patria torna da dove era partita la dirigenza uscente, un percorso che ha regalato sul campo qualche picco, molti “flat” e molti flessi. Fuori dal campo niente di diverso da quello che c’era prima e l’impressione che ci sia tutto da rifondare dentro e fuori dal campo rende particolarmente preoccupante un futuro che attende il materializzarsi della nuova proprietà per capire quali sono i programmi.

Cala il sipario sulla stagione bustocca tra pianti e amarezze senza confine. Qualcuno ci ha lasciato un dito, altri la vita, ma in campo si sono viste controfigure di tigrotti. Stanchi fantasmi che vagavano alla ricerca della porta avversaria senza dannarsi l’anima. Ora, tutti liberi di cercarsi un’altra squadra. Da oggi trilleranno i telefoni dei procuratori per quel tale e quel tal altro e mentre per chi la Pro Patria è una ragione di vita la notte sarà lunga, per altri il ritmo dance della discoteca starà già risuonando nelle orecchie. La Pro Patria non è già più affar loro, rimane affar nostro. Con una differenza, i tifosi anche oggi si sono dimostrati PROFESSIONISTI, TUTTI GLI ALTRI DILETTANTI!

Flavio Vergani

 

 

 

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