ontinua senza sosta l’attività di brand awareness proposta dal team Banfi Centro Stampa-Gambertoglio. Una squadra snella nella quale il braccio coincide con la mente senza distinzione di sorta.
Continui brainstorming atti a creare iniziative sociali che parlano di Pro Patria. Un modo per far conoscere un brand che ha perso smalto, ma non carisma, che aspetta una massiccio investimento in termini di marketing support che da troppi anni è praticamente assente in via Cà Bianca. Il duo delle meraviglie dimostra e conferma quanto si riesca a fare, anche con mezzi basic, quando in campo entra il nome Pro Patria. Un esempio che andrebbe seguito su larga scala per coinvolgere la città non sempre e solo intesa come fonte di investitori, ma anche come strumento di diffusione del brand.
Iniziative di fine anno erano partite tempo fa con l’albero di Natale biancoblu e con il Teddy Tiger Toss e con la pubblicazione del sesto numero del fumetto Tigrotto 1919. Oggi, una grande news arriva dal reparto pediatrico dell’Ospedale di Busto Arsizio che è stato letteralmente invaso da un’onda di affetto, vicinanza e solidarietà. Il portiere Pratelli e il difensore Alcibiade si sono metaforicamente vestiti da Befana consegnando ben 9 kg di caramelle, il Fumetto del Tigrotto 1919, quattro sacchi di peluche raccolti durante il Teddy Tiger Toss e al personale medico la t-shirt “ilbellodivivereabusto” by Tigrotto 1919. I bimbi hanno contraccambiato donando una calza della Befana personalizzata con lo stemma della Pro Patria. Ovviamente, il tutto alla presenza di Banfi Centro Stampa con Giovanni Carozza ed Emanuele Gambertoglio, ossia del deus ex machina dell’iniziativa, che ha previsto anche la consegna di ben 800 bavaglini “Tigrotti si nasce” ai nati nel 2024.
Un complimento spontaneo a Banfi Centro Stampa e ad Emanuele Gambertoglio per la resilienza e per la prottività che consentono di realizzare autentici capolavori di relationship solidale utili per promuovere la Pro Patria sul territorio con esempi virtuosi di grande impatto mediatico.
Flavio Vergani
Foto di Filippo D’Angelo